Giovedì 14 agosto 2014 - Latina, stadio Domenico Francioni - Latina-Lazio 1-1

Da LazioWiki.

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14 agosto 2014 - Amichevole - inizio ore 20.45

LATINA: Farelli, Milani (46' Brosco), Cottafava (61' Bruscagin), Esposito (69' Dellafiore), Angelo (46' Almici), Crimi (61' Ricciardi), Bruno (80' Maltese), Valiani (46' Viviani), Rossi (61' Ashong), Paolucci (46' Dou Dou), Pettinari (61' Talamo). A disposizione: Spilabotte. Allenatore: Beretta.

LAZIO: Marchetti (46' Berisha), Basta, de Vrij (71' Novaretti), Cana, Radu, Parolo (71' Onazi), Ledesma (71' Biglia), Lulic (71' Ederson), Candreva (71' Mauri), Djordjevic (71' Klose), Keita (46' Felipe Anderson). A dsposizione: Strakosha, Ciani, Cavanda, Braafheid, Cataldi, Tounkara. Allenatore: Pioli.

Arbitro: sig. Pasqua (Nola) - Assistenti Sigg. Soricaro e Bottegoni.

Marcatori: 43' Keita, 48' Viviani.

Note: recuperi 0' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 5.500 circa.


Dusan Basta al tiro
Foto LaPresse
L'esultanza di Keita Balde dopo la rete
Foto LaPresse
Keita festeggiato dai compagni dopo la marcatura
Foto LaPresse
Dusan Basta
Filip Djordjevic in azione
Foto LaPresse
Marco Parolo
Foto LaPresse
Una fase di gioco
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Senad Lulic
Foto LaPresse
Antonio Candreva
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Stefan Radu
Foto LaPresse
Keita Balde Diao
Un momento della gara
Foto LaPresse
Miroslav Klose
Antonio Candreva
Stefano Pioli
Ederson
Il colpo di testa vincente di Keita Balde Diao
Lorik Cana
La lista di gara
Stefan de Vrij
Gli allenamenti pre-gara
Lo stadio prima dell'incontro
I giocatori a disposizione dell'allenatore si avviano verso la panchina: Felpie Anderson, Cavanda, Ciani, Cana, Tounkara
Alcuni dei giocatori in panchina: Tounkara, Braafheid, Ciani, Cavanda, Onazi e Felipe Anderson

La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio, passo indietro. Solo 1-1 con il Latina".

Continua la "rosea": Non ha ancora il graffio vincente la Lazio di Pioli. Finisce 1-1 l'amichevole di Latina, a 10 giorni dal debutto dei biancocelesti in Coppa Italia, contro Livorno o Bassano. Il gol di Keita Balde Diao (il primo stagionale per l'attaccante, colpo di testa su cross di Radu) a fine primo tempo viene bilanciato dall'autorete di Berisha a inizio ripresa sul corner dell'ex romanista Viviani (in mischia il portiere si fa sgusciare il pallone alle spalle), subito in campo appena tornato dall'impegno con l'Under 21. Dinanzi ai 5.500 del Francioni, Pioli parte con quella che si prospetta come la formazione titolare. La solidità del sistema di copertura del Latina costituisce un buon banco di prova per la Lazio. Che ha difficoltà a dare profondità alla manovra. Pochi pericoli per il Latina, mentre la squadra di Pioli rischia di andare in svantaggio. Poi le due reti. Nella ripresa, si vede una Lazio più disinvolta, che crea molto in fase offensiva, fatturando una mezza dozzina di nitide occasioni da gol (anche una traversa di Djordjevic). Il Latina si rintana nella propria metà campo e sa resistere. Pioli fa entrare anche i reduci illustri del Mondiale, Biglia e Klose, accolto da un'ovazione. La squadra macina gioco ma non centra il colpo vincente. La Lazio ha bisogno di crescere, soprattutto deve recuperare la migliore condizione per diventare più lucida, anche al tiro.


