Domenica 3 febbraio 1991 - Parma, stadio Ennio Tardini - Parma-Lazio 0-0

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3 febbraio 1991 - 2474 - Campionato di Serie A 1990/91 - XIX giornata

PARMA: Taffarel, Donati, Gambaro, Minotti, Apolloni, Grun, Melli, Zoratto, Osio (73' Catanese), Cuoghi, Brolin. A disp.: Ferrari, Monza, Sorce, De Marco. All. Scala.

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, Pin (38' Vertova), Gregucci, Soldà, Bacci, Sclosa, Riedle, Domini, Sosa. A disp.: Orsi, Madonna, Troglio, Saurini. All. Zoff.

Arbitro: Sig. Cinciripini (Ascoli Piceno).

Note: ammoniti al 35' Domini, 49' Brolin, 62' Vertova, 85' Cuoghi, espulso al 24' Bacci.

Spettatori: paganti 4.375, incasso 110.432.000 lire; abbonati 13.444, quota partita 521.017.000 lire.

Riedle in azione
Grun sventa di testa
Sosa marcato stretto

In fondo non hanno torto coloro che vanno denunciando, in questi giorni, la pericolosità dei nuovi regolamenti. Il pompiere di Ascoli, signor Cinciripini, ha infatti confermato che l'interpretazione della famigerata norma dell'espulsione di chi commette fallo sull'avversario lanciato a rete, si presta alle più fantasiose interpretazioni. Questa volta la mannaia è caduta sulla testa del laziale Bacci, cacciato dal campo per aver commesso un fallo su Melli in una zona del campo dalla quale l'attaccante del Parma non sembrava affatto in grado di proiettarsi a rete in perfetta solitudine, essendo molto decentrato sulla sinistra, con altri giocatori laziali pronti ad intervenire a centro area. Ma tant'è. Cinciripini è stato inflessibile e dopo ventiquattro minuti di gioco, la Lazio si è trovata nella situazione di dover reinventare una partita già difficile ad armi pari, resa poi ancora più problematica dall'uscita di Pin (33'), per infortunio. Così, priva di due centrocampisti dinamici, oltre che di due tiratori, la squadra di Zoff non ha potuto fare altro che adattarsi, ossia ha costruito la sua brava non partita, improntata ad una sana difesa ad oltranza, alleggerita qui e là da qualche tentativo di contropiede, regolarmente frustrato dalla giornata negativa di Riedle e Sosa. Un pareggio (14° della serie) strappato con i denti quindi che non condanna assolutamente la Lazio in questo caso, ma casomai il frastornato Parma che, a parte una splendida punizione di Osio alzata in angolo da Fiori (19'), non è mai stato capace di far valere né la propria superiorità numerica, né il proprio miglior tasso tecnico. Ci sono, è vero, due episodi sospetti in area laziale (Brolin e Cuoghi i protagonisti), ma il Parma non può assolutamente attaccarsi a questi altri due presunti errori arbitrali, perché è stato per 70' nella metà campo avversaria, ma non è mai riuscito a ricavarne nulla di concreto e se non fosse stato per quella deviazione su conclusione di Osio, il portiere Fiori non meriterebbe neppure di essere classificato. La sensazione è che il Parma abbia perso la gioia di giocare al calcio. Prima la vittoria sul Milan, poi la batosta di Torino, sono stati episodi decisivi, che in un senso e nell'altro hanno condizionato gli emiliani, facendoli prima decollare, poi atterrare in maniera brusca alla realtà di un campionato che li vede tuttora protagonisti, ma non ai massimi livelli. La squadra di Scala gioca oggi un calcio senza fantasia, fatto di tanto movimento e mille passaggi, ma senza concretezza, senza sbocchi verso la porta avversaria. Il Parma dipende molto dagli estri di Melli e di Osio. Ed infatti quando i due «steccano» il gioco diventa sterile, la manovra diventa bella, ma improduttiva. Ieri Melli ha giocato un buon primo tempo fino a quando ha avuto come avversario Gregucci. Poi, uscito Pin per una contrattura, Zoff gli ha appiccicato addosso Vertova e Melli ha trovato difficoltà enormi, riuscendo a destreggiarsi a corrente alternata, grazie alla sua grande classe. Osio invece ha fatto per larga parte della partita la comparsa, proprio lui che dovrebbe essere l'animatore della manovra offensiva, l'uomo che apre i varchi per Melli e per gli altri compagni. Alla fine grandi pacche sulle spalle tra Zoff e Scala. Anche il tecnico emiliano è sembrato soddisfatto del punto, che aiuta la squadra a riprendere il cammino interrotto in maniera traumatizzante contro la Juve. Contento lui, contenti tutti. La cronaca della partita evidenzia una supremazia del Parma quanto a conclusioni a rete, ma è cosa da poco. Al 17' gli emiliani sono andati vicini al gol con Melli che in acrobazia non è riuscito a sfruttare un suggerimento di Cuoghi. Due minuti dopo la punizione di Osio già descritta e poi più nulla di importante sino al 69', quando dopo un furioso batti e ribatti al limite dell'area laziale, Cuoghi ha spedito il pallone contro l'incrocio dei pali. L'ultimo brivido per la Lazio all'86', con Melli in primo piano: il parmense è bloccato in area da un intervento acrobatico di Gregucci, che salva alla grande il risultato.

Fonte: La Stampa