Mercoledì 17 dicembre 2003 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Modena 1-0

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17 dicembre 2003 - 3075 - Coppa Italia 2003/04 - Ottavi di finale, gara di ritorno

LAZIO: Sereni, Oddo, Negro, Couto, Zauri, Gottardi, Dabo, Liverani (46' Corsi), Stankovic, Conceiçao, Delgado. A disposizione: Casazza, Stam, Albertini, Fiore, Muzzi, Corradi. Allenatore: Mancini.

MODENA: Zancopé, Ungari, Cevoli, Bernardi (66' Camatti), Ponzo, Marasco, Allegretti, Corrent (66' Campedelli), Scrò (77' Balestri), Taldo, Vignaroli. A disposizione: Ballotta, Del Sole, Kamara, Nicoletti. Allenatore: Malesani.

Arbitro: Sig. Cassarà (Palermo).

Marcatori: 35' Liverani.

Note: nessun ammonito. Calci d'angolo: 3 - 2. Recuperi 0' p.t. e 2' p.t.

Spettatori: paganti 1.796 per un incasso di 21.215 euro.


La rete di Fabio Liverani
Ousmane Dabo difende la palla
Massimo Oddo in azione
Il biglietto della gara

La Gazzetta dello Sport titola: "Liverani concede il bis. Il centrocampista ancora in gol. Per il Modena non c'è scampo".

Continua la "rosea": Tutto secondo copione: una formalità doveva essere e una formalità è stata. La Lazio l'ha affrontata senza correre rischi, agevolata da un Modena che ha fatto molto poco per riaprire un confronto che aveva già detto tutto nel match di andata. A cominciare dal discorso qualificazione, chiuso |dopo il 2-0 con cui i biancocelesti erano passati in Emilia. Ma, pur privo di pathos, il pomeriggio dell'Olimpico (al quale hanno preso parte 1.796 coraggiosi paganti) non è stato inutile. Mancini e Malesani lo hanno sfruttato per mettere alla prova le seconde linee, per dare spazio a qualche giovane interessante (cinque i Primavera complessivamente messi in campo dai due tecnici) e soprattutto per rodare le loro squadre in vista dei prossimi impegni di campionato, che per entrambe non saranno affatto agevoli (per i biancocelesti c'è l'Inter all'Olimpico, i modenesi saranno invece ospiti della Sampdoria). Oltre a tutto questo, per la Lazio c'è da aggiungere anche il particolare, assolutamente significativo, dell'approdo ai quarti di finale di una manifestazione che la banda Mancini non può e non vuole permettersi di snobbare. Alla fine dei 180 minuti del doppio confronto, la differenza l'hanno fatto proprio le motivazioni, al di là della diversa caratura tecnica delle due compagini. Pur attenta a non pigiare mai troppo il piede sull'acceleratore per non spendere energie inutili, anche nella gara di ritorno la Lazio è parsa molto più determinata degli avversari. I ritmi, insomma, sono stati quelli di un buon allenamento, ma la concentrazione è stata degna degli impegni importanti. Ancora una volta la vetrina è stata tutta di Liverani.

Dopo la prodezza di domenica scorsa ad Ancona, ieri il centrocampista ha concesso il bis con un gol meno spettacolare, ma ugualmente bello (stop di sinistro sul cross teso di Oddo e piatto immediato che ha lasciato di sasso Zancopé) ed anche importante perché ha spento sul nascere (era la mezzora del primo tempo) ogni residua velleità dei modenesi. Mancini ha fatto ampio ricorso al turn over, lasciando in panchina Stam, Fiore, Corradi, Muzzi e Albertini. L'infermeria piena e l'impegno con l'Inter di domenica hanno spinto il tecnico a dare fiducia a chi finora ha avuto meno occasioni di mettersi in mostra, come ad esempio Zauri e quel Gottardi che, dopo essere stato impiegato a sorpresa a Praga, ha giocato la sua seconda partita da titolare nello spazio di una settimana. Si è rivisto pure Stankovic (senza fascia di capitano che, assente Favalli, gli sarebbe toccata, ma che invece è finita sul braccio di Negro). Il serbo, ovviamente, rincalzo non è, ma in questo periodo in campionato non può giocare perché squalificato (domani la Caf potrebbe però ridurgli la sanzione e regalargli la sfida con l'Inter). Mancini ha promosso titolare pure il giovane italo-spagnolo Alfonso Delgado. Un premio dopo le incoraggianti prove part time di Siena in campionato e di Modena in coppa Italia, ma anche una mossa necessaria per saggiarne le condizioni, visto che con Lopez e Inzaghi fermi ai box ancora per parecchio tempo, Delgado è diventato il terzo attaccante della rosa biancoceleste.

L'italo-spagnolo si è disimpegnato bene ed alla fine ha anche ricevuto i complimenti dell'allenatore, rimasto soddisfatto pure della prova dell'altro Primavera Emiliano Corsi, entrato nella ripresa al posto di Liverani. Ma le note positive, per il Mancio, non si esauriscono col risultato e con le prestazioni dei due baby. Il 4-5-1 con cui l'allenatore ha rimodellato il 4-3-3 delle ultime partite ha infatti dato confortanti segnali di tenuta. Ed ha messo in evidenza un Conceicao finalmente in palla, che a questo punto può diventare una risorsa in più da tener presente nell'allestimento della formazione anti-Inter. Anche per Malesani l'elenco delle note liete non si conclude con il debutto di tre giovani interessanti: Bernardi, Scrò e Camatti (i primi due in campo dall'inizio, il terzo nel corso della ripresa). Il tecnico degli emiliani ha infatti anche potuto saggiare la discreta condizione di alcuni suoi rincalzi. Come ad esempio le due punte Taldo e Vignaroli che hanno mostrato di poter essere qualcosa di più di un'alternativa a Amoruso e Kamara. Sono stati loro, infatti, a salvare l'onore del Modena, sfiorando un 1-1 che gli emiliani non avrebbero demeritato. Ma Vignaroli ha trovato sulla sua strada un Sereni non disposto a concedere sconti, mentre a Taldo è stato il palo a dire di no.