Domenica 4 maggio 1958 - Udine, stadio Moretti - Udinese-Lazio 1-0

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4 maggio 1958 - Campionato di Serie A 1957/58 - XXXI giornata

UDINESE: Romano, Baccari, Valenti, Piquè, Cardarelli, Sentimenti (V). Pentrelli, Pantaleoni, Bettini, Lindskog, Fontanesi. All. Bigogno.

LAZIO: Lovati, Molino, Eufemi, Napoleoni, Pinardi, Carradori, Muccinelli, Bravi, Tozzi (Humberto), Pozzan, Selmosson. All. Monza. D.T. Canestri.

Arbitro: sig. Righi di Milano.

Marcatori: 69’ Bettini.

Note: spettatori 12.000 circa; cielo leggermente coperto, terreno in buone condizioni; ammonito Carradori; nel primo tempo è stato osservato un minuto di silenzio in memoria dei caduti di Superga; calci d’angolo 5-1 per l’Udinese.

L'arbitro Righi
Romano neutralizza un cross di Selmosson
Bettini in azione. Lovati para.

Su Il Corriere dello Sport Vittorio Finizio scrive: Bettini risolve la battaglia di Udine.

L’Udinese con una partita tutto slancio e vivacità è riuscita a battere la Lazio, ha strappato la vittoria a venti minuti dal termine quando si poteva credere che la difesa laziale sarebbe riuscita a concludere a reti inviolate. Il gol di Bettini è venuto a conclusione di un’azione arrembante ma non priva di chiarezza tecnica, ed in quel momento preciso le impressioni dello spettatore hanno subito un radicale capovolgimento. Dalla certezza dello zero a zero si è passati allo convinzione che la Lazio non sarebbe mai stata in grado di recuperare. Ed infatti così è stato. Il perché di queste impressioni così contrastanti viene fornito dal più che scialbo comportamento dell’attacco biancazzurro. Si era visto fin dai minuti iniziali che la Lazio sarebbe stata in grado di difendersi seppure con qualce sbandamento, ma non di attaccare. Con un Muccinelli freddo, sfuocato e quasi fermo, un Pozzan dal gioco fine, ma troppo fragile, un Tozzi servito poco e male e per giunta asfissiato da Cardarelli, con i laterali completamente assorbiti dai compiti difensivi ed incapaci di servire i compani avanzati non restava che Bravi a sobbarcarsi la non lieve fatica di agire da spola, era il solo a tentare di far gioco. Perché la Lazio non era venuta ad Udine per attaccare, ma quando non si fa gioco, non si riesce a tenere la palla, perché un Bravi di qua ed un Selmosson di là non possono far miracoli nelle loro puntate saltuarie contro una miriade di avversari. Le conseguenze sono grave perché tutto il peso della partita, una volta concesso agli avversari il continuo vantaggio dell’iniziativa ricade sulle spalle dei difensori. E le spalle dei difensori biancazzurri come si era visto a Torino e, almeno in parte le era stato riconosciuto, sul terreno udinese sono state grandi ma non abbastanza perché un chiavistello non saltasse, uno spiraglio non si aprisse, un errore non venisse commesso. Già nel primo tempo l’Udinese attaccando con orgasmo, quindi con imprecisione ma con impegno e soprattutto con contiunità era andata molto vicino alla realizzazione. Un errore di Pinardi aveva spalancato a Bettini la via della rete, ma il centravanti era rimasto malissimo per il suo tiro finito in calcio d’angolo per intervento di Eufemi accorso dalla parte opposta per sbrogliare. Una seconda volta era stato Fontanesi, ma l’uscita di Lovati era stata efficace e la palla era terminata a Pentrelli che sfiorava il bersaglio a porta vuota. Una terza volta Invece Pentrelli s’involava, inseguito da Eufemi, ed il difensore commetteva fallo sull’attaccante che però su svincolava ed irrompeva in area tra palo e linea di fondo dove trovava ancora Eufemi a fronteggiarlo, abboccava al primo dribbling, ma al secondo lo metteva giù, il pubblico invocava il penalty, ma l’arbitro faceva cenno di continuare. A fine primo tempo si aveva l’impressione che la Lazio avrebbe resistito solo se gli attaccanti udinesi avessero cntinuato a sbagliare, in realtà però la squadra friulana aveva sviluppato un modesto volume di gioco, l’attesissimo rientro di Lindskog s’era rivelato una delusione, lento ed incerto su ogni pallone, Napoleoni, alle sue costole con decisione ed abnegazione, non lo mollava un secondo, Pinardi soprattutto di testa sovrastava il lento Bettini e la vivacità di Fontanesi non dava i frutti sperati, Sentimenti V° giocava troppo arretrato per cui il solo Pentrelli, agile, scattante e buon palleggiatore, rappresentava una continua minaccia. Poi però anche Bettini, fino a quel momento inefficace, trovava l’estro per destreggiarsi tra Pinardi, addetto al suo controllo, e le uscite di Lovati, servito di testa da Fontanesi coglieva il portiere in contropiede e con una parabola dolce adagiava la palla nell’angolo basso della porta spalancata. Una volta verificatosi l’evento tanto temuto la Lazio era spacciata, non aveva la forza per replicare e deve essere grata a Lovati che ha neutralizzato con almeno due respinte di pugno altrettante botte sicure degli avversari galvanizzati dal raggiunto successo. Difesa e mediana nel complesso