Il Corriere dello Sport titola: "La lazio spreca ma Keita migliora. Un super Farelli blinda la porta del Latina che trova il pari a inizio ripresa, complice una papera di Berisha. Pioli svela le carte: Ledesma in regia, Parolo e Lulic schierati da interni. Cana con de Vrij".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: E' ancora lunga la strada per la Lazio, a cui è mancato il gol del raddoppio per stendere il Latina di Beretta, già pronto per ritentare l'assalto alla serie A sfumata due mesi fa ai play off. La squadra di Pioli nel primo tempo ha faticato a trovare imprevedibilità e profondità nella manovra offensiva e si è divorata sei-sette occasioni nella ripresa. Volume di gioco importante, scarso risultato. E' finita in pareggio nel piccolo catino del Francioni, dove hanno scoperto Farelli, ex secondo portiere del Siena, appena arrivato a parametro zero, un vero prodigio tra i pali. Ha evitato almeno tre gol sicuri quando i migliori del Latina erano già sotto la doccia. Il campionato incombe. Pioli avrebbe bisogno di altre amichevoli per portare avanti il rodaggio dei reduci del Mondiale, a corto di condizione. E nella sera in cui la difesa aveva concesso meno rispetto alle precedenti uscite, una frittata di Berisha, su angolo di Viviani, ha permesso ai padroni di casa di rimontare il gol di Keita, la notizia migliore della serata: sta entrando in forma.

A dieci giorni dalla Coppa Italia e dalla partenza ufficiale della nuova stagione, Pioli ha cominciato a svelare la Lazio dei suoi piani. Davanti a Marchetti, in attesa di un nuovo difensore centrale, il tecnico emiliano ha messo Cana accanto all'olandese de Vrij. Basta e Radu terzini, Ledesma in regia, Parolo e Lulic interni di centrocampo, Keita e Candreva nel tridente con Djordjevic. Il Latina di Beretta nel solco della squadra ereditata da Breda. Cinque nuovi acquisti, stesso assetto (3-5-2), Paolucci e Pettinari davanti in attesa di un altro colpo e del pieno recupero di Petagna. Scontato il copione con la Lazio protesa in avanti e tutto il Latina dietro la linea della palla. Mezz'ora a senso unico e partita molto tattica, quasi da campionato, per attenzione e intensità. La squadra di Beretta si è esaltata nel corpo a corpo, ha chiuso ogni spazio, coprendo bene il campo. La Lazio cercava di alzare il ritmo, insisteva nell'azione offensiva, senza sfondare. Lulic impreciso nel fraseggio, Parolo e Candreva imballati, Djordjevic imbottigliato nel traffico. Mezz'ora senza reali occasioni da gol. Il gioco si è acceso quando Keita, per due volte, è riuscito a guadagnare sulla fascia sinistra la linea di fondo per il cross in area di rigore. Più del colpo individuale o di classe, mancava campo a un gruppo che ha bisogno di distendersi per esaltarsi.

La Lazio è riuscita a mantenere corte le distanze tra i reparti con la linea difensiva alta, ma appena ha abbassato ritmo, è venuto fuori il Latina. Marchetti ha salvato su un cross toccato di testa da de Vrij e poi Rossi, a capo di una percussione di Crimi, non è riuscito a mettere il pallone in rete. Nel momento migliore, i padroni di casa si sono aperti e la Lazio ha trovato il gol. Apertura di Lulic a sinistra, cross al bacio di Radu, Keita era solo e ha toccato di testa. Primo gol in precampionato per lo spagnolo-senegalese, in crescita rispetto ad Auronzo. Non ha impiegato molto in apertura di ripresa il Latina a trovare il pareggio, nato da un angolo del romanista Viviani, appena tornato dalla trasferta con l'Under 21. Parolo, toccato da Esposito, è caduto davanti al palo. Berisha, appena subentrato a Marchetti, è stato ingannato dal rimbalzo. Ha preso la palla con la caviglia e l'ha deviata in rete. Pioli si è arrabbiato, un altro gol preso dalla bandierina, come ad Hannover. La beffa ha avuto almeno il pregio di svegliare la Lazio, che ha trovato profondità in attacco e ha costruito sei-sette occasioni da gol in serie. Candreva a porta vuota ha sparato sopra la traversa, Cottafava ha sporcato un destro ravvicinato di Lulic, Farelli s'è superato respingendo il sinistro volante di Djordjevic e poi ha messo in angolo la bomba su punizione di Candreva, molto più vivace e incisivo rispetto al primo tempo. La traversa ha salvato il portiere del Latina sul cross da sinistra del centravanti serbo. Parolo, un attimo prima dei cambi, s'è divorato il raddoppio da due passi.

