Domenica 4 aprile 1954 - Firenze, stadio Comunale - Fiorentina-Lazio 0-1

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4 aprile 1954 - Campionato di Serie A 1953/54 - XXVII giornata

FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Magli, Mariani, Gren, Bacci, Segato, Vidal. All. Bernardini.

LAZIO: De Fazio, Antonazzi, Di Veroli, Alzani, Sentimenti (V), Fuin, Burini, Pistacchi, Vivolo, Lofgren, Fontanesi (I). All. Allasio.

Arbitro: sig. De Leo di Mestre.

Marcatori: 27' Vivolo.

Note: giornata di sole, terreno in ottime condizioni.

Spettatori: 35.000 circa.

Il risultato finale testimonia ancora una volta l'imprevedibilità del gioco del calcio. La gara sfugge ad ogni tentativo di analisi per l'estrema fluidità degli episodi che hanno caratterizzato l'incontro. Da una parte una Fiorentina in testa alla classifica grazie ad un gioco efficace e armonioso e in cui ogni uomo sa quello che deve fare in un meccanismo perfetto come in un orologio svizzero, dall'altra una Lazio, reduce da due sconfitte, con un progetto di schemi improvvisati e macchinosi, con i reparti slegati e confusionari. Nessuno avrebbe quindi scommesso sui giocatori con l'aquila sul petto che sono saliti nel capoluogo toscano per limitare i danni. Ed allora ecco che, mai come questa volta, devono parlare i fatti: la Fiorentina ha dominato l'incontro su tutti gli aspetti che compongono il gioco del calcio e cioè tattica, tecnica, velocità, fantasia, impegno. La Lazio ha subito, ha sbagliato molto, ha sofferto atleticamente. Però la Lazio ha segnato e la Fiorentina non c'è riuscita e se una squadra è andata più vicino al goal questa è la squadra romana nelle rare ma vivide occasioni che ha avuto. La mano amorevole e intelligente di Allasio si è vista in quanto la squadra ha rinunciato alle velleità di mostrarsi più forte di quello che è in realtà e i giocatori si sono molto aiutati e hanno praticato un gioco elementare ma logico. Poi c'è l'aspetto riguardante i singoli e qui si erge come un gigante il giovane De Fazio, l'eterna riserva del "monumento" Sentimenti (IV), schierato da Allasio a difesa del fortino biancoceleste. Quello che ha saputo parare il portiere ha dell'incredibile e ciò ha dato progressivamente sicurezza a tutto il reparto arretrato in cui hanno giganteggiato Antonazzi, Di Veroli e, in parte, Sentimenti V che, però, aveva iniziato molto male. Il centrocampo ha mostrato qualche incertezza in Lofgren e Pistacchi, dotato di un ottimo dribbling, anche se a quest'ultimo va riconosciuta l'attenuante dell'esordio, mentre Fuin e Alzani hanno adoperato esperienza e mestiere per far sentire il loro peso nella zona cruciale del campo. La nota positiva è risultata Burini che ha forse giocato la sua migliore partita con la maglia biancoceleste: tranquillo, intelligente, dinamico ha dettato i tempi alla squadra e ogni pallone è passato per i suoi piedi. I Viola hanno confermato la bontà del gioco che "Fuffo" ha trasmesso alla squadra e la classe superiore di molti suoi uomini ma, al contempo, si sono manifestati segni di stanchezza che in molte occasioni hanno appannato i riflessi dei giocatori. La sosta per impegni internazionali non potrà che fare bene. Immuni da stanchezza sono apparsi solo il divino Gren, l'aitante Magnini e l'indistruttibile Cervato. L'arbitro De Leo, dalle movenze eleganti e raffinate ma al tempo stesso mobilissimo, è stato un esempio di imparzialità. Ecco la cronaca saliente. Al 2' e al 3' prima Vidal e poi Bacci effettuano tiri che vengono intercettati da Sentimenti V. Al 13' Segato vince un contrasto e si trova solo davanti a De Fazio che salva in angolo. Al 16' ancora Segato, lanciato da Gren, tira a botta sicura ma De Fazio oppone il suo corpo in uscita spericolata. L'attacco laziale non punge molto ma Burini, Vivolo e Fontanesi non lasciano tranquilli i mastini della difesa viola. Ma al 27' Vivolo parte come una spada su servizio di Burini e, sentendosi braccato da due difensori, decide di tirare: la sfera acquista velocità, batte davanti a Costagliola che ha scelto male il tempo, e dopo aver colpito la faccia interna del palo, schizza in rete tra la costernazione viola e i festaggiamenti dei Laziali. La reazione dei toscani è impetuosa ma poco razionale e i difensori biancocelesti, pur soffrendo, vincono tutti i duelli. I pericoli più evidenti nascono dai tiri da lontano di Segato e Mariani che De Fazio ferma con disarmante sicurezza. La ripresa si apre con la prevedibile nuova sfuriata viola a cui però la Lazio risponde con un'iniziativa Burini-Vivolo-Fontanesi che Chiappella ferma mandando la sfera a picchiare sulla propria traversa. Bernardini capisce l'antifona e retrocede Cervato in difesa avanzando lo spauracchio Cervato che infatti creerà molti grattacapi in area laziale. E' lui che al 70'spara da tre metri addosso alle mani protese di De Fazio, al 75' ci riprova ma il portierino replica e al 79' insiste con una punizione al fulmicotone che De Fazio alza in angolo. Dall'85' fino al termine le punte laziali hanno portato lo scompiglio in area avversaria ma, stremati, hanno fallito il raddoppio. Al fischio finale i tifosi viola hanno fischiato sonoramente ma con ingratitudine i propri giocatori mentre i pochi tifosi romani giunti a Firenze, increduli, hanno festeggiato lungamente dagli spalti. Commovente e significativo il lungo abbraccio finale tra Sentimenti V e il portierino De Fazio.





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