Domenica 26 marzo 2006 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Sampdoria 2-0

Da LazioWiki.

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26 marzo 2006 - 3.188 - Campionato di Serie A 2005/06 - XXXI giornata

LAZIO: Peruzzi, Oddo, Siviglia, Zauri, Belleri, Behrami, Mudingayi, Liverani, Mauri (79' Manfredini), Di Canio (52' Pandev), Rocchi. A disposizione: Ballotta, Stendardo, Giallombardo, Keller, Bonanni. Allenatore: D.Rossi.

SAMPDORIA: Antonioli, Zenoni, Sala, Falcone (45' Gasbarroni), Castellini, Diana, Volpi, Palombo, Tonetto, Foti (46' Kutuzov), Flachi. A disposizione: Castellazzi, Pavan, Iuliano, Mingozzi, Dalla Bona. Allenatore: Novellino.

Arbitro: Sig. Rosetti (Torino).

Marcatori: 70' Oddo, 90' Oddo (rig).

Note: in tribuna Chinaglia e Lotito, vicinissimi, si sono ignorati. Al 46' pt Falcone, scontratosi di testa con Belleri, è uscito in barella (trauma cranico). Ammoniti: Siviglia, Falcone, Flachi, Volpi, Sala, Gasbarroni, Behrami, Castellini. Calci d'angolo: 5-3. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 24.000 circa con 5.486 paganti per un incasso di 104.571 euro, 18.643 abbonati per una quota di 230.343,68 euro.

Massimo Oddo festeggiato dai compagni
Chinaglia e Wilson in tribuna
Paolo Di Canio in azione
Un fotogramma della gara

La Repubblica titola: "All'Olimpico i biancocelesti vincono 2-0 grazie ad una doppietta di Oddo. Per Novellino è la sesta sconfitta consecutiva. Sampdoria in crisi nera. La Lazio "prenota" la Uefa".

Continua il quotidiano: La Lazio ha vinto con una botta di Oddo deviata da Palombo: un lampo in una partita difficile ed equilibrata. Il raddoppio su rigore dello stesso Oddo. Un passo avanti molto importante verso l'Europa per la squadra di Rossi. Per la Samp è stata la sesta sconfitta consecutiva, un record eguagliato (le era capitato già nella stagione 1965-66) e una situazione che si è fatta più critica per le contestazioni dei tifosi. Anche quelli della Lazio hanno inneggiato a Chinaglia (in tribuna nei pressi di Lotito), insultando Lotito. Il problema della Samp si è confermato: è l'attacco che non segna da circa 469'. La Lazio aveva cominciato alla grande e al 2' su imbeccata di Liverani, da destra Rocchi in diagonale ha tirato di poco fuori. La Samp ha ribattuto al 24' con un gran sinistro di Zenoni che Peruzzi ha respinto come ha potuto, cioè bene. Zauri, schierato centralmente, ha tenuto bene, mentre Foti e Flachi non si sono mai notati. L'occasione grossa l'ha avuta la Lazio al 46': un gran colpo di testa di Belleri (che si è scontrato con Falcone) ha costretto Antonioli a un salvataggio decisivo. Il terzino della Samp è finito fuori in barella per un trauma cranico. Novellino ha inserito Gasbarroni e Kutuzov al posto dello stesso Falcone e dell'evanescente Foti. Samp più offensiva, se vogliamo, ma è stata la Lazio ad avere un'occasione con Di Canio che però ha cincischiato a cinque o sei metri da Antonioli, permettendo ai difensori di salvare.

Flachi è caduto in area su un intervento di Mudingayi al 5', ma forse non c'è stato fallo da rigore. Ci hanno provato Flachi, Mauri, Castellini, Rocchi, Siviglia, Pandev e si è avuta la sensazione che di una Samp più viva con Gasbarroni a destra e Diana a sinistra. Il pressing della squadra di Novellino ha cominciato a incidere, se non altro mettendo in difficoltà quella di Delio Rossi. Poi la Lazio ha avuto un'impennata, ha fatto salire i ritmi, e Oddo al 25' con una botta da fuori area, da posizione centrale, ha trovato sulla sua traiettoria Palombo che ha messo fuori causa Antonioli. E' il gol del vantaggio. Al 31' Gasbarroni ha "cercato" il rigore, in un duello con Siviglia. Ammonito. Pandev è diventato protagonista del finale, ma il risultato è cambiato per un fallo di mani di Castellini che ha cercato di contrastare Behrami in area. Oddo trasforma per il 2-0.