si sono battuti bene commettendo qualche errore, ma con scioltezza ed autorità. I migliori Pinardi e Lovati, sfortunati protagonisti con Bettini in fase risolutiva, ma senzaltro i migliori per sicurezza tecnica, non è stato da meno Molino che si è battuto con il suo abituale slancio e Napoleoni tetragono controllore di Lindskog, Carradori si è spesso inserito con disinvoltura nell’azione del sestetto, spesso svincolato dagli scorrazzamenti di Pantaleoni ed artefice di svariati interventi di rottura i laterali non hanno mai appoggiato l’attacco. I friulani hanno sempre lottato con tenacia e gande mobilità di reparti e si sono imposti Pentrelli, Pataleoni, Cardarelli e Sentimenti V°; buno l’arbitraggio. Quanto alla cronaca: al 3’ su punizione battuta da Lindskog Bettini e Fontanesi si ostacolavano a vicenda; al 5’ altra punizione di Lindskog dal limite per un fallo provocato da Pinardi, ma la sua stoccata s’infrangeva sulla barriera; replica laziale con traversone di Selmosson ma debole conclusione di Muccinelli; al 10’ primo grosso pericolo per la rete di Lovati: Piquè lanciava Bettini che a dieci metri dalla porta sferrava un tiro banalissimo che sarebbe però terminato in rete se non fosse accorso prontamente Eufemi a deviarlo in angolo; al 15’ Fontanesi s’impadroniva di un rinvio sbagliato di Molino e puntava su Lovati il quale si tuffava e di pugno riusciva a deviare la palla sulla destra su cui si precipitavano prontamente Pentrelli ed Eufemi, l’attaccante era leggermente in vantaggio e di fronte a loro la porta era spalancata, ma il suo tiro contrastato sfiora l’esterno del palo; al 17’ Pentrelli superava Eufemi ma il suo tiro finiva nell’esterno della rete; al 24’ finalmente un’azione laziale Valenti s’inseriva in una combinazione Selmosson-Muccinelli e di testa porgeva a Romano, ma Tozzi in tuffo intercettava la palla solo che la sfera finiva ugualmente tra le braccia di Romano; al 29’ Lindskog batteva un altro calcio di punizione poco oltre lo spigolo sinistro della porta laziale; al 32’ Bettini s’impossessava di una palla a centrocampo e lanciava Pentrelli che scattava, contrastato da Eufemi, il difensore prima di entrare in area tentava di trattenerlo, ma Pentrelli si svincolava dirigendosi verso il fondo, evitava un secondo tentativo, ma al terzo finiva lungo per terra il pubblico invocava il rigore, ma l’arbitro era di avviso contrario. Nella ripresa continuano gli attacchi dell’Udinese al 47’ Piquè traversava per Bettini che arrivava in ritardo nel colpo di testa; al 48’ Lindskog raccoglieva una centro di Bettini la la sua girata era imprecisa e Molino liberava a lato, subito dopo Lovati deviava sopra la traversa un tiro di Pentrelli ed al 52’ Selmosson dopo una lunga sgroppata servive Napoleoni che resisteva alla fallosa marcatura di Baccari, si dirigeva verso la porta udinese, evitava l’uscita del portiere ma Cardarelli risolveva di forza la situazione tagliando la strada a Selmosson e liberando a lato. Al 54’ tiro insidioso di Pentrelli fuori bersaglio ed al 57’ un ulteriore tiro dell’ala destra friulana tra le braccia di Lovati; al 60’ Pentrelli lanciava magnificamente Lindskog, lo svedese s’involava verso rete, ma disturbato da Molino da una decina di metri concludeva alto; al 65’ in una convulsa azione sotto la rete di Lovati originata da una prodezza di Pentrelli, l’ala in lotta con un avversario riusciva a passarla indietro a Lindskog il quale la passava a sua volta a Fontanesi, ben piazzato sul lato opposto, ma quest’ultimo tergiversava e poi tirava sul corpo di un avversario, successivamente veniva ripresa da Sentimenti V° che sferrava una staffilata che traversava tutta la luce della porta ed usciva a lato. Al 66’ finalmente una bella azione biancazzurra Muccinelli-Selmosson-Pozzan veniva conclusa da Bravi, troppo alta, ma l’arbitro aveva già interrotto per fuori gioco di Pozzan. Al 69’ la rete: un allungo di Pentrelli respinto da Pinardi, intercettato da Sentimenti V° che rovesciava prontamente in avanti per Fontanesi, questi deviava di testa al centro, Lovati accennava un’uscita ma sopraggiungeva Bettini contrastato da Pinardi che riusciva a deviare debolmente la palla verso l’angolo basso di sinistra. Al 77’ uscita di Lovati su Fontanesi, nell’urto gli sfugge la palla, ma poi riesce a recuperarla. Al 79’ Romano si tuffo su un lungo spiovente di Bravi ; al 81’ Carradori manda a spiovere una palla nell’area udinese dove s’accende una mischia al termine della quale la palla termina a terra tra le braccia di Romano. Al 85’ Lindskog lancia Bettini verso la rete laziale, ma questi tira sul corpo di Lovati in uscita;, ma prima che possa intervenire il sopraggiungente Fontanesi Lovati si rialza e respinge di piede. Al 86’ nuovo lancio di Lindskog per Bettini, solo a dieci metri da Lovati, il portiere respinge come può di pugno il tiro del centravanti il quale raccoglie una seconda volta la palla di testa, ma il portiere laziale ancora di pugno sventa quest’ennesima minaccia.