Domenica 6 maggio 2012 - Bergamo, stadio Atleti Azzurri d'Italia - Atalanta-Lazio 0-2

Da LazioWiki.

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6 maggio 2012 - 3.472 - Campionato di Serie A 2011/12 - XXXVII giornata - inizio ore 15.00

ATALANTA: Frezzolini, Bellini, Stendardo, Manfredini, Peluso, Schelotto (79' Carrozza), Cigarini, Carmona (51' Minotti), Bonaventura (63' Gabbiadini), Moralez, Denis. A disposizione: Polito, Lucchini, Raimondi, Cazzola. Allenatore: Colantuono.

LAZIO: Bizzarri, Konko, Diakite, Scaloni, Garrido (19' Zauri), A.Gonzalez, Cana, Candreva, Mauri, Lulic (89' Onazi), Kozak (65' Klose). A disposizione: Berardi, Sbraga, Zampa, Makinwa. Allenatore: Reja.

Arbitro: Sig. Rocchi (Firenze) - Assistenti Sigg. Petrella e De Luca - Quarto uomo Sig. Gava.

Marcatori: 35' Kozak, 90' Cana.

Note: espulso all'81' Stendardo per proteste. Ammoniti al 70' Candreva per proteste, al 74' Minotti, al 79' A.Gonzalez, all'85' Manfredini, all'89' Carrozza tutti per gioco scorretto. Esordio in serie A per Eddy Onazi. Calci d'angolo: 5-5. Recuperi: 2' p.t., 4' s.t.

Spettatori: 6.635 paganti e 9.658 abbonati per un incasso totale di euro 144.456,43.

Abdoulay Konko
Senad Lulic in fase di contrasto aereo
Antonio Candreva
Libor Kozak oggi marcatore della prima rete biancoceleste
Le proteste atalantine per un fallo in area
Javier Garrido
Senad Lulic
Libor Kozak festeggiato dopo il gol
Abbracci per Lorik Cana autore della rete dello 0-2
Ritorno in campo per Miroslav Klose dopo l'infortunio
Il bomber tedesco in azione
Alvaro Gonzalez: clamorosa trasversa per l'uruguaiano
Stefano Mauri al tiro
Albano Bizzarri in presa
Il tabellone dello stadio orobico sancisce il risultato finale
Il saluto ai tifosi biancocelesti presenti allo stadio bergamasco
Cana esulta dopo la sua rete

I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio è ancora viva. Atalanta furiosa e battuta. Gol di Kozak e Cana in un match tutto difesa e contropiede. Terzo posto ancora possibile. Polemiche fra i nerazzurri: negato un rigore a Denis, espulso Stendardo per proteste e quattro gialli in un finale molto nervoso".

Continua la "rosea": La Lazio è viva e tiene accesa la fiammella per la Champions. I biancocelesti battono l'Atalanta con un gol di Kozak, poi tanta difesa per resistere all'assedio dei padroni di casa e il colpo del k.o. nel finale con un siluro di Cana. Polemiche fra i nerazzurri: negato un rigore a Denis, espulso Stendardo per proteste e quattro gialli in un finale molto nervoso. Ma l'attacco dei nerazzurri non ha di fatto mai impensierito la porta di Bizzarri. Adesso per i biancocelesti, all'ottava vittoria in trasferta in questa stagione, superato il Napoli caduto a Bologna, devono battere l'Inter e sperare che l'Udinese perda con il Catania. In ogni caso l'Europa League è in cassaforte.

Lazio con 4 squalificati e sette infortunati. Scelte obbligate per il tecnico Reja, ma c'è Klose in panchina e Kozak unica punta supportata da Candreva, Mauri e finalmente Lulic che rientra dopo quasi tre mesi di stop. Atalanta con l'undici titolare: Colantuono piazza Moralez a supporto di Denis in attacco. In porta, con Consigli fermato da un problema alla spalla, c'è Frezzolini, cresciuto nel vivaio della Lazio. L'inizio è tutto di marca atalantina: per 20 minuti la Lazio è in apnea e resiste sulle sfuriate di Moralez e Denis, che mettono in crisi a ripetizione la difesa, soprattutto a sinistra, dove Garrido non tiene Schelotto. In tutto questo però Bizzarri non è mai chiamato a un intervento, ma l'Atalanta protesta ferocemente per due presunti rigori. Proteste giustificate per il primo caso: Denis è atterrato da Diakite nettamente mentre Bizzarri era in uscita sui suoi piedi a due metri dalla porta. Proteste senza giustificazione nel secondo: il tiro di Stendardo dal limite sbatte sul petto di Konko e non sulla mano. La sfortuna della Lazio non ha mai fine: al 12' Schelotto e Garrido si colpiscono saltando di testa: lo spagnolo al 19' è costretto a uscire per Zauri, che va a occupare la fascia destra, con Konko a sinistra. La mossa di Reja funziona, perché da quel momento Schelotto non fa più male. E la Lazio conquista metri e crea occasioni da gol a ripetizione: prima Mauri manca l'aggancio su punizione di Candreva, si rialza e in rovesciata chiama Frezzolini alla parata. Poi, al 25', un bolide di Gonzalez dal limite si stampa sulla traversa e ricade sulla linea. Quindi al 35' arriva il gol della Lazio. Konko ruba palla, scappa a sinistra, serve Mauri che mette in area, Kozak controlla, si gira e calcia verso la porta con una deviazione di Manfredini che spiazza Frezzolini: è 0-1 e la generosa Atalanta, che approfitta dell'assenza di pressing laziale a centrocampo, si piazza vanamente nella trequarti avversaria, ma la difesa laziale, con Scaloni centrale che funziona, tiene senza problemi.

