Domenica 25 ottobre 1981 - Perugia, stadio Renato Curi - Perugia-Lazio 1-0

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25 ottobre 1981 - 2.096 - Campionato di Serie B 1981/82 - VII giornata

PERUGIA: Malizia, Nappi, Ceccarini, Frosio, C.Pin, Dal Fiume, Caso, C.Butti, Ambu (68' G.Pagliari), Scaini, Cavagnetto (82' D.Tacconi). A disp. Mancini, Ottoni, Casarsa. All. Giagnoni.

LAZIO: Marigo, Spinozzi, Chiarenza, Mastropasqua, Pighin (80' De Nadai), Badiani, Viola, Bigon, D'Amico, Ferretti, Speggiorin (80' Marronaro). A disp. Di Benedetto, Sanguin, Manzoni. All. Castagner.

Arbitro: Sig. Ballerini (La Spezia).

Marcatori: 22' Dal Fiume.

Note: ammoniti Nappi, Spinozzi, Frosio, De Nadai.

Spettatori: paganti al botteghino 10.200 più 3.801 abbonati per un totale di 14.001.

La formazione biancoceleste: Pighin, Bigon, Mastropasqua, Marigo, Speggiorin; Badiani, Chiarenza, Ferretti, D'Amico, Spinozzi, Viola
Frosio e Viola fanno il loro ingresso in campo

La Stampa titola: "Il Perugia sfodera le unghie. La migliore partita dei grifoni quest'anno: battuta la Lazio con un gol di Dal Fiume".

L'articolo così prosegue: Un Perugia vivace, bellissimo, che aggredisce e fa il pressing come quando c'era Castagner. La Lazio ha invece grandi timori e finisce giustamente sconfitta. I suoi centrocampisti vengono travolti ad ogni contrasto. Ferretti non esiste e ci si ricorda di lui solamente quando va a battere i calci d'angolo con il sinistro. D'Amico è un uomo sfortunato, che ha incontrato sulla sua strada il giocatore più in forma del Perugia, un Michele Nappi terzino a cinque marce, deciso nel contrasto, incontenibile quando avanza, non certo raffinato, ma con le idee chiare. Bigon si scontra presto con Paolo Dal Fiume e finisce acciaccato al piede. Viene scusato dal suo allenatore solo per via dell'incidente. Badiani dovrebbe correre per se e per gli altri e obiettivamente non ha più l'età per fare di queste strapazzate. I difensori fanno già con fatica il loro compito, e ad ogni traversone alto si affidano alla sorte oppure a Speggiorin che rientra. Così in meno di venti minuti il centrocampo passa tutto nelle capaci mani dei perugini. Il pressing che riescono a fare per sessanta dei novanta minuti della partita ingigantisce il valore di questa vittoria. Si è visto Dal Fiume "scorribandare" per tutto il campo come faceva qualche tempo fa; mentre Frosio, davanti al suo vecchio allenatore, è tornato ai tempi aurei. Ceccarini che doveva perdersi per il campo sulle tracce di Ferretti, non ha sbagliato un intervento. Ferretti, per la verità, lo ha facilitato in tutto, ma nessuno s'immaginava all'inizio che anche quella marcatura tanto strana potesse dare dei risultati. Castagner ha le mani fra i capelli quando prende il gol, ma i brividi lungo la schiena gli vengono da quel momento in poi.

Il Perugia gioca di rimessa con grande sicurezza. La Lazio sconcerta tutti: passa minuti interi per riuscire a varcare la metà campo cucendo, l'uno contro l'altro, piccoli passaggi buoni solo all'accademia. Al momento di affondare, un disastro. Caso è stato la mente del Perugia, ma questa volta sono piaciute di più le braccia. La partita è stata intensa, ma le azioni di rilievo non sono moltissime. Il gol del Perugia arriva al primo affondo deciso. C'è una punizione dalla sinistra: Caso crossa lungo per Scaini, il gigante del centrocampo, a quanto pare temutissimo, non colpisce, arriva da dietro Paolo Dal Fiume che schiaccia di testa. Dicono in tribuna: gol così il Perugia li faceva quando in area volava il "Condor" Vannini e Castagner preparava per lui le punizioni in maniera meticolosa. Risponde la Lazio, sempre su punizione. Ferretti pesca Speggiorin, apparso molto appesantito, che sbaglia da tre metri. Subito dopo Caso si mangia un gol. Prima sfrutta come meglio non potrebbe il lavoro di preparazione di Ambu, offrendo corto per Cavagnetto che si vede ribattuto il tiro; quindi è sempre Caso che riprende a porta vuota e sbaglia. All'inizio della partita c'erano stati applausi per Ilario Castagner che è poi uscito tra la gente che lo aspettava fuori dallo stadio.