Domenica 6 novembre 1994 - Reggio Emilia, stadio Mirabello – Reggiana-Lazio 0-0

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6 novembre 1994 - 2624 - Campionato di Serie A 1994/95 - IX giornata

REGGIANA: Antonioli, Sgarbossa, Zanutta, De Napoli, Gregucci (9' Parlato), De Agostini, M.Esposito, Oliseh, Padovano (77' Cherubini), Mateut, Gambaro. A disp.: Sardini, Accardi, Taribello. All. Ferrari.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Favalli, Di Matteo, Bergodi, Cravero (46' Bacci), Rambaudi, Fuser, Boksic, Venturin, Signori (67' Casiraghi). A disp.: Orsi, Adani, De Sio. All. Zeman.

Arbitro: Cinciripini (Ascoli Piceno).

Note: ammoniti Favalli, Di Matteo e Rambaudi per la Lazio, Oliseh e Padovano per la Reggiana. Espulso al 78' Bacci. Calci d'angolo: 5-7.

Spettatori: 14.205, di cui 10.596 abbonati per un incasso di £. 579.963.824.

Lazialità del dicembre 1994
Lazialità del dicembre 1994
Boksic in azione
Rambaudi in azione

Di tutto, di più. Gol sbagliati in quantità industriale, doppi pali sullo stesso tiro (come già successo a Boksic, contro il Genoa), falli da rigore graziati da Cinciripini, infortuni, un'espulsione, il finale giocato in 9 contro 11. L'impossibilità, cioè, di essere normale. La Lazio ha deciso così, nella prima domenica senza gol del suo campionato, di allungare la partita con la Reggiana. Ed è stato pareggio anche dopo il 90', ma questa volta 1-1, per Italia-Croazia del 16 novembre. I gol sono gli infortuni di Boksic e Signori, che li terranno lontano dalle nazionali, a meno di miracoli targati Medjugorie e Divino Amore. La pioggia martella una partita bella perché sempre intensa, il fango la condensa quando la doccia non lava i cento scatti piantati nella palude: elongazione dei flessori della coscia sinistra per il croato, distrazione degli adduttori della coscia destra per l'azzurro. Diagnosi affrettate, ma già vicine alla probabilissima risposta dell'ecografia: stiramento sicuro per il primo, possibile per il secondo. E, per completare l'ospedale, oggi Gascoigne sarà operato a Londra per l'ennesima volta. L'infortunio a Boksic (39' del secondo tempo, sull'ennesima iniziativa esplosiva) è apparso subito serio; per quanto riguarda Signori (ieri inguardabile) non è da escludere invece che siano da sommare anche il suo affaticamento psicologico e la volontà della società di preservarlo dalle fatiche azzurre. Signori parlerà con Sacchi quando il quadro clinico sarà più chiaro, il presidente Cragnotti l'ha già fatto: "Ho visto Signori molto affaticato, spero che lo lascino riposare". La lunga digressione medica non riduce il cumulo delle emozioni di questa partita bella e buona, con un pensiero gentile per tutti: uno striscione per Marchioro e il suo staff ("Pippo, William, Werter il vostro ricordo sarà sempre con noi"), un boato per il ritrovato Padovano, un benvenuto per Ferrari che si è presentato con tre belle marcature a uomo (Sgarbossa Signori, Zanutta Rambaudi, Gregucci e poi Parlato Boksic, De Agostini libero), l'applauso della curva laziale per l'ex Gregucci, tolto al ciclone Boksic dopo 9' da un infortunio (costola incrinata). Partita Lazio per necessità e per scelta. I collezionisti di Zeman attaccano opportunità gol come francobolli: Signori toglie una palla gol a Rambaudi sulla prima delle cento sgroppate Boksic (3'); Fuser conclude centrale una percussione centrale (10') e sull'esterno della rete un cross di Rambaudi (12'); Boksic banalizza fuori una sua iniziativa (13'); Signori viene stoppato da De Agostini, davanti al portiere, su invenzione di Di Matteo (16'). Il culmine al 22', quando Boksic ha un lampo di autentico genio nel temporeggiare e disinnescare l'intera difesa: lancio preciso per Rambaudi, il cui pallonetto supera Antonioli ma fa il giro dei due pali prima di uscire. Palla gol al cubo, parente stretta di quella che Boksic, al 45', spedisce fuori a fil di palo dopo triangolo con Di Matteo. Quando la Reggiana alza la testa è già secondo tempo. La Lazio paga gli sforzi, gli sprechi e i giramenti di testa che tengono Cravero negli spogliatoi. L'assenza della coppia centrale titolare (Chamot squalificato) apre agli emiliani spazi insperati. E' soprattutto nella falla di destra, dove Bacci ha preso il posto di un ottimo Negro dirottato al centro, che la Reggiana trova speranza. Non è un caso che nascano lì due rigori apparsi clamorosi, ma assai diversi. Il primo (7') vive di involontarietà presunta, ma difficilmente dimostrabile: uscita disperata e vincente di Marchegiani su Mateut, partito in probabilissimo fuorigioco; palla ripresa da Zanutta e pallonetto stoppato di braccio da Rambaudi in torsione. Il secondo (45') è alla vista netto, ma Cinciripini ha una difesa: Marchegiani, in uscita, tocca Esposito ma cerca solo il pallone. L'involontarietà è netta come il contatto: lo stesso Marchegiani, però, nega negli spogliatoi di aver toccato il pallone, rendendo così incomprensibile il calcio d'angolo in cui si rifugia l'arbitro. Dove Cinciripini non esita e non sbaglia è nell'espellere Bacci (33') per un fallaccio da dietro. La Lazio, così, finisce in 10 e poi in 9, per l' infortunio di Boksic dopo l'ennesimo tentativo del croato con miracolo annesso di Antonioli (di piede). La partita muore sull'impatto Marchegiani-Esposito e i tifosi reggiani se ne vanno inferociti. Si lamentano, ma sanno accontentarsi e sperare: con la maledetta sfortuna di Marchioro, dicono, la Reggiana avrebbe perso.

