Domenica 6 aprile 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 1-5

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6 aprile 1975 1848. Campionato di Serie A 1974/75 - XXV giornata

LAZIO: Pulici F., Ghedin, Martini L., Wilson, Oddi, Nanni, Badiani, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi (74' Franzoni), D'Amico. (12 Bonetti, 13 Polentes). All. Maestrelli (in panchina Lovati).

TORINO: Castellini, Santin, Mozzini, Salvadori, Cereser, Agroppi, Graziani F., Mascetti, Sala, Zaccarelli, Pulici P. (12 Manfredi, 13 Callioni, 14 Roccotelli). All. E.Fabbri.

Arbitro: sig. Lazzaroni di Milano.

Marcatori: 12' Graziani F., 40' Graziani F., 58' Chinaglia, 73' Pulici P., 85' Pulici P., 87' Pulici P.

Note: cielo nuvoloso, vento di scirocco terreno in perfette condizioni. Prima dell' inizio della gara, lo speaker dello stadio ha augurato a Maestrelli una pronta guarigione, tra gli applausi della folla.

Spettatori: 43.018 di cui 19.279 abbonati e 23.739 paganti per un incasso di 89.181.100.

Dalla rivista Intrepido: la presentazione della gara
La seconda rete di Graziani
La rete di Chinaglia
Un momento degli incidenti sugli spalti
Wilson e Chinaglia cercano di calmare i tifosi
Chinaglia cerca il pareggio
06aprile1975a.jpg
Da Stadio: incidenti sugli spalti
La cronaca della gara da l'Unità del 7/4/1975

Clamorosa vendemmiata del Torino all'Olimpico contro una Lazio priva del suo allenatore ricoverato per una sospetta coliciste. Le reti granata sono arrivate tutte su azione di contropiede, e la retroguardia della Lazio ha fatto acqua da tutte le parti. Ghedin è stato schierato da Lovati in condizioni menomate per un problema alla gamba, così come Frustalupi. La gara inizia con una papera di Castellini all'8' quando su un cross di Martini si fa sfuggire il pallone. Buon per lui che Chinaglia non arrivi in tempo sul pallone. Al 12' i granata passano in vantaggio: contropiede di Pulici che elude la sorveglianza di Ghedin; cross per Graziani che di testa anticipa Oddi ed insacca. Pochi minuti dopo la Lazio ha la palla del pareggio: cross di Nanni, palla che sfugge al controllo di Castellini, arriva Chinaglia che tira a botta sicura, ma un difensore devia in corner. La Lazio cerca di imporre il suo gioco, ma i granata sono solidi a centrocampo e non vanno passare molti palloni. L'arbitro Lazzaroni sorvola su un doppio fallo di mano in area di Mozzini, tra le proteste del pubblico al 35'. Cinque minuti dopo arriva il raddoppio dei piemontesi: punizione di Zaccarelli per la testa di Graziani che sovrasta Oddi e realizza. Il primo tempo finisce con una bella, ma inutile rovesciata di Chinaglia. La ripresa inizia a formazioni invariate. Lovati non toglie Frustalupi febbricitante e la Lazio ottiene solo una serie di cross in area tutti sventati dai difensori granata. Al 58' arriva la rete della Lazio: tiro da fuori di Nanni (migliore in campo dei laziali); ennesima papera di Castellini che non trattiene; palla a Chinaglia che realizza. La Lazio a questo punto ci crede, ma i sogni s'infrangono un minuto dopo, quando Castellini si riscatta su un bel sinistro di Chinaglia. Poi le tre azioni in contropiede del Torino, chiudono l'incontro. Sul 3-1 infatti la Lazio crolla e subisce le altre due reti senza reagire. Sugli spalti scoppiano dei tumulti che le forze dell'ordine hanno sedato sparando dei lacrimogeni all'indirizzo dei facinorosi. Si conclude in questa brutta maniera una giornata da dimenticare per i biancocelesti ed indimenticabile per i granata.

Nota[modifica | modifica sorgente]

E' la settimana peggiore per la Lazio, quella che precede l'incontro ormai platonico contro i granata. Non tanto per lo Scudetto ormai sfumato, ma perché lunedì 31 Marzo Maestrelli viene ricoverato nella Clinica Paideia, per accertamenti sul suo stato di salute. E' l'allenatore in seconda Lovati a prendere le redini della squadra, che si mostra svagata e preoccupata. La mattina prima dell'incontro già trapela qualche notizia non proprio positiva sullo stato di salute dell'allenatore e la squadra ne risente, affrontando il Torino con la mente altrove. Forse qualche dirigente è già stato avvisato, ma si cerca di tenere all'oscuro i giocatori. Mentre la squadra rientra negli spogliatoi, il pubblico, la cui stragrande maggioranza, ignora la triste realtà che sta per abbattersi sul suo allenatore fischia inesorabilmente i propri beniamini. Negli spogliatoi, durante l'intervallo, qualcuno spiega alla squadra l'amara verità: Maestrelli ha un cancro terminale allo stomaco e al fegato, con nessuna speranza di sopravvivenza. Re Cecconi scoppia in un pianto dirotto seguito da Frustalupi, Chinaglia è pietrificato, volano delle imprecazioni. La squadra non vorrebbe rientrare in campo, ma si deve farlo. Chinaglia segna addirittura il gol che riduce il vantaggio granata, ma è inutile, perché i giocatori piangono in campo durante la gara. Paolo Pulici segna altre 3 reti ad un Pulici con gli occhi rossi di pianto. Tutti capiscono che sta finendo un'era, e nessuno ha voglia di contestare quell'1-5 così umiliante quanto poco importante davanti al male del Maestro. La squadra esce dal campo di corsa, quasi nessuno si fa la doccia, e alla spicciolata corre in clinica da Maestrelli per stargli vicino. I giornali parlano della sconfitta clamorosa come di un avvenimento nell'ambito del campionato di calcio, ma quasi nessuno parla della malattia dell'allenatore, forse perché pochi hanno capito, o per grande rispetto verso l'uomo. Gli incidenti durante la gara porteranno alla squalifica del campo per un turno decretata dal giudice sportivo poi tramutata in una multa dalla disciplinare.