Mercoledì 14 settembre 1988 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Fiorentina 1-0

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Stagione

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14 settembre 1988 - 2379. Coppa Italia 1988/89 - Girone 5 - I° Giornata - Inizio ore 20,30

LAZIO: Martina, Di Loreto, Piscedda, Pin, Gregucci, Gutierrez, Dezotti, Icardi, Muro (58' Camolese), Sclosa (88' Greco), Sosa (76' Di Canio). A disp. 12 Fiori, 16 Rizzolo. All. Materazzi.

FIORENTINA: Landucci, Calisti, C.Pin, Dunga, Battistini, Hysen, Mattei, E.Cucchi (58' Pellegrini III), Borgonovo, Baggio, Di Chiara II. A disp. 12 Pellicanò, 13 Perugi, 14 Gelsi, 16 Aguirre. All. Santarini. D.T. Eriksson.

Arbitro: Pairetto (Torino).

Marcatori: 27' Dezotti.

Note: serata piovosa. Ammoniti Cucchi, Gregucci e Piscedda. Angoli 9-5 per la Fiorentina.

Spettatori: paganti 21.390 per un incasso di £. 405.686.000.

La pagina de Il Tempo con la cronaca della partita

Un gol da antologia, un rigore incredibilmente negato. Nel mezzo una Lazio niente male come grinta e velocità, finalmente solida anche in difesa dove il solo Martina ha pagato in svarioni il prezzo della luce artificiale, che tanto manda in tilt i portieri. Deludente assai, di converso, la Fiorentina cui Eriksson non è riuscito ancora a dare un volto accettabile: linea difensiva in difficoltà di fronte alla verve bruciante della coppia sudamericana laziale; centrocampo annaspante intorno a un Baggio discontinuo e un Dunga ancora lontano dalla fama acquisita a Pisa; bravine solo le punte, Borgonovo più di Di Chiara, ma ben controllate dai marcatori di casa.

Quattro occasioni in otto minuti sono il biglietto da visita biancoceleste. La fame di A si sente eccome e chiama al Flaminio un folto pubblico incurante della pioggerella di fine estate. Materazzi affida Baggio al furetto Icardi, dirottando Pin sulle piste del brasiliano Dunga e assicurando Mattei alle cure di Piscedda. Un pizzico di gioventù fin dall'inizio non guasta, ed ecco Cristiano Di Loreto svolazzare con i suoi 17 anni sulla fascia destra, un occhio a Di Chiara e un altro alla costruzione. Si diceva dei fuochi d'artificio iniziali: punizione di Muro a un metro dal palo, Ruben Sosa di poco a lato, Landucci in due tempi ancora sull'uruguayano, corridoio invitante ma cross sprecato da Icardi da ottima posizione. Quanto a Martina, si contano un'uscita su Di Chiara in fuorigioco, un pericolo sventato su punizione di Dunga e una carambola tra Baggio e Borgonovo che gli schizza davanti pericolosamente. Dopo una prova generale di Ruben Sosa frenato a terra da un ottimo Landucci, arriva il gol al minuto 27 in classica triangolazione di rimessa: stavolta Ruben Sosa, servito da Gutierrez, trova il corridoio centrale nella zona viola per la cavalcata inarrestabile di Dezotti che salta di slancio il portiere e deposita di sinistro in rete, il tutto a velocità vertiginosa.

Più caotica la ripresa per demerito degli ospiti che dopo due respinte affannose di Martina perdono di efficacia. Per la Lazio controllare il match è un giochetto: Sclosa cresce prodigiosamente, Camolese e Di Canio danno fiato ai compagni, Pairetto non lo dà invece al suo fischietto quando Piscedda cade in area, trattenuto vistosamente per la maglia. Destino che bastasse un gol per ipotecare il passaggio del turno. Un capolavoro per volta.

Fonte: Il Tempo