L'Atalanta riparte a testa bassa e la Lazio è costretta a difendersi. I biancocelesti si piazzano tutti dietro la linea del pallone pronta a ripartire con Kozak, comunque troppo solo, in agguato. Non basta, infatti, la generosa prestazione di Mauri, che tiene lunga la difesa bergamasca. A centrocampo Cigarini e Bonaventura fanno diga e smistano palloni a go go, ma tutto è vanificato da Cana e Gonzalez, attenti e da applausi nella fase di interdizione. Rispetto al primo tempo, oltretutto, il ritmo rallenta, e la Lazio prova a gestire l'esiguo vantaggio. Ma spingi e spingi l'Atalanta va vicina al gol due volte con Moralez: prima ribatte Diakite, poi Zauri. Al 20' i due tecnici corrono ai ripari col risultato in bilico. Se Colantuono mette dentro Gabbiadini (per Bonaventura), nella Lazio si rivede Miroslav Klose, che prende il posto di Kozak. L'Atalanta continua a spingere e la partita, ormai priva di schemi, è tutta un correre sulle fasce e palle messe in mezzo, dove Diakite giganteggia e tiene in piedi la Lazio. Bizzarri è chiamato a due interventi un tuffo, prima su Schelotto, poi su Gabbiadini. La Lazio gestisce il pallone e in campo c'è Klose che fa il suo lavoro come pochi. Ma la Lazio abbassa pericolosamente il suo baricentro e si limita solo a lanci lunghi dove non c'è nessuno. Una scelta pericolosissima, consegnando di fatto la partita agli avversari. Inevitabile: i biancocelesti sono stanchissimi e Colantuono toglie Schelotto per Carrozza. Ma a 9 minuti dalla fine arriva il rosso per Stendardo, dopo applausi polemici verso l'arbitro per una punizione. La Lazio si ritrova stanca, ma con un uomo in più e prova ad alzare il suo baricentro per tenere in mano una vittoria preziosissima. In compenso gli atalantini perdono la tesa e commettono falli a tutto campo, arrvando a 4 gialli nel giro di pochi minuti. La Lazio a questo punto prende coraggio e avanza. E in pieno recupero un bolide di Cana si insacca sotto l'incrocio dei pali per lo 0-2 che chiude il match. Operazione riuscita. Tutti a casa, il sogno Champions è ancora vivo.


Il Corriere dello Sport titola: "Kozak-Cana: la Lazio torna a sperare nella Champions. I biancocelesti vincono 2-0 in casa dell'Atalanta: ora Reja deve battere l'Inter domenica prossima in casa e sperare in una sconfitta dell'Udinese a Catania".

Continua il quotidiano romano: E' rinata la Lazio. Gol d'oro di Kozak, prodezza di Cana, Atalanta al tappeto, speranze Champions riaccese. Si deciderà tutto nell'ultima giornata. Il Napoli ha perso a Bologna, ma l'Udinese non ha fallito la missione contro il Genoa. La Lazio ora è a 59 punti, i friulani sono a quota 61. Reja deve battere l'Inter domenica prossima in casa e sperare in una sconfitta di Guidolin a Catania. Se Lazio e Udinese arrivassero a 62 punti il terzo posto verrebbe conquistato dai bianconeri, sono in vantaggio negli scontri diretti: 2-2 all'Olimpico e 2-0 al Friuli. Per quest'ultima partita i biancocelesti hanno però chiesto la vittoria a tavolino per via della storia legata al fischio fantasma, difficilmente la otterranno, la Corte di giustizia federale deciderà in settimana.