Il Corriere della Sera racconta così la gara:

La Lazio vede più da vicino l'Uefa, la Sampdoria la vede ormai come un miraggio. Il 2-0 biancoceleste (doppietta di Oddo) rappresenta la sesta sconfitta consecutiva in campionato per i doriani, cosa che non accadeva da quarant'anni. Walter Novellino, tuttavia, non è a rischio: la società ha infatti rinnovato la fiducia al suo tecnico. Grazie a questi tre punti la Lazio raggiunge il Chievo al sesto posto in classifica con 45 punti e scavalca il Livorno. La vittoria, seconda consecutiva all'Olimpico, è arrivata però nel solito, astioso clima di contestazione nei confronti del presidente Lotito. Perché sono le vicende societarie a tenere banco, più della rincorsa a un posto Uefa. E la presenza ieri all'Olimpico di Giorgio Chinaglia ha reso ancora più elettrica la situazione. L'ex centravanti, portavoce di un gruppo chimico-farmaceutico ungherese intenzionato a rilevare la società, si è presentato alle 14.56 in tribuna autorità e si è sistemato due fila sopra Lotito. Chinaglia ha fatto il suo ingresso accompagnato da Daniela Fini, moglie del vicepremier, grazie ad un biglietto gestito dal Coni. Questa mossa ha colto di sorpresa Lotito, che a un certo punto ha persino ipotizzato di seguire la partita dalla panchina. I due si sono ovviamente ignorati: nessuno sguardo, nessun saluto. Continueranno a "parlarsi" attraverso le lettere dei rispettivi avvocati: in settimana, tra l'altro, il presidente Lotito dovrebbe mandarne una di risposta al gruppo che Chinaglia rappresenta, con la quale declinerà l'invito a trattare la cessione del suo pacchetto azionario di maggioranza, essendo intenzionato a rilanciare la Lazio con un'adeguata campagna di rafforzamento nel prossimo mercato estivo.

La squadra di Delio Rossi, chiamato a schierare una difesa inedita con Zauri centrale (al posto dello squalificato Cribari) e Belleri sulla fascia sinistra, soltanto nei primi minuti della partita ha mostrato di risentire del clima che si respirava allo stadio. Poi i biancocelesti, piano piano, si sono sciolti agevolati fortemente dal fatto che la Sampdoria era venuta a Roma col chiaro proposito di giocare un match di contenimento, sperando di strappare un pareggio e interrompere così la lunga striscia negativa. Tranne una conclusione di Zenoni nel primo tempo, che ha dato un minimo senso alla presenza di Peruzzi tra i pali della porta laziale, la formazione di Novellino ha fatto pochissimo per gestire la partita, pur essendo poi punita, nel secondo tempo, sostanzialmente da due episodi sfortunati. Il primo, che ha sbloccato la gara, al 25' quando Oddo, con la deviazione di Palombo, ha segnato su punizione, rompendo l'equilibrio in campo. Il secondo in pratica al 90', quando Castellini con un plateale fallo di mano in area, ha regalato alla Lazio un rigore trasformato dallo stesso Oddo, alla prima doppietta della carriera in campionato.


Incontro ravvicinato tra Claudio Lotito e Giorgio Chinaglia in tribuna autorità. Il primo ha fatto il suo ingresso alle 14,58: volto tirato, si è sistemato due file sotto Long John, che aveva al fianco Pino Wilson, capitano dello scudetto del '74. Nessun accenno di saluto tra i due. Chinaglia, ai microfoni di "La7", a fine gara ha detto: "Spero sia una settimana importante ma non dipende da me. La persona preposta per dare questa risposta è Lotito. Ribadisco che i soldi da parecchio tempo sono disponibili così come noi". Il presidente è rimasto in silenzio, ma rimane ferma l'intenzione di non cedere la Lazio (in settimana risponderà con una lettera all'invito di incontro avanzato dal gruppo ungherese rappresentato da Chinaglia). "Long John", com'egli stesso aveva dichiarato alla vigilia, era inizialmente atteso in tribuna Tevere. All'Olimpico, invece, l'ex centravanti è arrivato insieme a Daniela Fini, la moglie del vice premier Gianfranco, e si è sistemato in tribuna autorità in una fila di posti gestita dal Coni. Lotito non ha nascosto la sua contrarietà, recandosi addirittura al posto di polizia dello stadio per raccogliere tutte le informazioni riguardo al biglietto con cui era entrato il suo rivale. "Una persona autorizzata ci ha chiesto due biglietti - ha precisato il Coni - dando il nominativo della persona che avrebbe utilizzato il secondo tagliando. Tutto secondo la legge. Non è nostro compito sindacare le scelte altrui".