Domenica 31 gennaio 1999 - Bari, stadio San Nicola - Bari-Lazio 1-3

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

31 gennaio 1999 Campionato di Serie A 1998/99 - XIX giornata

BARI: F.Mancini, De Rosa (61' Innocenti), Garzya, Neqrouz, De Ascentis, Bressan, D. Andersson, Marcolini (46' Knudsen), Zambrotta, Masinga, Osmanovski (54' Olivares) - n.e. Indiveri, Madsen, Campi, Spinesi - All. Fascetti.

LAZIO: Marchegiani (84' Ballotta), Pancaro, Nesta, Mihajlovic, Favalli, Lombardo (65' Fernando Couto), R.Mancini, Stankovic (79' Nedved), Sergio Conceicao, Vieri, Salas. A disp. Negro, Baronio, De La Peña, Gottardi. All. Spinosi - DT Eriksson.

Arbitro: Racalbuto (Gallarate).

Marcatori: 21' Lombardo, 38' Vieri, 73' Knudsen, 87' Vieri.

Note: terreno ai limiti della praticabilità per la neve scesa sulla città. Ammoniti: Stankovic per fallo di mano, Lombardo per gioco falloso De Ascentis, Masinga per gioco falloso, F.Mancini per fallo di mano. Angoli 8-1 per il Bari.

Spettatori: 26.000 dei quali 12.911 paganti per un incasso di 347.735.000; abbonati 10.517 per una quota di 212.800.000.

