Domenica 9 maggio 1982 - Pisa, stadio Arena Garibaldi - Pisa-Lazio 1-1

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9 maggio 1982 - 2122 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie B 1981/82 - XXXIII giornata

PISA: Mannini, Riva, Massimi, Vianello, Garuti, Gozzoli, R.Bergamaschi, W.Viganò (86' Gianaccini), Bertoni, Casale, Birigozzi (74' F.Mariani). A disp. Buso, Baldacci, Nannipieri. All. Agroppi.

LAZIO: Marigo, Pighin, Chiarenza, Mastropasqua, Pochesci, Sanguin, Vagheggi, Badiani, D'Amico, De Nadai, Surro (78' Viola). A disp. Moscatelli, Benini, Montesi, Ferretti. All. Clagluna.

Arbitro: Sig. Prati (Parma).

Marcatori: 15' Casale, 56' De Nadai.

Note: espulso Badiani al 91' per somma di ammonizioni. Ammoniti Riva, Gozzoli, Casale, Chiarenza, Sanguin, Vianello, Vagheggi, D'Amico. Angoli 6-4 per la Lazio.

Spettatori: 18.000 circa.

Una fase di gioco
Una fase di gioco
Una fase di gioco

Battaglia vera, con buona pace dell'avvocato Porceddu inviato dall'Ufficio Inchieste per verificare eventuali "cedimenti" laziali alla volata del Pisa verso la Serie A. Viaggio a vuoto, il suo, perché la partita è iniziata e finita in corrida, con otto ammoniti più un espulso. E non è stato da meno il pubblico, quello pisano inferocito dalla resistenza biancoceleste, quello laziale, seppur sparuto, a tenere impegnato un intero reparto Celere in curva Nord. Il perché di così grave tensione va ricercato sia nel precedente dello scorso anno quando la squadra nerazzurra si batté con fin troppo vigore a parti invertite, ovvero con la Lazio allora in corsa per la promozione, sia con le origini pisane di Roberto Clagluna che in casa sua a perdere non ci stava proprio. Il pareggio finale premia così la botta d'orgoglio degli ospiti, sia pure a tratti soverchiati dal ritmo infernale imposto da Agroppi ai suoi.

La cronaca la fa da padrona. Occasioni a raffica e soprattutto botte da orbi fin dall'inizio, con Sanguin subito ammonito e una rissa non vista tra Chiarenza e Bertoni lontana dal capannello dove l'arbitro stava distribuendo cartellini. Clima torrido in parte annacquato dal vantaggio firmato Casale al quarto d'ora, di testa su assist sempre aereo di Bertoni su cross di Bergamaschi. I tre gioielli pisani non hanno mai smesso di pungere: Gozzoli e Viganò mettevano quantità in mezzo al campo ma per fortuna De Nadai e Badiani restavano concentrati. Un dimagrito e dinamico D'Amico ispirava i contrassalti di Vagheggi, cui Massimi tentava invano di correre dietro con la lingua penzoloni. Così la Lazio reagiva allo svantaggio, procurandosi due mezzi rigori (caduta troppo accentuata di Sanguin in area pisana e mani apparso più punibile di Casale) e rischiando solo per una conclusione al volo di Bertoni prima del riposo.

Ripresa subito nel segno di Vagheggi che scheggiava la traversa con un gran fendente. Preludio al gol del pareggio che arrivava su punizione per gioco pericoloso ai danni di De Nadai: pallone toccato dal limite da Sanguin allo stesso De Nadai che indovinava l'angolo con un potente rasoterra. La spinta del Pisa per riacciuffare la vittoria si esauriva su un incrocio dei pali colto da Bergamaschi e su una bella parata di Marigo su girata volante di Bertoni. Poi di fatto il gioco si spezzettava, riaffioravano le risse e alla fine era Badiani a pagare per tutti, dopo essersi rialzato in piena forma da una "morte apparente": punita la simulazione. Anche il rientro negli spogliatoi era accompagnato da polemiche e minacce, tra i protagonisti lo stesso Agroppi e il massaggiatore laziale Marinucci.