Domenica 7 novembre 2010 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 0-2

Da LazioWiki.

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7 novembre 2010 - 3.393 - Campionato di Serie A 2010/11 - X giornata - inizio ore 15.00

LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Dias, Stendardo (88' Diakite), Radu, Brocchi, Ledesma, Mauri, Hernanes (70' Foggia), Rocchi (46' Zarate), Floccari. A disposizione: Berni, Matuzalem, Bresciano, Garrido. Allenatore: Reja.

ROMA: Julio Sergio, Cassetti, Burdisso, Mexes, Riise, Simplicio, De Rossi, Perrotta (78' Brighi), Menez (39' Greco), Borriello (84' J.Baptista), Vucinic. A disposizione: Lobont, Cicinho, Pizarro, Adriano. Allenatore: Ranieri.

Arbitro: Sig. Morganti (Ascoli Piceno) - Assistenti Sigg. Di Liberatore e Cariolato - Quarto uomo Sig. Damato.

Marcatori: 53' Borriello (rig.), 86' Vucinic (rig.).

Note: giornata nuvolosa, terreno buono. Ammoniti Cassetti, Stendardo, Foggia, Brocchi, Lichtsteiner, Vucinic, Julio Sergio. Calci d'angolo: 3 - 7. Recuperi: 2' p.t., 5' s.t. .

Spettatori: 52.000 di cui 12.000 abbonati.

Olimpia e José Maria Bernabè: oggi il rapace non ha potuto volare come di consueto per presunti motivi di ordine pubblico
Stefan Radu in azione
Il rigore di Borriello
Disperazione biancoceleste per il rigore intercettato da Fernando Muslera
Il rigore di Vucinic
Guglielmo Stendardo e Stephan Lichtsteiner
Cristian Brocchi in un momento dell'incontro
André Dias e Cristian Ledesma
Stephan Lichtsteiner
Hernanes
Vibranti proteste verso l'arbitro Morganti
Il netto fallo da rigore di Riise su Mauri su cui Morganti chiude gli occhi

La Gazzetta dello Sport titola: "Due rigori rilanciano la Roma. La Lazio cade e protesta. Il derby si chiude con due penalty realizzati nella ripresa da Borriello e Vucinic: 2-0 e la capolista si ferma dopo sei gare ufficiali senza sconfitte. Traverse per Simplicio e Foggia. Ma la squadra di Reja lamenta un fallo di Riise su Mauri".

Continua la "rosea": Un derby deciso dal dischetto e che susciterà polemiche lunghe mesi nella capitale. Perché se i due rigori che Morganti fischia sono corretti, ce n'è almeno uno nettissimo per la Lazio, quando siamo ancora sull'1-0 e la partita è aperta a qualsiasi risultato. Vince dunque la Roma, che si rilancia nelle zone alte della classifica, ma la Lazio capolista non esce ridimensionata, perché gioca alla pari degli avversari e anche meglio in certi frangenti, peccando solo di ingenuità in certi momenti. Il Milan ora insegue a 2 punti, ma c'è un primato da mantenere e il turno infrasettimanale aiuta a dimenticare in fretta nel classico chiodo schiaccia chiodo. Per Ranieri il momento peggiore sembra alle spalle e vince il suo terzo derby su tre, ancora senza Totti in campo. Segni non proprio positivi: una tribuna Tevere più vuota che piena, con circa 20 mila biglietti complessivamente invenduti per un derby che suscita più paure che entusiasmi in una larga parte di tifoseria che non si riconosce nel tifo ultrà. Altro segno di civiltà dismessa: l'aquila Olimpia che non può volare, per sicurezza, e viene accompagnata dal suo istruttore: tiene saldamente legate al braccio le zampe del rapace che vorrebbe spiccare il volo, ma è meglio evitare col becerume che circola. Reja a inizio settimana aveva già deciso di schierare in attacco Rocchi, tenendo in panca Zarate e lasciando inalterato l'assetto vincente (con la sola eccezione di Stendardo per lo squalificato Biava). Ranieri, oltre all'assenza di Totti, ha qualche dubbio in più, alla fine conferma in mediana Simplicio portando in panca un Pizarro non ancora pienamente recuperato. Dunque entrambi i tecnici optano per il rombo a centrocampo, ma almeno nella fase iniziale i vertici avanzati, Hernanes e Menez, servono più a pressare il primo portatore di palla che a rifinire. Infatti gli assetti sono molto bloccati e specie la Lazio difende con tutti i propri uomini. Nella fase iniziale succede poco. E quel poco nasce da qualche errore, come un rimpallo che favorisce Borriello (su Stendardo, duello da scintille tutto napoletano), il quale non riesce a servire Vucinic a pochi passi.

