Domenica 28 novembre 1993 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Genoa 4-0

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28 novembre 1993 - 2586 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1993/94 - XIII giornata

LAZIO: Marchegiani, Bergodi (89' Negro), Bacci, Di Matteo, Bonomi, Cravero, Fuser, Doll (60' Sclosa), Boksic, Winter, Signori. A disp. Orsi, Di Mauro, Casiraghi. All. Zoff.

GENOA: Berti, Petrescu, Galante, Caricola (13' Corrado), Torrente, Cavallo, Ruotolo, Bortolazzi, Van't Schip (72' Ciocci), Detari, Nappi. A disp. Tacconi, Lorenzini, Bianchi. All. Maselli.

Arbitro: Trentalange (Torino).

Marcatori: 3' Fuser, 51' Signori, 76' Signori, 82' Signori (rig).

Note: ammoniti Bonomi, Torrente. Angoli: 7-5 per la Lazio. Sorteggio antidoping per Cravero, Signori, Corrado e Lorenzini.

Spettatori: 40.874 con 4.869 paganti e 36.005 abbonati per un incasso complessivo di £. 1.126.822.000.

Dal Guerin Sportivo: alcune immagini della gara
Il goal del 3-0 firmato da Signori
La rete di Fuser
Signori supera Berti per il 3-0
Berti salva sullo scatenato Boksic

Non è tra i realizzatori, ma Boksic può vantarsi d'aver sfaldato il Genoa, già costretto a fare "splash" causa Fuser, dopo appena due minuti dentro l'Olimpico laziale. Pronti via, con Caricola che va in tilt azzardando una spaccata d'anticipo sul croato, e basta spostare palla verso destra per schiodare l'1-0 da venticinque metri. Diventa facile immaginare i problemi di Maselli, mentre rimpasta lo schieramento difensivo: fuori l'acciaccato Caricola, il panchinaro Corrado primo marcatore addosso all'immarcabile ciclone Alen, Ruotolo ai raddoppi, Torrente dietro Signori, Cavallo dietro chiunque. Senonché questi poveri operai rossoblù, già penalizzati dall'assenza di Skuhravy, trattengono speranze riequilibranti nei trenta minuti successivi; tanto durano gli estri dell'esordiente stagionale Detari. Sopra le paure biancazzurre e prescindendo dallo spreco di sentinelle che Zoff presenta (Bergodi, Bonomi, Bacci bloccato lungo la corsia Petrescu, pure Cravero trattenuto, lo stesso Doll troppo arretrato), affiora ogni presupposto per elogiare i solisti di Cragnotti. Alludiamo anzitutto a Boksic, il cui repertorio s'avvicina sparato al miglior Van Basten. Progressioni devastanti, pressing d'avvio, e quindi la connaturata capacità di offrirsi quale comodo punto di riferimento sull'intero fronte d'attacco. Alen, campione acclarato, sbuca e scompare, forse deciso a restituire l'anima vincente al collettivo laziale del quale gli hanno raccontato le imperdonabili amnesie. Eccolo alla ribalta: Bacci sprinta e crossa, Doll allunga, lui stoppa di petto, si coordina, scarica appena dentro l'area la volée mancina. Tale delizia balistica meriterebbe il raddoppio, non di frantumarsi contro la traversa. Seguono altri numeri inseriti con la prepotente vitalità dell'atleta onnicomprensivo, che sfiora il gol a ripetizione, che sa determinare vistose differenze. Cosa rimane agli oppositori? Rimangono briciole: l'occupazione diligente degli spazi, l'affievolirsi di Detari, il girovagare senza profondità di Bortolazzi, alcuni alleggerimenti che propone Galante, dimenticando però Fuser, tornante rifiorito. Rocca, collaboratore di Sacchi, ne prende atto. Il tornante ispirato, dopo la bravata apripista, collabora all'intera goleada, timbrando le azioni decisive. Adesso, rovesciato il fronte, Alen gli sventaglia un ben di Dio, valorizzandone l'elettrico cambio di marcia. Va Fuser e rifinisce di piatto a rientrare per lo scatto bruciante di Signori. Sinistro liftato da 2-0 salvo ammirare di lì a poco ancora una torsione Boksic (traversone di Signori) appena appena fuori quadro. Quindi, il croato reclama rigore (Cavallo ne frena lo slancio dirompente come capita) imitato pochi attimi dopo da Petrescu, sopra cui frana colpevolmente Bacci. E la domenica dei talenti, valorizzati dal senso distributivo di Boksic. E la domenica che sazia Signori: Fuser detta, Torrente manca l'intervento e il "colibrì" azzurro, scornato Berti in uscita, deposita. Insiste Alen, all'inseguimento d'un susseguente cross di Beppe gol: Corrado lo trattiene da dietro, rigore, Signori timbra la personale tripletta. Una traversa su punizione di Bortolazzi s'aggiunge quale dettaglio.

Fonte: Corriere della Sera