Il biglietto della gara

La Lazio reagisce all'eliminazione dalla coppa Italia con una preziosissima vittoria a Bari. Siamo all'ottavo successo consecutivo: come ai tempi di Maestrelli, riportano le statistiche, e ciò rende ancora più fascinosa la travolgente galoppata della squadra di Eriksson. Ma al di là di queste considerazioni restano i tre punti di incalcolabile valore strappati a un avversario che in casa non aveva mai perso e soprattutto non aveva mai ceduto il passo di fronte a una grande su qualsiasi campo. E neanche ieri il Bari aveva sfigurato al cospetto di una delle grandi favorite del campionato. Comprendiamo il rammarico di Fascetti a fine partita. Due clamorosi errori difensivi di Francesco Mancini e di De Ascentis si erano trasformati in perfetti assist per i gol di Lombardo e Vieri nei primi 31'. Non è facile far diventare competitiva una gara dopo un handicap iniziale così gravoso. E invece i padroni di casa hanno avuto il merito di "riaprire" il risultato con una ripresa completamente dominata, nella quale hanno ridotto lo svantaggio e sfiorato più volte un pari meritatissimo, ma Vieri gioca nelle file della Lazio e costituisce la più grossa garanzia per una squadra e per un tecnico. Proprio nel momento più difficile, proprio quando il Bari sembrava pronto a sfruttare ancora la sua evidente superiorità territoriale, ecco che il centravanti si elevava da par suo su un cross di Conceicao dalla destra per togliere letteralmente il pallone dalle mani di Francesco Mancini e per una deviazione di testa inesorabile. Si era al 41' e qui il Bari si è dovuto arrendere, dopo aver speso tantissimo in un tentativo di rimonta lodevolissimo, ma originato dai clamorosi errori del primo tempo. Al 21' infatti era stato il portiere biancorosso in un'avventata uscita in presa alta fuori dall'area a consegnare a Lombardo la palla per un'elementare conclusione nella porta sguarnita. Palla abbandonata da Mancini che si era accorto di non essere più nella sua area. Qui Racalbuto ha concesso la norma del vantaggio alla Lazio e poi ha ammonito il portiere invece di espellerlo, proprio in considerazione del fatto che il Bari aveva subito il gol. Non contenti i baresi hanno favorito al 38' anche la seconda rete degli ospiti: su cross di Stankovic, De Ascentis, forse vittima di un campo reso scivoloso dall'abbondante nevicata (si è rischiato sino all'ultimo il rinvio della partita), ha svirgolato il pallone consegnandolo alle sue spalle a Salas solo davanti alla porta; dal cileno smistamento pronto a Vieri che riusciva con una bella acrobazia a centrare la porta nonostante un dispettoso rimbalzo. La Lazio raccoglieva e ringraziava. Soprattutto non aveva necessità a produrre nulla. Anzi si illudeva (era già successo a San Siro con l'Inter mercoledì scorso) che la partita si fosse ormai esaurita sul 2-0 e si apprestava a gestire l'ora di gioco che mancava al termine. Grave errore perché subito all'inizio della ripresa si vedeva aggredire da un Bari trasformato sia nell'ardore agonistico che lo animava, sia tatticamente da Fascetti, il quale aveva mandato in campo Knudsen al posto di Marcolini per piazzarlo sulla fascia sinistra, spostando Zambrotta al centro, alle spalle di Masinga, mentre sull'avversario di Marcolini, Roberto Mancini, il tecnico barese avanzava il libero De Rosa. Un tentativo coraggioso di sovvertire l'andamento della gara. Già all'inizio, Fascetti, mettendo De Ascentis in avanti prima su Mancini e poi sulla fascia contro Lombardo, si era praticamente riservato tre punte in avanti con (da destra a sinistra) Osmanovski, Masinga e Zambrotta. Adesso accentuava la spinta offensiva e la Lazio mostrava subito di non gradire. A centrocampo si avvertiva l'assenza di Almeyda. Stankovic e Mancini non costituivano un grande argine e anche Conceicao a sinistra si faceva travolgere dalle avanzate di Zambrotta (spostato a destra) e Olivares subentrato a Osmanovski. De Rosa si faceva male e doveva essere sostituito da Innocenti, ma il Bari non si fermava più. Knudsen imperversava, al 28' realizzava il gol che riaccendeva ancor più la gara (punizione a due in area laziale toccata da Olivares per il danese con tiro che trovava sulla strada la deviazione di Salas). Ancora Knudsen impegnava Marchegiani in un salvataggio spericolato, quindi lo graziava tirando alto dopo che Masinga aveva sfondato sulla destra, per invitarlo ad una facile conclusione. La Lazio non riusciva più ad ergere efficaci barricate, Eriksson tentava la carta Couto al posto di Lombardo, piazzando il portoghese a centrocampo, poi era costretto a sostituire Stankovic infortunato con Nedved che faceva il suo rientro dopo lungo infortunio. Ma il Bari non si fermava e neppure rischiava nulla in difesa perché Salas era risucchiato indietro, Mancini non inventava nulla e Vieri era rimasto tagliato fuori dal resto della squadra. Ci pensava Conceicao al 41' a raggiungerlo con un ottimo cross al 41' e il Bari crollava al tappeto. Sicuramente beffardo l'andamento di una gara che ha visto i padroni di casa fare tanto e i laziali fare pochissimo ma raccogliere il massimo. D'altra parte gli errori decisivi li hanno commessi i padroni di casa ed è da grande squadra riuscire a sfruttarli con assoluta puntualità. Da grande squadra che possiede campioni che non ne perdonano una. Vieri è forse il massimo sotto questo aspetto. Ha colpito due palle, ha fatto due gol. Da quando è ritornato in cinque giornate ha messo a segno cinque gol. La Lazio non ha giocato benissimo ieri, nel complesso è stato meglio il Bari, ma è persin banale sottolineare che la differenza l'ha fatta Vieri. Il fatto è che Eriksson possiede altri personaggi che possono decidere. A Bari sono rimasti a "riposo" Salas, Mancini e Mihajlovic, ma presto sentiremo parlare di loro.

Nota:

Lazio 8 vittorie di fila come nel 1972-73 La Lazio all'ottava vittoria consecutiva ha eguagliato il proprio record stabilito nel 1972-73 dalla 19a alla 26a giornata.

Fonte: Gazzetta dello Sport