Domenica 28 ottobre 1984 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Cremonese 2-1

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28 ottobre 1984 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1984/85 - VII giornata

LAZIO: Orsi, Calisti, Filisetti, Vianello, Podavini, Storgato (76' G.Marini), D'Amico, Torrisi (55' Dell'Anno), Giordano, Laudrup, Garlini. A disp. Cacciatori, Spinozzi, Fonte. All. Lorenzo.

CREMONESE: Borin, Montorfano (83' Meluso), Galvani, Garzilli, Paolinelli, Galbagini (46' Mei), Viganò, Bonomi, Nicoletti, Bencina, Chiorri. A disp. Rigamonti, Ami, Finardi. All. Mondonico.

Arbitro: D'Elia (Salerno).

Marcatori: 51' Viganò, 56' Borin (aut), 82' D'Amico.

Note: giornata di sole, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Filisetti, Garzilli e Bencina, espulso Garlini. Esordio in serie A per Francesco Dell'Anno classe 1967. Prima della partita premiato Daniele Masala, medaglia d'oro nel Pentathlon moderno alle Olimpiadi di Los Angeles.

Spettatori: 42.000 circa di cui 23.836 paganti per un incasso di £. 248.903.000.

Lo stadio all'ingresso in campo delle squadre
(Gent.conc. sig. Giampiero Giuffrè)
L'esultanza dopo il gol decisivo di D'Amico
Il pallone è alle spalle di Borin: la Lazio ha vinto
Un tentativo a rete di Storgato
Torrisi fermato in area

La prima vittoria della Lazio in questo campionato un po' così arriva la settimana prima del derby in un Olimpico inondato di sole. E' una vittoria insolita, in parte perfino non del tutto meritata, non foss'altro perché l'attenta e spregiudicata formazione ospite ben diretta da Mondonico è stata assoluta protagonista del primo tempo, in cui ha sfiorato più volte il vantaggio ed è stata fermata solo da un ottimo Orsi, straordinario in particolare in un intervento a tu per tu con Nicoletti. Ma sulla prestazione tutt'altro che esaltante dei biancocelesti ha pesato di certo la contemporanea rinuncia forzata a Manfredonia e Batista, che ha di fatto privato il centrocampo di fosforo e dinamismo insieme. Ha dovuto sacrificarsi molto Laudrup a giocare fuori ruolo, facendo un po' da regista senza rinunciare a volte alle sue rapide serpentine. D'Amico è andato a corrente alternata e il suo diretto controllore Viganò ha goduto spesso di campo libero in ripartenza, arrivando perfino a realizzare con una stangata dopo rapida conversione dalla destra un gol che ha sfiatato lo stadio. C'è voluta pazienza per recuperare psicologicamente ma è stato necessario e provvidenziale soprattutto il cambio di Lorenzo: l'esordiente talentuoso Dell'Anno al posto di Torrisi. Il giovane campano era dato in campo alla vigilia ma poi il repentino cambio di clima deve aver indotto l'allenatore a schierare la vecchia guardia. Dell'Anno ha gambe corte rispetto al corpo, è un tipo alla Capello per intenderci, e quindi in campo riesce a resistere anche alle rudezze avversarie. La sua linfa è stata vitale: neanche un minuto dopo il suo ingresso, si è prodotto in un allungo e in un cross teso che, mancato da Giordano (ancora piuttosto imballato), è stato raccolto da Garlini sul cui tiro è risultato decisivo il ping pong tra Chiorri e Borin per il definitivo autogol del portiere cremonese. La Lazio ha preso a crederci ma ha ben presto perso Garlini, espulso da D'Elia per aver colpito a gioco fermo Garzilli sotto gli occhi del guardalinee. Un'ingenuità colossale cui la Lazio ha risposto ricompattandosi e mandando in campo Marini a dirigere le operazioni e a far da barriera, al posto di un uno stralunato Storgato. Il guizzo vincente è arrivato grazie a Laudrup, riconsegnato ai suoi compiti offensivi, che dopo aver consegnato un assist d'oro a Giordano, conclusione forte ma a lato, ha ubriacato gli avversari con l'ennesimo dribbling e smarcato in area D'Amico, freddo nell'aggiustarsi il pallone, evitare un avversario, e scaricare in porta il pallone della liberazione. Vincere in dieci è stata comunque una piccola impresa, adesso il derby dirà.