E' sceso dal poster anche il tedesco campione del mondo, alla prima apparizione dopo il titolo in Brasile. A venti minuti dalla fine, Pioli ne ha cambiati altri sei, compreso Ederson, al rientro dopo uno stop lungo sette mesi. Dall'inizio della ripresa era entrato Felipe Anderson per Keita. Ne aveva cambiati dieci su undici il Latina e Beretta certo non può disporre delle stesse seconde linee di Pioli. Una lunga serie di angoli. E ancora una prodezza di Farelli, sul colpo di testa di Cana, a spegnere i tentativi della Lazio. Questa volta è mancata la precisione.


Il Messaggero titola: "Lazio, a Latina bella a metà".

Prosegue il quotidiano romano: Dopo una estate di digiuno Keita trova il gol, ma la Lazio non va oltre il pareggio (1-1) nel test con il Latina, prossimo alla sua seconda stagione in B. Pioli affianca Cana a de Vrij al centro della difesa con Basta a destra e sul lato opposto Radu. Sulla linea mediana c'è Lulic a completare la linea con Parolo e Ledesma, il tridente offensivo è affidato a Candreva, Djordjevic e Keita. E' un'incompiuta il gioco della Lazio che difende alto, pressa ma non trova gli inserimenti e nemmeno la velocità. Disagi accentuati dall'atteggiamento remissivo del Latina che mantiene strette le linee e copre ogni spazio. Funziona bene la catena di mancina, con Radu in costante sostegno alla manovra e le accelerazioni di Keita che in un paio di occasioni mettono i difficoltà la difesa nerazzurra. Le cose vanno meno bene sulla destra, Basta e Candreva non innescano il turbo e da quella parte il Latina dorme sonni tranquilli. Ledesma si piazza davanti alla difesa, troppo lontano dal cuore del gioco lasciato al dinamismo di Lulic e meno di Parolo, che trovano spesso sulla loro strada Crimi e Bruno. E' sul breve che la Lazio fa vedere le cose migliori, spettacolo ma di costrutto poco. Con simili premesse la partita stenta a decollare, ravvivata da una percussione di Radu la cui conclusione mette i brividi a Farelli. Soltanto nel finale il confronto prende forma, il Latina prova a fare male con Rossi ma è la Lazio a passare con Keita che di testa corregge in rete un traversone da sinistra di Radu. Un vantaggio che viene annullato in avvio di ripresa da Viviani, il centrocampista in prestito dalla Roma sorprende Berisha con un pallone calciato direttamente dalla bandierina. Pioli ne cambia sei, si rivede Klose accolto da una ovazione, c'è spazio pure per Onazi. La Lazio si ridisegna sul 4-2-3-1 che ha vita facile sulle seconde linee del Latina trovando però in più occasioni l'opposizione di Farelli.


Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

Bisognava solo dargli tempo, aspettarlo con fiducia, pungolarlo sapendo che i purosangue scendono in pista e si mettono a correre nei grandi appuntamenti. Sotto le Tre Cime di Lavaredo, alle prime amichevoli, era quasi irridente nel suo modo di giocare con la suola ad accarezzare il pallone. Quelle no, non erano partite che potevano divertirlo. Keita Balde Diao ha una personalità enorme, non solo talento. Non si spaventa se gioca all'Olimpico oppure a San Siro, anzi cerca la ribalta vera, ha un bisogno fisico e mentale di vivere emozioni forti. E poi le gambe ancora non giravano. Ha cominciato a svegliarsi a Lisbona, ha continuato a crescere durante la tournée in Germania, s'è sbloccato ieri sera al Francioni di Latina, realizzando il suo primo gol dell'estate 2014. Una rarità, perché è andato a segno di testa. Lo cercava, l'ha trovato e alla fine della partita era felice, perché il segnale buono è arrivato a dieci giorni dalla partenza ufficiale della nuova stagione con i preliminari di Coppa Italia, a due settimane dal via del campionato. E allora il numero 14 della Lazio ha messo subito in chiaro le proprie idee. Ne vuole segnare tanti, nella prossima stagione vorrebbe andare in doppia cifra. "Sono contento per il primo gol, spero ne arrivino di più importanti avanti, nelle partite che contano. I gol importanti arriveranno dalla prima giornata di campionato con il Milan in poi. Provo a migliorare ogni volta, mi sembra di stare meglio fisicamente e anche mentalmente. Un buon lavoro sinora. Devo fare di più, lavorare di più" ha raccontato prima di salire sul pullman.

Pioli gli ha consegnato la fascia sinistra e non l'ha messo in concorrenza con Lulic, impiegato da interno di centrocampo. La staffetta con Felipe Anderson era prevista. Keita ha sgommato e confermato le proprie qualità nel dribbling. Nella prima faticosa mezz'ora, era l'unico della Lazio a costruire gioco attraverso le proprie invenzioni. Ma il sistema tattico gli concede anche la libertà di accentrarsi e così ha trovato il gol di testa in mezzo all'area di rigore su cross di Radu. "Per essere sincero, l'ultimo gol segnato di testa neppure lo ricordo. Proviamo a migliorare. Pioli è meticoloso, parla molto. Il 4-3-3 è un modulo perfetto, l'ho sempre fatto nelle giovanili del Barcellona. Ci sono abituato, per me va benissimo. Sono in crescita". Tutti lo attendono alla stagione della consacrazione. Keita sopporta benissimo le pressioni, è spavaldo, non avverte responsabilità, è sicuro di continuare a crescere e divertirsi. Atteggiamento giusto. "Mi sento pronto per giocare tutte le partite e per divertirmi. Io scendo in campo per divertirmi, quando succede escono i risultati positivi". C'è tanta concorrenza e una panchina ricchissima. "Formiamo un bel gruppo, ci sono tanti grandi giocatori, stanno rientrando tutti, ora stiamo bene e possiamo prepararci bene al campionato". Presto forse gli capiterà di fare coppia con il suo amico Tounkara. "Saremmo contenti di giocare insieme, ma succederà se e quando lo deciderà il tecnico".

La notte del Francioni ha restituito al calcio Honorato Ederson, fermo dalla fine di gennaio per uno strappo muscolare che lo aveva costretto all'intervento chirurgico. Pioli lo ha messo in campo a venti minuti dalla fine e lo ha utilizzato da mezz'ala sinistra. "Sono felice di essere rientrato, mi sono messo a disposizione. La promessa è di dare il massimo in campo per me stesso e per i tifosi". Gli spazi sono ridotti, avrebbe bisogno di giocare, rischia di vedere poco il campo. Ederson lo sa, ma è pronto ad accettare la sfida. La Lazio l'aveva aspettata a lungo, non se vuole andare senza aver lasciato il segno. E il sorriso di ieri sera deve essere interpretato come un buon augurio.



La formazione iniziale biancoceleste: Parolo, Djordjevic, Cana, de Vrij, Lulic, Marchetti; Ledesma, Candreva, Radu, Basta, Keita




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