Si cercano i calci piazzati (su uno di questi Burdisso strappa la maglia a Dias) e anche i falli laterali di Riise in questo senso diventano un pericolo in più per la difesa della capolista. Per saltare gli organizzati pacchetti difensivi serve velocità. E la Lazio la trova con un bel lancio di Brocchi sul filo del fuorigioco a Mauri: cross al volo di prima, ma Rocchi non ci arriva per un soffio. Se Lichtsteiner porta più palla a destra è ancora a sinistra la fascia dalla quale crea pericoli la Lazio con un cross basso di Radu, che Hernanes controlla e gira al volo bene di sinistro, solo un po' alto. La Roma risponde con una bellissima azione di prima a cinque tocchi, con l'ultimo di Vucinic: sinistro impreciso. La Roma mette più pressione, spinge e accumula calci d'angolo, ma i centrali difensivi Dias e Stendardo sono molto attenti. Verso la fine del tempo una tacchettata non voluta provoca un taglio al polpaccio di Menez e costringe il francese a uscire. Ranieri sceglie la freschezza di Greco, autore del terzo gol a Basilea in settimana. E il romano al primo pallone che tocca segna anche, ma l'arbitro annulla per un fuorigioco di Borriello sulla fascia sinistra, lanciato da Riise. Il tempo si chiude con Borriello che fa a sportellate in area per difendere il pallone, ma la sua girata di sinistro non trova la porta. A inizio ripresa, il tecnico goriziano inserisce Zarate per Rocchi. Ma proprio nel momento in cui la Lazio sembra voler accelerare, arriva il vantaggio romanista. Nasce da una leggerezza di Dias, che lascia scorrere in fallo laterale, ma si fa anticipare: Vucinic è rapido a rimettere il pallone in mezzo, con Simplicio che scarica in porta, il suo tiro viene fermato col braccio da Lichtsteiner. Morganti fischia il rigore: il fallo di mani potrà pure essere involontario, ma interrompe un'azione pericolosa. Dal dischetto il sinistro di Borriello non è impeccabile, ma il pallone carambola fra gamba e corpo di Muslera, che non riesce a fermarne la corsa oltre la linea.

Reagisce la Lazio. Floccari sfiora il pari di testa, ma è soprattutto Hernanes a divorare l'occasione migliore al 20', quando Mauri lo pesca con un delizioso assist tutto solo e lui tira addosso al connazionale Julio Sergio. Ancora una volta il portiere brasiliano si salva con i piedi, com'era avvenuto in questa stessa porta lo scorso 18 aprile, quando un rigore parato così a Floccari lanciò la Roma verso il successo 2-1. Reja allora passa al 4-3-3 togliendo proprio Hernanes e schierando Foggia largo a sinistra. Questi alla prima occasione crossa e incoccia in area un braccio di Simplicio: i laziali chiedono il rigore, Morganti sempre ben piazzato, opta per la involontarietà. Finale incandescente. Roma chiusa dalla Lazio, ma che non rinuncia al contropiede con ampi spazi e alla mezz'ora spreca il raddoppio con Simplicio che da pochi passi colpisce la traversa. I biancocelesti non mollano e su un calcio piazzato ben tirato da Ledesma, a un metro dalla porta Riise tira giù Mauri che non riesce a deviare in rete. Calcio di rigore netto, ma Morganti è coperto da parecchi uomini e Cariolato nell'occasione non riesce ad assisterlo pur avendo la visuale libera. Lazio che non molla e su un cross di Zarate il sinistro potente di Foggia si stampa sull'incrocio dei pali. Ma mentre i laziali imprecano in contropiede Baptista viene atterrato da Dias nell'altra area. Stavolta Morganti vede e Vucinic è impeccabile dal dischetto per lo 0-2. Finisce con i romanisti a festeggiare sotto la curva sud. Mentre le polemiche sono solo all'inizio.


Il Messaggero titola: "La Roma vince di rigore, Lazio furiosa. Borriello e Vucinic firmano il derby. I giallorossi agganciano la Sampdoria al quinto posto. I biancocelesti contestano le decisioni dell'arbitro Morganti".