La Lazio torna a sognare, le speranze sembravano tramontate. E' stata una domenica favorevole, sono rinati gli attaccanti: Kozak è stato l'uomo del match (gol nel primo tempo) e Klose è entrato nei 25 minuti finali. Miro ci sarà contro l'Inter, non mancherà nella giornata in cui si darà l’'ltimo assalto alla Champions. Nel finale ha chiuso i conti Cana con una parabola imprendibile, ha sparato un bolide da fuori area, è finito sotto l'incrocio. Nei primi 45' la Lazio aveva anche centrato una traversa con Gonzalez, ha meritato il successo. L'Atalanta ha fatto vedere poco, in parte fa bene a recriminare, ha chiesto due rigori sullo 0-0. Ecco le azioni incriminate: intervento di Diakite su Denis, il penalty andava fischiato; tiro di Stendardo respinto da Konko, le immagini fanno vedere che il pallone sbatte sulla spalla destra del francese, giusta l'interpretazione dell'arbitro Rocchi (ha fatto proseguire il gioco). La prima fase è stata più emozionante, la seconda più combattuta. La Lazio non s'è scoperta, ha gestito il vantaggio senza lasciare spazi liberi. L'Atalanta ha sbattuto costantemente contro il muro difensivo alzato da Reja. Nel finale espulso Stendardo, uno degli ex del match, è andato fuori per aver applaudito l'arbitro dopo un fallo concesso alla Lazio. Di questi tempi gli applausi non sono digeriti bene da nessuno...


Tratto dal sito "Sussidiario.net", il resoconto della gara:

È una sfida tutt'altro che semplice quella che vanno ad affrontare gli uomini di Reja; gli atalantini arrivano da due vittorie consecutive tra le mura neroazzurre in cui ha mantenuto la propria porta imbattuta, inoltre la Dea ha perso solo una delle ultime otto gare interne tanto che che i bookmakers vedono anche oggi favorita la formazione di casa. I biancocelesti invece non sono messi bene; la situazione tecnico/disciplinare è a dir poco pessima, notizia dell'ultimo minuto è il forfait di Miro Klose che pareva del tutto recuperato. A tutto ciò si aggiunge il difficoltoso cammino che gli aquilotti stanno attraversando da un mese a questa parte: la Lazio non vince da cinque giornate, alla luce di due pareggi casalinghi e tre sconfitte in trasferta. Per l'ultima partita in casa la curva dei bergamaschi offre una coloratissima coreografia, in campo Colantuono sceglie Frezzolini al posto di Consigli e la coppia tutta argentina Moralez-Denis davanti. Reja cerca di cucire nel miglior modo possibile gli 11 disponibili: Bizzarri, Konko, Scaloni, Diakite, Garrido, Gonzalez, Cana, Lulic, Mauri, Candreva, Kozak. È la squadra di casa a giocare meglio il primo tempo con una supremazia sia nel possesso palla che nelle azioni offensive guadagnando ben 4 corner; i ritmi sono tuttavia molto lenti, l'Atalanta non ha nessun interesse a trovare subito il vantaggio e la Lazio non opera un pressing offensivo ma attende nella sua metà campo.

I più attivi della squadra di Colantuono sono Schelotto e i due centrocampisti Carmona e Cigarini che appena possono cercano di distribuire palla sulle fasce. Dopo 18' i padroni di casa protestano per un dubbio intervento di Bizzarri su Denis che nella ricerca del pallone viene atterrato dal connazionale; Rocchi non vede e lascia correre anche se il penalty sembrava dal replay la decisione più coerente. La prima vera occasione della partita porta la firma di Gonzalez, oggi schierato per necessità sulla mediana insieme a Cana: gran botta da fuori che dà persino l'illusione del gol colpendo prima la traversa e poi la riga di porta. Il risultato rimane invariato anche quando Cana si rende colpevole di un rischiosissimo intervento al limite della sua area che sorvola la traversa mentre Bizzarri rabbrividisce. Sebbene la Lazio giochi maluccio, anche per le defezioni di formazione, trova con Kozak il vantaggio grazie ad una proiezione offensiva di Konko. L'esterno ex Siviglia calca per l'ennesima volta la corsia di sinistra, l'unica vera zona di gioco della formazione ospite, salta facile due uomini prolungando per Mauri che mette in mezzo per la girata del giovane attaccante ceco. Termina con questo risultato il primo tempo; la Lazio difenderà con le unghie e con i denti il risultato, l'Atalanta tuttavia non sembra disposta a fare regali.

