Domenica 4 maggio 1924 - Roma, campo Due Pini - Lazio-Fortitudo 2-0

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4 maggio 1924 - Campionato Nazionale Divisione Sud Girone Laziale - Gara di spareggio

LAZIO: Sclavi, Saraceni I, Dosio, Nesi, Parboni, Fiorini, Fraschetti, Filippi, Bernardini, Saraceni II, Varini.

FORTITUDO: Vittori, Lommi, Bianchi II, Gobbi, Ferraris IV, Sansoni III, Guidotti, Sansoni IV, Bianchi I, Delfini, Alessandroni.

Arbitro: Sig. Gama.

Marcatori: nel secondo tempo Filippi e Bernardini.

Note: nel primo tempo Bianchi ha sbagliato un calcio di rigore.

Spettatori: pubblico numeroso.

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Su "Lazio" del 16 maggio 1924, Cesare Mariani scrive una lucida analisi del match
Da "Il Messaggero" del 27 aprile 1924, si apprende la sospensione del match che risulta successivamente disputato in data 4 maggio 1924
"Il Messaggero" del 3 maggio 1924 dedica un articolo alla gara
"Il Messaggero" riporta i convocati per la partita in un altro articolo pubblicato il 3 maggio 1924. Si noti il differente orario di disputa della gara rispetto alla notizia precedente
"Il Messaggero" del 4 maggio 1924 presenta la gara odierna
"Il Nuovo Paese" del 6 maggio 1924 riporta una breva cronaca della gara e le formazioni scese in campo
La presentazione del match sulle pagine de "L'Impero"

La Lazio ribadisce la sua superiorità sulla Fortitudo, vincendo anche la partita di spareggio per accedere al Girone interregionale. La partita, giocata sul filo dei nervi da ambedue le compagini, è stata combattuta e dura, ma il successo della Lazio è stato meritato e mai in discussione.

► Nel Corriere Sportivo, nell’articolo relativo delle semifinali di Lega Sud, l’analisi del derby.

La domenica calcistica è stata per il meridione una giornata di grande attività. Oltre, infatti, alle partite di semifinale di Ancona, Taranto e Napoli, si è avuta a Roma l’attesa qualificazione tra Lazio e Fortitudo.

Quest’ultimo incontro è stato quello che maggiormente ha interessato gli appassionati per le polemiche che l’hanno preceduto e per la nota equivalenza dei valori. Effettivamente la lotta se non è stata eccessivamente brillante, è stata combattuta con l’impegno più profondo e con vero accanimento. I laziali hanno riportato una netta vittoria, dimostrandosi i più degni ed i più completi, sebbene le vicende alterne del confronto abbiano segnato una sensibile equivalenza di azioni.

Le deficienze poste in evidenza nell’equipe azzurra dall’ultimo match di allenamento giuocato con l’Audace e che ci avevano indotto a favorire nel pronostico i rosso-bleu di Bellucci, avevano evidentemente preoccupato anche i dirigenti del forte Club dalle maglie azzurre, i quali sono corsi ai ripari nella maniera più logica e più efficace. La presenza di Filippi in prima linea è stato l’elemento principale che ha fatto svolgere le sorti in favore degli azzurri, i quali hanno avuto dalla loro il beneficio di un quintetto d’assalto omogeneo e deciso nelle fasi risolutive.

Se la partita dovesse essere giudicata dallo svolgimento delle sue fasi, si dovrebbe dire che il risultato di due goals a zero in favore della Lazio non trova corrispondenza esatta nella superiorità dimostrata dagli ex campioni. Tuttavia, non si può negare che i laziali abbiano ben meritato la loro vittoria. Il quintetto d’attacco della Fortitudo ha avuto il gran torto di non sapere approfittare, a differenza di quanto hanno fatto gli Azzurri, delle occasioni favorevoli. Questa è stata la ragione principalissima del loro insuccesso.

E per la verità le buone occasioni sono mancate agli uomini di Ferraris. Ma la deficienza di tiro e l’irresolutezza dell’intero trio di attacco ha contribuito notevolmente a lasciare intatta la rete di Sclavi. Le insidie più paurose sono infatti sempre le partite dalle ali e particolarmente da Ferraris che non ha lasciato nulla intentato per galvanizzare i suoi uomini nelle fasi conclusive. Le due linee di sostegno hanno assolto con bella continuità il loro doppio compito. Più brillante è stata quella dei rosso-blu per merito precipuo di Ferraris; generosa a sicura quella azzurra condotta con inesauribile attività da Parboni.

Le difese invece hanno peccato di precisione e di sicurezza, seppure abbiano trovato ni momenti critici le risorse più insperate. Ottima ancora una volta la prova di Sclavi che non ha avuto un attimo di indecisione nelle sue brillantissime parate.


► Da "Il Nuovo Paese" del 6 maggio 1924, un breve articolo sulla gara:

La Lazio, con la vittoria di domenica scorsa, cui ha assistito numeroso pubblico, ha conseguito il diritto di giocare le semifinali. Il match, diretto imparzialmente da Gama, è stato quanto mai vivace e interessante. La Lazio si è mostrata molto più omogenea della Fortitudo specie nella linea di attacco. I goals furono segnati entrambi nel secondo tempo da Filippi e Bernardini. Nel primo tempo Bianchi sbagliò un calcio di rigore.




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