Gualdi Eugenio

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Eugenio Gualdi

Presidente, nato a Torino il 25 aprile 1884 e deceduto a Roma il 1 aprile 1973.

L'ingegnere Eugenio Gualdi divenne presidente il 30 dicembre 1933 quando fu rinnovato il Consiglio di amministrazione della società. Prese il posto di Remo Zenobi che aveva presieduto la Lazio nei cinque anni precedenti.

Uomo di ampie e moderne vedute, portò alla Lazio criteri di gestione basati sulla programmazione e sulla managerialità in un settore che ancora si basava, soprattutto nel Centro-Sud, sul dilettantismo e spesso sull'improvvisazione. Dotato di un buon patrimonio personale e Direttore Generale e poi Presidente della potente Società Generale Immobiliare, l'ing. Gualdi agì su due linee fondamentali per una società sportiva: quella tecnica e quella finanziaria. Per prima cosa trasferì la sede sociale nel prestigioso e ampio palazzo di Via Frattina, 89, che rimase sede sociale fino agli anni '60 e poi assunse il nuovo tecnico Walter Alt in sostituzione di Karl Sturmer. Anche gli acquisti furono degni delle grandi società del Nord. Con una rapida trattativa portò in biancoceleste il campione del mondo Attilio Ferraris (IV), idolo dei tifosi romanisti, Gipo Viani, forte centrale dell'Ambrosiana, Giacomo Blason, portiere emergente che venne a sostituire il grandissimo Ezio Sclavi per l'enorme cifra di 175.000 Lire che finirono nelle casse della Triestina e il non più giovane ma valido interista Felice Levratto.

Ma il vero colpo di mercato fu l'acquisto del giovane Silvio Piola dalla Pro Vercelli, che fu strappato all'Ambrosiana e al Torino con una trattativa strategicamente perfetta che vide anche l'intervento politico del segretario economico del Fascio, Marinelli. In quella prima campagna acquisti la Lazio spese oltre 700.000 Lire, segno inequivocabile delle intenzioni del nuovo presidente. Nel corso della sua presidenza generale Gualdi, con Erberto Vaselli presidente della Sezione Calcio, riuscì a portare la Lazio al secondo posto in classifica nella stagione 1936/37, a tre punti dal Bologna, e alla finale di Coppa Europa nel 1937 persa contro i fortissimi ungheresi del Ferencvaros anche a causa di un arbitraggio scandaloso. Ma il vero successo della Lazio fu quello di essere considerata in Italia e fuori una squadra e una società di primaria importanza e temibile su tutti i campi. Gualdi, con l'aiuto fondamentale dei fedeli dirigenti Aldo Samaritani e Fernando Saraceni (I), portò quindi la Lazio ai massimi livelli e fu proprio in quel periodo che aumentarono in modo deciso gli sportivi che divennero sostenitori biancocelesti. In quei pochi anni la Lazio contribuì ai successi della Nazionale italiana vestendo d'azzurro "Filò" Guarisi e Attilio Ferraris (IV), campioni del mondo nel 1934, Giuseppe Baldo e Francesco Gabriotti, campioni olimpici a Berlino nel 1936 e Piola, capocannoniere e campione del mondo nel 1938.

Tenendo fede al suo carattere rigoroso, Eugenio Gualdi si dimise il 29 aprile 1938 per la guerra intestina che alcuni dirigenti laziali, oscurati dai suoi successi, gli portarono a livello politico. Il suo posto fu preso dal politico, imposto dall'alto, on. Raffaello Riccardi. Nel secondo dopoguerra la Lazio ebbe bisogno, ancora una volta, dell'aiuto di Gualdi e lui, attaccatissimo alla Lazio e per nulla rancoroso, operò come consigliere con la consueta abilità, riuscendo a portare a Roma con un'iniziativa personale i fortissimi fratelli ex juventini Lucidio Sentimenti (IV) e Vittorio Sentimenti (III). Nella seduta del Consiglio della S.S. Lazio dell'11 marzo 1960 fu nominato Socio Benemerito. Nella qualità di Ingegnere, alla sua impresa si deve la costruzione di tantissimi edifici nella zona di via Conca D'Oro e Prati Fiscali nel quartiere di Montesacro a Roma. Morì a Roma il 1 aprile 1973.





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