La Reggiana impreca, peraltro garbatamente, la Lazio alla fine qualcosa ammette. Gran parte dei commenti del dopopartita ruota attorno ai due rigori reclamati dai granata (fallo di mano di Rambaudi su conclusione di Zanutta e intervento di Marchegiani su Esposito) e non concessi dall'arbitro Cinciripini. "Episodi eclatanti e limpidi - sintetizza il neoallenatore della Reggiana, Enzo Ferrari - purtroppo il direttore di gara non li ha sanzionati. Sul fallo su Esposito, Cinciripini ha spiegato che Marchegiani ha toccato il pallone, ma non è andata così. Comunque non recrimino, perché onestamente all'inizio la Lazio avrebbe potuto metterci sotto". Il capitano della Reggiana Zanutta, protagonista del primo episodio incriminato, rivela: "Ho chiesto spiegazioni all'arbitro e mi ha detto che in quel momento stava guardando altrove". Il portiere della Lazio, Luca Marchegiani, concede che "sì, il contrasto è di quelli dubbi", negando tuttavia di essere intervenuto "per fare fallo". Spiega, l'estremo laziale: "Non ho toccato il pallone, Esposito l'ha spostato e il contatto è stato inevitabile. Era difficile fermarsi sul terreno bagnato". Se Beppe Signori ha pochi dubbi ("nella prima circostanza Rambaudi si è girato e ha alzato il braccio. L'uscita di Marchegiani dalla panchina mi è parsa da penalty"), il tecnico biancazzurro Zeman regala certezze: "Credo che in entrambe le azioni il rigore ci fosse". La partita; Signori sottolinea: "Nel primo tempo siamo andati meglio, ma non siamo stati capaci di sfruttare le tante occasioni da gol". A proposito del bomber, il presidente Cragnotti aveva lanciato un invito a Sacchi: "Beppe è stanco, lo farei riposare". L'infortunio riscontrato alla fine mette tutti d'accordo.

Fonte: Corriere della Sera