Domenica 6 aprile 1986 - Ascoli, stadio Cino e Lillo Del Duca – Ascoli-Lazio 3-2

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Stagione

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6 aprile 1986 - 2274 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie B 1985/86 - XXIX giornata

ASCOLI: R.Corti, Destro (75' Scarafoni), Cimmino, A.Marchetti, Perrone, Trifunovic, Bonomi, Pasinato, F.Vincenzi (46' Dell'Oglio), Incocciati, Barbuti. All.Boskov.

LAZIO: Ielpo, Podavini, Spinozzi (47' G.Corti), Galbiati, Filisetti, Vinazzani, Poli (66' Fonte), Torrisi, Dell'Anno, Toti, Garlini. A disp. Salafia, D'Amico, G.Damiani. All. Simoni.

Arbitro: Pezzella (Frattamaggiore).

Marcatori: 15' Bonomi (rig), 37' Torrisi, 68' Garlini (rig), 75' Trifunovic (rig), 90' Cimmino.

Note: giornata primaverile. Espulso al 76' Dell'Anno. Ammoniti Vinazzani, Trifunovic e G.Corti. Angoli 9-9.

Spettatori: 15.000 circa di cui 10.515 paganti.

Dell'Anno in azione

Un rigore dubbio e uno fasullo, ovviamente entrambi contro. Più il classico tiro della domenica che si trasforma in gol al 90'. Così la Lazio ha perso, del tutto immeritatamente, in casa di un Ascoli più che mai in corsa promozione ma nella circostanza, senza l'aiuto dell'arbitro Pezzella, destinato ad arrendersi a una squadra biancoceleste finalmente pimpante e determinata. La storia del match, ricco di gol e di occasioni, è tutta negli errori del fischietto di Frattamaggiore, e lascia l'amaro in bocca ai laziali che non vincono più in trasferta da una vita ma stavolta l'avrebbero ampiamente meritato. Piuttosto sconclusionata la squadra marchigiana ma comunque ben presto in vantaggio grazie al primo regalino arbitrale, un tuffo in area di capitan Marchetti su entrata in buona scelta di tempo sul pallone di Galbiati. Realizzazione perfetta di Bonomi e Lazio subito alla riscossa a caccia del pareggio, con occasioni ghiotte fallite di un soffio da Dell'Anno e da Poli. Pari comunque raggiunto grazie a un tiro dai 35 metri di Torrisi che il portiere Corti non è riuscito a intercettare. Di qui in avanti gli ascolani di Boskov hanno mostrato i loro limiti attuali e gli ospiti hanno giostrato in scioltezza, usufruendo a loro volta di un rigore, stavolta sacrosanto, fischiato per un'entrataccia di Pasinato su G.Corti e realizzato con bravura da Garlini. Ma il sogno laziale è durato solo sette minuti, perché Pezzella si è letteralmente inventato il secondo penalty per i marchigiani: punizione di Trifunovic dalla lunetta, Vinazzani si protegge con le braccia il basso ventre e il pallone gli incoccia proprio lì per un rigore alquanto comico visto che le braccia erano attaccate al corpo. Qualcuno maliziosamente ci vede una compensazione della partita d'andata, quando Magnocavallo aveva respinto sulla linea bianca con la mano un tiro diretto in porta, senza che l'arbitro se ne accorgesse: fatto sta che dal dischetto arriva il gol di Trifunovic mentre l'ineffabile Pezzella espelle Dell'Anno che si era attardato a protestare per l'assurda decisione arbitrale. In dieci la Lazio ha perso la lucidità che l'aveva contraddistinta fin lì e ha subito la beffa completa, grazie a una conclusione da trenta metri del terzino Cimmino. Ma stavolta non ha molto da rimproverarsi.