Così continua il quotidiano romano: Un doppio rigore a firma Borriello e Vucinic indirizza verso la Curva Sud un derby romano spigoloso, tattico e a tratti noioso, riscattato da un secondo tempo scoppiettante. Le frecce tricolori sfrecciano sopra l'Olimpico, l'aquila Olimpia tira l'addestratore, ma stavolta non può volare. La Lazio rimane in testa alla classifica ma è furibonda per alcune decisioni dell'arbitro Morganti. È la vittoria della pazienza di Ranieri che recupera Burdisso ma perde a fine primo tempo per infortunio Menez. La Lazio controlla compostamente per un tempo ma la fluidità dei suoi esterni stavolta non si vede anche per il preciso contenimento di Riise e Cassetti. A sbagliare stavolta è anche Reja che punta in avvio su Rocchi, ma Floccari viene aiutato di più da Zarate nella ripresa e poi anche da Foggia, un altro sacrificato misteriosamente. La Lazio dunque recrimina a voce alta per le decisioni di Morganti che non è ben supportato dagli assistenti in varie circostanze. Se c'è il primo rigore, sostengono, su mani di Lichtsteiner ci sarebbe anche al 33' quello per una vistosa trattenuta di Riise su Mauri (ma l'azione era viziata da Dias in evidente fuorigioco), poi il secondo penalty per fallo di Dias su Baptista, secondo il laziale, è preceduto da un fallo del brasiliano della Roma. Inoltre non convince del tutto neanche il gol annullato nel primo tempo a Greco per un fuorigioco millimetrico di Borriello mentre la Lazio lamenta anche un mani finale in area di Simplicio. La Roma esce rinvigorita dal doppio appuntamento che poteva stritolarla: a Basilea ha ricostruito la sua Champions, col derby ha raddrizzato il campionato. Gli esami per Ranieri non finiscono mai, ma ora la sua panchina torna stabile. La difesa stavolta è attenta e Cassetti è tra i migliori in chiusura e propulsione, un po' meglio anche di Riise.

Ma è dall'attacco orfano di Totti che vengono le cose migliori. Borriello continua a rivelarsi un acquisto azzeccato. Al suo fianco Vucinic sforna giocate veloci e ficcanti. E proprio lui mette il sigillo alla gara dedicando il gol al figlio appena nato. A corrente alternata ma positivo l'apporto di un Simplicio, ottimo il giovane Greco. Il derby nella ripresa ha vissuto anche l'emozione di una traversa di Simplicio al 31' e di un palo di Foggia al 38' ma alla fine la vittoria della Roma non fa una grinza, anche se alcune circostanze avrebbero potuto cambiare la storia della partita, come accade spesso nel calcio. Il primo tempo è parco di emozioni. Nella ripresa la Roma prova a spingere e al 6' trova il vantaggio: Cassetti supera Dias e centra per Simplicio che tira, Lichtsteiner si oppone col corpo e colpisce con il braccio un po' allargato. Il rigore lo tira Borriello: conclusione centrale che passa goffamente sotto il fianco di Muslera. Al 18' spunto di Hernanes che, solo sotto porta, viene contrato da Julio Sergio. Al 31' Riise per Simplicio che coglie la traversa, al 33' Riise abbraccia Mauri in area e ci poteva stare il rigore. Al 38' palo di Foggia su cross di Zarate, al 42' Dias stende Baptista che prima lo aveva tenuto. Vucinic spiazza Muslera e festeggia figlio e vittoria. La Lazio cade ma continua a guardare tutti dall'alto.


Sempre dal quotidiano romano, alcune dichiarazioni post-gara:


"Ci sono degli episodi da discutere, per quanto mi riguarda siamo stati penalizzati: ho visto valutazioni sulla Roma molto decise, per noi no". È un Edy Reja molto duro quello che, quasi a voler rispondere a Claudio Ranieri, commenta il derby ed anche la prestazione dell'arbitro Morganti. "Ho visto un fallo nettissimo di Baptista su Lichtsteiner - dice ancora il tecnico della Lazio - in occasione dell'azione da cui poi è nato il secondo rigore per loro. La Roma in settimana si era lamentata di questa designazione (di Morganti n.d.r.) e probabilmente questi lamenti hanno condizionato la prestazione dell'arbitro". È un derby amaro per la Lazio? "Sì, ci lascia l'amaro in bocca - risponde Reja -, ma per fortuna mercoledì si rigioca e quindi voltiamo pagina. Dopo la partita qualcuno dei miei si è lamentato dicendo che lì sopra qualcuno non ci vede bene, ma io non ci voglio pensare, è meglio voltare pagina. Speriamo di riprendere il cammino troncato in questa gara".

La classifica dell'odierna giornata di campionato