Domenica 27 gennaio 1985 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Udinese 1-4

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27 gennaio 1985 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1984/85 - XVII giornata

LAZIO: Orsi, Calisti, Filisetti (77' Fonte), Vianello, Batista, Storgato, Laudrup, Vinazzani, Giordano, D'Amico (72' Garlini), Manfredonia. A disp. Cacciatori, Torrisi, G.Marini. All. Lorenzo.

UDINESE: Brini, Galparoli, Cattaneo, Gerolin, Edinho, De Agostini, Mauro II, Miano, Selvaggi, Criscimanni (59' Tesser), A.Carnevale (85' Papais). A disp. Fiore, Billia, Montesano. All. Vinicio.

Arbitro: Ballerini (La Spezia).

Marcatori: 35' Edinho, 42' A.Carnevale, 68' Gerolin, 77' Giordano (rig), 87' Selvaggi.

Note: ammoniti Storgato, Galparoli, Batista e Criscimanni. Espulso all'85' Vinazzani per proteste.

Spettatori: 35.000 circa.

Il biglietto della gara
Un contrasto tra Calisti e Carnevale
La rete di Edinho
Lorenzo esce sconsolato dal campo, seguito da Giordano

La Lazio di fatto è retrocessa oggi. Lo diranno i giornali con titoli altisonanti, cominciano a pensarlo amaramente anche i tifosi più accaniti (appena 18.000 i paganti di giornata). Una partita da vincere a tutti i costi e da cui partiva la strampalata tabella di Lorenzo (addirittura 27 punti da prendere in queste 15 partite, ora 14, che restavano) e che invece i biancocelesti hanno perso malamente contro un'avversaria, l'Udinese di Vinicio priva del suo uomo migliore ovvero Zico e quindi tutt'altro che irresistibile. Ebbene, contro questa Udinese, la Lazio ha perso tra andata e ritorno per 9-1, un'enormità. E così la classifica dal basso vede oggi la Cremonese a 7 punti, Ascoli e Lazio a 9, Udinese ormai a 14 e con lo scontro diretto già stravinto. Pensare di salvarsi dalla B è davvero un'utopia. Anche perché la squadra, scombiccherata dalle scelte oltraggiose del suo tecnico ormai nel pallone (Podavini in tribuna, Storgato a uomo su Mauro, D'Amico centravanti braccato dallo stopper Galparoli e quindi mai, dicasi mai, in partita), ha giocato una partita talmente molle da indurre metà dei tifosi presenti a lasciare l'Olimpico a un quarto d'ora dalla fine, quando, sul 3-1, Giordano ha offerto su un piatto d'argento a Storgato il pallone della speranza e quest'ultimo lo ha sprecato a porta quasi libera con una ciabattata intercettata dall'unico difensore in traiettoria. Questo è l'esempio di spirito battagliero e concentrazione offerto dai biancocelesti, infilati allo spiedo dopo 35 minuti di anonimato totale dall'avanzata indisturbata di Edinho, "libero" in libertà non vigilata, giunto al limite dell'area mentre gli avversari facevano a scansarsi, da dove ha scagliato nell'angolino di Orsi il destro che gli conosciamo. Il resto, diciamolo, è stata la farsa degli errori, tra i più pacchiani mai visti: vicino alla sufficienza in pagella ci è arrivato solo Giordano, l'unico a battersi con generosità. Pensate che Storgato ha rischiato l'espulsione dopo soli due minuti di gioco per un'entrata spaccagambe su Mauro, uscitone miracolato e infuriato ("Lazio squadra di serie B", ha declamato senza remore nello spogliatoio), Batista non ne ha azzeccata mezza, Manfredonia è apparso il lontano parente del bel giocatore ammirato in partite anche recenti, Vinazzani è riuscito a farsi cacciare dall'arbitro Ballerini per una protesta reiterata a cinque minuti dalla fine e risultato ormai andato: un suicidio di massa, frutto pure di una condizione atletica allarmante già a fine gennaio. Gli errori da matita blu, come detto, sono stati una marea: quello che ha provocato il 2-0 friulano è stata una bambola collettiva dopo una respinta di Orsi, con pallone riconsegnato da Laudrup a Carnevale, bravo a trovare il pallonetto su Orsi rimasto fuori dai pali. Il punteggio è stato arrotondato da due contropiede in fotocopia di Gerolin e Selvaggi, il secondo capace di scavalcare in velocità anche il portiere, inframezzati dal rigore realizzato da Giordano per un fallo subito da Garlini, spedito in campo da Lorenzo al posto dell'inutile (come centravanti) D'Amico quando mancava alla fine poco più di un quarto d'ora. Il presidente Chinaglia a fine partita sembrava rassegnato ma ha annunciato una non meglio specificata possibile "pazzia", ma la frase più significativa è stata quella di un vendicativo Vinicio: "Che tristezza veder giocare così gente come Giordano, D'Amico e Manfredonia..."