Domenica 9 giugno 1968 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Bari 1-2

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9 giugno 1968 - Campionato di Serie B 1967/68 - XL^ Giornata

LAZIO: Cei, Zanetti, Adorni, Gioia, Soldo, Ronzon, Morrone, Massa, Fortunato, Cucchi, Dolso. A disp. 12° Di Vincenzo. All. Lovati.

BARI: Miniussi, Diomedi, Zignoli, Armellini, Vasini, Muccini, De Nardi, Correnti, Galletti, Casisa, Cicogna. A disp. 12° G.Colombo. All. Toneatto.

Arbitro: Lo Bello (Siracusa).

Marcatori: 17' Gioia, 64' Correnti, 79' Diomedi.

Note: giornata calda, terreno in perfette condizioni. Presente in tribuna la squadra dell'URSS e i tecnici Helenio Herrera e Oronzo Pugliese. Ammonito Armellini per gioco falloso e Massa per proteste. Calci d'angolo 8-3 per la Lazio. Presenti oltre 7.000 tifosi giunti da Bari.

Spettatori: 25.000 circa con 12.552 paganti per un incasso di £. 18.881.400.

La rete di Gioia

La disputa delle finali al sabato del Campionato Europeo all'Olimpico (con gli azzurri che impattano con la Jugoslavia con la quale dovranno al lunedì ripetere l'incontro) riportano la Lazio al Flaminio tre mesi dopo la tempestosa partita con il Livorno. Di fronte ai biancocelesti vi è il Bari lanciato verso la conquista della serie A. Partita, quindi, molto delicata, perché la Lazio deve far punti per sentirsi tranquilla. Le due squadre si temono all'inizio e le difese controllano con ordine le iniziative degli attaccanti. Dal secondo corner laziale prende però il via la prima marcatura. Massa serve Dolso che crossa teso al centro trovando all'appuntamento la testa di Gioia che devia in rete superando Miniussi. La partita d'incanto s'infiamma. Al 20' Ronzon recupera alla disperata su De Nardi quindi Gioia serve a Fortunato un pallone d'oro, ma l'ex milanista cincischia al momento di concludere. Al 27' è Morrone ad imitare il compagno di reparto. Cinque minuti più tardi Armellini interviene con estrema durezza su Fortunato: ci sono gli estremi per il cartellino rosso ma Lo Bello ammonisce solamente il mediano pugliese. Fortunato rimane claudicante e resta in campo solo per onor di firma. La Lazio stringe i denti fino al termine del tempo con la dovuta autorità. A inizio ripresa con grande generosità i romani tentano la via del raddoppio e Cucchi ha tra i suoi piedi due possibilità per concretizzare. Nella prima però il tiro è troppo debole, nella seconda la conclusione a parabola viene deviata a stento da Miniussi. L'intensità dei padroni di casa comincia a calare e il Bari esce allo scoperto. Al 64' giunge il goal del pareggio. Cei respinge di pugno e la palla viene raccolta fuori area da Correnti che spara forte a fil di palo: il portiere si vede carambolare la sfera tra le mani e quindi in fondo alla sua rete. Due minuti più tardi ancora una tegola sul capo dei laziali. Cicogna sgambetta in area Massa, ma Lo Bello, lontano dall'azione, lascia proseguire sorvolando sull'evidente rigore. Il giovane napoletano rimane a terra per una forte contusione al perone e il suo apporto sino al termine sarà giocoforza limitato. Il Bari approfitta della situazione e accelera le operazioni. Cicogna impegna Cei con un bel tiro al volo e poco dopo Muccini supera il portiere con un colpo di testa e sarebbe goal se Ronzon non fosse appostato sulla linea. Al 78' però non c'è nulla da fare e i biancorossi passano. Casisa porge un pallone perfetto sulla sinistra all'arrembante Diomedi che con un tiro violento, dal basso verso l'alto, fulmina il portiere biancoceleste. La Lazio tenta il tutto per tutto per recuperare e Cucchi potrebbe farcela ma Miniussi si supera in acrobazia. Finisce tra il tripudio dei settemila tifosi baresi che inneggiano alla serie A, mentre la Lazio deve rimandare alla domenica seguente l'appuntamento con la salvezza.

La domenica segnala il ritorno nella massima serie del Palermo che espugna il campo del già retrocesso Potenza. Per gli altri due posti lotta serrata tra Pisa, Bari, Foggia e Verona. In basso, per evitare la serie C (quattro in totale le retrocessioni) si battono in 9: Novara, Venezia, Perugia, Messina, Genoa, Lecco, Lazio, Modena e Padova.





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