Domenica 29 marzo 1987 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Campobasso 1-0

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29 marzo 1987 - 2315 - Campionato di Serie B 1986/87 - 26ª giornata

LAZIO: Terraneo, Podavini, Filisetti, V.Esposito, Gregucci, Marino, Caso (79' Camolese), Magnocavallo, Fiorini, Pin, Mandelli (65' Rizzolo). A disp. Ielpo, Brunetti, Piscedda. All. Fascetti.

CAMPOBASSO: M.Bianchi, Parpiglia, Pochesci, Pivotto, Accardi (52' Mauti), Lupo, C.Perrone, Evangelisti, Anzivino, Vagheggi, Perrone, Boito (77' R.Russo). A disp. Picca, Migliaccio, Boron. All. Vitali.

Arbitro: Sig. Novi di Pisa.

Marcatori: 34' Marino.

Note: pomeriggio primaverile con cielo prevalentemente coperto, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Anzivino ed Esposito per gioco scorretto; Vagheggi per ostruzionismo. Al 4' Podavini si è fatto parare un rigore. Calci d'angolo: 8-7 a favore del Campobasso.

Spettatori: 13.715 paganti per un incasso di £. 146.625.000 a cui aggiungere la quota dei 10.174 abbonati di £. 151.480.000.

Il biglietto (arancione) in "Curva Nord"
Il biglietto (marrone) in "Curva sud"

Un Campobasso condizionato dall'assenza dei quattro titolari Della Pietra, Baldini, Coretti e Maestripieri, ha ceduto di stretta misura all'Olimpico, dove quest'anno raramente ha lasciato punti agli avversari. Tuttavia la squadra romana ha dovuto faticare parecchio per conquistare il successo pieno che le consente di incrementare un certo margine di sicurezza dalle posizioni di bassa classifica. Con la sconfitta di ieri, è invece la formazione molisana a trovarsi nei guai. Nonostante la pesante menomazione, il Campobasso ha disputato una gara ricca di impegno e a tratti anche di apprezzabile gioco. Con un pizzico di fortuna, avrebbe meritato di pareggiare. La squadra ospite ha infatti saputo spesso creare seri imbarazzi agli avversari sfruttando un contropiede agile e insidioso, affidato a Vagheggi e Perrone i quali, però, non sono riuscir! ad azzeccare il colpo vincente in un paio di favorevolissime occasioni. La prima, a dir poco clamorosa, capitava proprio ai molisani al primo minuto di gioco: Gregucci, in giornata totalmente negativa, si faceva soffiare la palla quasi al limite della sua area. Ne approfittava Vagheggi che dopo un veloce scatto passava al solitario Perrone. Quest'ultimo commetteva l'errore di allargarsi troppo e quando tentava di insaccare dalla parte del secondo palo, la sfera usciva di poco. La partita aveva toni scoppiettanti. Evitato il grosso pericolo, al 4° minuto si presentava alla Lazio la ghiotta possibilità di portarsi in vantaggio. L'arbitro assegnava un calcio di rigore per punire l'atterramento in area di Magnocavallo da parte di Evangelisti. Si incaricava del tiro lo specialista Podavini che però spediva addosso al portiere Bianchi un tiro fiacco e centrale, parato agevolmente in due tempi. Due minuti più tardi toccava al Campobasso sfiorare la marcatura con il solito Vagheggi. La fuga rapidissima dell'attaccante molisano, lanciato in contropiede sul filo del fuorigioco, veniva bloccata in extremis da Esposito. La gara assumeva una precisa fisionomia. La squadra di Fascetti, che ha ribadito di soffrire oltre il previsto la persistente assenza di un giocatore estroso come Poli, pur conquistando una certa supremazia territoriale, difettava nella costruzione di una manovra ragionata. La buona volontà di Fiorini, raramente assecondato dall'evanescente Mandelli, non era sufficiente per superare le retrovie molisane in cui aveva l'opportunità di farsi ammirare il libero Anzivino. Il Campobasso ribatteva puntualmente con la sua manovra di rimessa facendo barcollare la difesa biancoceleste, sorretta praticamente dal solo Marino, nettamente fra i migliori in campo. La prestazione del centrocampista veniva premiata al 34': in seguito ad un calcio d'angolo, sulla palla respinta corta dalla difesa, si avventava Marino che dal limite centrava il bersaglio con un autentico bolide. La squadra molisana, niente affatto rassegnata, continuava nei suoi disperati tentativi. Al 58' Perrone veniva fermato in angolo. La formazione di casa, che ha disputato una delle peggiori partite, ha continuato a soffrire fino alla fine, anche se al 72'si vedeva fermare quasi sulla linea da Pochesci un tiro a spiovere di Podavini indirizzato nella porta sguarnita.

Fonte: La Stampa