La ripresa si apre senza cambi su entrambi i fronti, la Lazio continua a interpretare la partita alla sua maniera aspettando e ripartendo sugli esterni che in fase di non possesso si abbassano molto per dare una mano ai terzini che hanno un bel da fare con Schelotto e Bonaventura. Azione simile si verifica dopo poco quando Candreva tenta l'azione personale e dalla sua metà campo entra in area dopo una serie di fortunati dribbling; il difetto dei biancocelesti è però il quasi inesistente gioco collettivo: la squadra non accompagna il giocatore in possesso che è spesso obbligato a fare tutto da solo così che, le proiezioni offensive degli uomini di Reja, si trasformano in sporadiche folate. Il vero gioco lo fa l'Atalanta che dalla sua pecca di fantasia diventando troppo prevedibile seppur abile nel trovare sempre il compagno libero. Il gioco di Colantuono è sviluppato sugli esterni che si fiondano per il cross ma non riescono mai a scalfire la compatta retroguardia dei capitolini. Sotto questo aspetto è da sottolineare l'importante prova del possente Diakite che ha spesso la meglio sul diretto avversario. Le poche volte che la squadra di casa arriva al tiro ravvicinato deve ai numerosi corner che si guadagna lungo tutto il match; proprio sugli sviluppi di un angolo Moralez si trova la palla buona per calciare a rete ma un ottimo intervento di Cana annulla il tentativo del piccolo argentino. Neanche la prestazione di Denis e i cambi operati da Colantuono (Minotti per Carmona, Gabbiadini per Bonaventura e Carrozza per Schelotto) permettono ai neroazzurri di agguantare un pareggio che sembra possa arrivare da un momento all'altro, almeno per la costante presenza di quasi tutta l'Atalanta nella metà campo avversaria.

A 10 minuti dal termine è da un altro calcio piazzato che Stendardo dà l'illusione del gol colpendo al volo un pallone che muove solo la rete di Bizzarri; sul ribaltamento dell'azione è lo stesso difensore, ex della partita, che sfida l'arbitro applaudendolo ironicamente: Rocchi non ci sta e gli mostra il rosso diretto. La Lazio dopo aver fatto entrare Klose per Kozak e Onazi per Lulic trova incredibilmente il raddoppio con Cana, uno degli uomini più vitali nell'economia del match. Sembra una palla morta quella che la retroguardia atalantina lancia lungo per liberare l'area ma è l'albanese che con grinta si impossessa della sfera e dopo aver saltato in slancio un avversario spara una cannonata nel sette dove il povero Frezzolini non ci può arrivare. Partita virtualmente chiusa dato che il primo gol in campionato del centrocampista biancoceleste arriva al 90'. I quattro minuti di recupero si giocano solo per il regolamento e al triplice fischio la Lazio si vede ricatapultata nella lotta Champions a 3 punti dall'Udinese, vittoriosa oggi in casa contro il Genoa.


Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

Edy Reja brinda alla qualificazione in Europa League: "Ma noi speriamo ancora alla Champions League. La matematica ci tiene ancora in corsa e noi ce la giochiamo. Abbiamo recuperato condizione e con l'Inter cercheremo di vincere. Con Lulic e Klose recuperati ci sono armi in più, oltre a Biava e Ledesma che rientreranno dalla squalifica. Speriamo di essere più fortunati rispetto a tante altre partite in questo girone di ritorno, quando abbiamo creato tante occasioni da gol in diverse partite, senza riuscire a concretizzare. Il mio futuro? Io ho sempre stabilito un rapporto con la società, in base al quale finito il campionato parliamo di programmi e vediamo cosa decidere. Mi sento giovane, sto bene coi ragazzi. Non vedo perché dovrei cambiare squadra".

Da Il Messaggero:

"Il mio futuro? Non ho mai avuto dei problemi, non posso farci nulla se girano voci che qualcuno mette in giro. Siete voi che volete farmi fuori", così Edy Reja risponde ad una domanda sul suo futuro. "Ho sempre detto che dobbiamo pensare a lavorare, poi al termine della stagione si fa il bilancio. Se c'è modo di proseguire il rapporto si va avanti, altrimenti ci si stringe la mano e ci si saluta. Se ho chiamato Gasperini? Non capisco perché ci si inventi queste cose. Io sono sereno ho un buon rapporto con la società". La vittoria di Bergamo riaccende le speranze Champions per la Lazio: "C'è speranza, perché la matematica ce lo permette. La squadra ha giocato con un piglio diverso ed una condizione migliore rispetto alle ultime uscite. Speriamo di essere più fortunati". E domenica c'è l'Inter: "Vogliamo una vittoria per regalare una gioia ai tifosi e prenderci una giusta gratificazione".



Galleria di immagini sulle reti della gara
Libor Kozak sblocca il risultato
La splendida rete di Lorik Cana




► Per questa partita il Mister biancoceleste Edoardo Reja ha convocato i seguenti calciatori:





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