Martedì 7 novembre 2000 - Praha, Letna Stadion - AC Sparta Praha-Lazio 0-1

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7 novembre 2000 - 2917 - Champions League 2000/01 - Prima fase gruppo B - VI giornata - inizio ore 20.45

SPARTA PRAHA: Blazek, Hasek (85' Mynar), Grygera, J.Novotny, Bolf, Labant, Papousek, Svoboda (60' Prohaszka), Jarosik, Rosicky, Siegl (81' Kincl). A disposizione: Postulka, Hornak, P.Novotny, Kolousek. All. Hasek.

LAZIO: Marchegiani, Gottardi, Fernando Couto, Colonnese, Pesaresi, Lombardo, Stankovic, Baronio, Ravanelli, S.Inzaghi (84' Ruggiu), Salas (46' Berrettoni poi 89' Luciani). A disposizione: Orlandoni, Domizzi, Varriale, Favalli. All. Eriksson.

Arbitro: Sig. Dauden Ibanez (Spagna).

Marcatori: 43' Ravanelli.

Note: ammoniti Baronio e Ravanelli. Recuperi: 0' più 2'.

Spettatori: 20.000 circa.

Una bella gita da campioni nella città d'oro. Prima una giornata davvero da primavera di Praga, poi una partita per un pezzo facile quasi come un allenamento, quindi più complicata ma sempre sotto controllo. Un gol di Ravanelli, ripropostosi clamorosamente nei panni di Nedved, quasi allo scadere del primo tempo e via andare. La "Lazio 2" imita la sorella maggiore: quarta vittoria consecutiva, tante grazie e tutti a casa a preparare la sfida nella tana della Juventus. E' bastato un solo gol, al 43', in cima ad un primo tempo tutto biancoceleste. A firmarlo, appunto, Fabrizio Ravanelli, felice come avesse segnato in una finale, dopo una bella verticalizzazione Gottardi-Inzaghi. In precedenza, a parte l'immediata inzuccata di Novotny (1') ben neutralizzata da Marchegiani, soltanto Lazio: traversa dell'eccellente Couto (13'), in stacco su cross di Baronio; quasi-gol di Inzaghi (28'), già fermato in modo sospetto nel cuore dell'area, con destro da due passi respinto miracolosamente da Novotny; gran sinistro di Ravanelli su punizione (34') di poco alto.

Lazio sicura di sé e padrona del campo, solida nell'inedita difesa e pericolosa negli spunti dei due esterni Lombardo e Ravanelli, maturi quanto vivaci. Se Baronio e Stankovic, più che altro preoccupati di contendersi i calci piazzati, in assenza dei superspecialisti Mihajlovic e Veron, avessero cavato dal cilindro qualche giocata all'altezza del loro giovane talento, quei primi 45 sarebbero finiti addirittura di goleada. Ma lo Sparta? Enigmatico come Kafka. Per un tempo, molle e mal disposto sull'erba viscida, imbottito di difensori e centrocampisti in un match da vincere ad ogni costo. Poi, se non altro orgogliosamente all'attacco, sia pure con esiti mai brillantissimi, contro una Lazio sempre più proiettata alla sfida di Torino: fuori Salas già nell'intervallo, via via spazio ai bebé Berrettoni, Ruggiu e Luciani. Incredibile il pari fallito da Siegl su grande spunto di Jarosik al 10', quasi analoga la replica di Lombardo per il possibile 2-0 nell'ultimo lampo laziale.

Fonte: Corriere della Sera