Domenica 8 settembre 1957 - Padova, stadio Appiani - Padova-Lazio 3-1

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8 settembre 1957 - Campionato di Serie A 1957/58 - I giornata

PADOVA: Pin, Blason, Scagnellato, Pison, Azzini, S.Moro, Hamrin, Rosa, Brighenti, Chiumento, Boscolo. All. Matè.

LAZIO: Giannisi, Molino, Eufemi, Carradori, Pinardi, Burini, Muccinelli, Pozzan, Tozzi Humberto, Vivolo, Selmosson. All. Ciric.

Arbitro: sig. Ferrari di Milano.

Marcatori: 23' Hamrin, 24' Burini (rig), 29' S.Moro, 34' Chiumento.

Note: giornata afosa. Terreno in buone condizioni. Calci d'angolo 7 a 2 in favore del Padova.

Spettatori: 14.000.

Una immagine della gara

Due gol su punizione nell'arco di cinque minuti hanno atterrato la Lazio a Padova in questo esordio di campionato. Una bella Lazio in avvio ma poi andata smarrendosi quando sarebbe stato necessario mantenere calma e concentrazione alla ricerca del secondo pareggio. Il Padova ha saputo chiudersi nel suo celebre catenaccio e anche l'infelice direzione arbitrale ha segnato con il marchio negativo questa prima trasferta stagionale dei biancocelesti.

Che erano, come si diceva, partiti molto bene. Nei primissimi minuti lo spigolo di un palo maligno aveva salvato il portiere Pin da una conclusione di Carradori, partito in splendido assolo. Ma poi lo stesso Carradori e Burini avevano portato troppo palla, consentendo a un superlativo Rosa di orchestrare pericolosi contropiede. Un malinteso fra Eufemi e Selmosson aveva provocato peraltro il vantaggio dei veneti: troppo lo spazio concesso allo svedese Hamrin, considerato già in partenza il più pericoloso dei suoi, e assai bravo lui a far carambolare il pallone sul compagno Boscolo e battere poi imparabilmente di sinistro il povero Giannisi. Reazione furibonda degli ospiti e pareggio quasi immediato, grazie a un'ingenuità del terzino patavino Azzini che bloccava con le mani un pallone lanciato avanti da Tozzi: rigore realizzato da Burini con un pallone morbido alla sinistra di Pin, lanciatosi in direzione opposta.

Ma, come detto, la difesa laziale non era in grande giornata. Da una punizione nata da un fallo stupido di Eufemi sul solito Hamrin, il nuovo vantaggio veneto firmato dallo specialista Moro, con il giovane Giannisi sorpreso dalla traiettoria improvvisa. E cinque minuti più tardi il patatrac decisivo, con un intervento sbilenco ancora di Giannisi su punizione di Moro, con Chiumento rapido a ribadire in porta con l'estremo difensore ancora a terra. Si diceva della giornata-no di molti laziali: troppi gli errori di Selmosson, uno clamoroso a porta libera, Vivolo e Pozzan non pervenuti, specie il secondo in grave ritardo di condizione, Tozzi e Muccinelli abbandonati in avanti al loro destino. Tra le recriminazioni possibili un salvataggio sulla linea di Biason a Pin battuto e un gol da manuale di Burini di testa su perfetto invito di Tozzi annullato dall'arbitro per motivi misteriosi. Troppo casalingo il signor Ferrari di Milano, forse condizionato dalle proteste del pubblico in occasione del rigore assegnato alla Lazio. Il tecnico Ciric dovrà lavorare specie sull'apporto difensivo dei due esterni mentre Nereo Rocco ha visto ancora una volta premiata la sua tattica attendista, esaltata dalle individualità di Rosa e Hamrin e dalle capacità balistiche di Moro. Anche se l'assenza di Lovati tra i biancocelesti si è fatta indubbiamente sentire, nonostante qualche buon intervento dell'acerbo Giannisi.