Domenica 29 aprile 1990 - Napoli, stadio San Paolo - Napoli-Lazio 1-0

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29 aprile 1990 - 2453 - Campionato di Serie A 1989/90 - XXXIV giornata

NAPOLI: Giuliani, Ferrara, Francini, Crippa, Alemao, Baroni (66' Fusi), Corradini, De Napoli (85' Mauro), Careca, Maradona, Carnevale. A disp. Di Fusco, Bigliardi, Zola. All. Bigon.

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, Pin G., Gregucci (71' Soldà), Piscedda, Bertoni, F. Marchegiani, Amarildo (59' Troglio), Sclosa, Sosa. A disp. Orsi, Beruatto, Monti. All. Materazzi.

Arbitro: Sguizzato (Verona).

Marcatori: 7' Baroni.

Note: ammoniti al 53' Bergodi, 76' F. Marchegiani.

Spettatori: paganti 23.153. incasso 1.157.968.000 lire; abbonati 39.346, quota abbonati 1.747.638.235.

La rete del Napoli
Un forte tiro di Maradona
Marchegiani cerca di contrastare Maradona

Baroni segna subito alla Lazio e scaccia ogni paura: poi l'attesa della fine. Su Napoli un uragano azzurro. Alla festa-scudetto manca solo il gol di Diego che voleva regalare un gol alla madre in tribuna. Nel primo tempo l'ha cercato con caparbietà ma senza trovare appoggi, nel finale un legno della porta laziale gli ha tolto la soddisfazione. Diego aveva addosso Marchegiani, piuttosto duro, puntiglioso. Il portiere Fiori gli ha negato un gol di testa al 18', su sponda di Careca, quindi l'argentino ha cercato di accelerare i tempi. Tra il 23' e il 25' ha calciato una punizione contro la barriera e due angoli, tentando il colpo a sorpresa. Poi si è preso una pausa, la squadra si è adeguata al suo leader, la Lazio aveva modo di far credere che Materazzi sa lavorare (non per nulla è già licenziato). Ruben Sosa e Amarildo cercavano di punzecchiare gli avversari, sorretti soprattutto da Sclosa, ma l'uruguaiano aveva di fronte Ferrara ed il brasiliano Baroni: poco spazio per entrambi.

Riprendeva allora la caccia al gol di Maradona. I compagni continuavano a cercarlo, per consentirgli di suggellare con un atto concreto la sua battaglia di parole col Milan. Diego era invitato al tiro da Crippa al 51', da De Napoli due minuti dopo, ma Fiori era pronto sulla traiettoria. Si finiva per perdere di vista il resto della partita seguendo la caparbia caccia del capitano, la firma definitiva sul secondo scudetto. Il pubblico si è entusiasmato a questa gara nella gara, Diego lo ha ricambiato con pezzi di bravura, in un coro che aspettava solo la fine di tutto: tensioni, partite, campionato. Si beava Bilardo, ct argentino, in tribuna con Brown e Olarticoechea, e Materazzi lo accontentava mandando in campo anche Troglio. A 20' dal termine Bigon offriva un giusto riconoscimento alla positiva stagione di Fusi, ripagandolo delle ultime gare in panchina con la sostituzione di Baroni. E riprovava ancora Maradona al 71', ma restava al limite dell'area con le mani nei riccioli neri: la sua punizione dal limite col sinistro magico aveva mandato la palla contro la traversa, quasi all'incrocio dei pali alla destra di Fiori. Diego si fermava lì, e gloria anche per Giuliani, bravo (80' e 81') a deviare un colpo di testa di Bertoni e a bloccare a terra uno splendido tiro al volo di Sclosa. Ultimi minuti di sofferenza azzurra, poi Sguizzato chiudeva il match e apriva la Piedigrotta.

Fonte: La Stampa