Domenica 25 maggio 1986 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Cremonese 0-0

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25 maggio 1986 - 2280 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie B 1985/86 - XXXV giornata

LAZIO: Ielpo, Podavini, Calcaterra (68' Perna), Fonte, Zaccagna, G.Carillo, Torrisi (52' Poli), Vinazzani, D'Amico, Caso, Garlini. A disp. Carlini, Toti, G.Damiani. All. Simoni.

CREMONESE: Rampulla, Garzilli, Finardi, Mazzoni (85' Gualco), Montorfano, Galletti, Lombardo (82' W.Viganò), Bongiorni, Nicoletti, Bencina, Chiorri. All. Mondonico.

Arbitro: Paparesta (Bari).

Note: ammoniti Vinazzani, Chiorri, Torrisi, Mazzoni, Montorfano e Calcaterra. Esordio in serie B per Gianni Zaccagna classe 1966. Angoli 3-1 per la Cremonese.

Spettatori: 25.000 circa di cui 9.783 paganti per un incasso di £. 96.780.000 più la quota abbonati.

L'esordiente Zaccagna in un intervento aereo
La cronaca della partita sulle pagine de Il Tempo

In una giornata in cui la quota salvezza pare abbassarsi di un punto, la Lazio non trova lucidità e gioco per respirare. Deve accontentarsi anzi di quel pizzico di fortuna che almeno non le toglie la speranza. Questa con la Cremonese di Mondonico sembrava proprio la più facile delle partite residue, la più accessibile per la posizione di centro classifica degli avversari e invece alla Lazio manca proprio il nerbo e il cocktail senatori-babies dettato a Simoni un po' dagli eventi e un po' dalla piazza si è dimostrato all'atto pratico addirittura venefico. Caso e D'Amico hanno faticato a costruire, Zaccagna e Carillo, esordienti o giù di lì, non hanno certo brillato in dinamismo e in quella freschezza anche mentale che era lecito attendersi.

Marasma, confusione, nervosismo (sopportati dal pubblico con encomiabile stoicismo) avrebbero invitato a nozze qualsiasi avversario. Ma gli avanti grigiorossi hanno impugnato il fioretto invece della spada e così la Lazio si è salvata. Alla legge della mediocrità non poteva sfuggire un arbitro che della palma del peggiore ha fatto il suo vezzo, con sei ammoniti senza colpa e un'ignobile scazzottata non punita. Note di cronaca col contagocce tra un paio di uscite di Rampulla e un clamoroso liscio di Nicoletti a un passo da Ielpo su cross di Lombardo. Ripresa con un tuffo di Ielpo, prodezza sul liberissimo Chiorri, che poco dopo farà a pugni con Vinazzani sotto gli occhi allibiti degli spettatori.

La Lazio si affida a due colpi di testa di Garlini, il primo fuori di un soffio e il secondo ben parato, più un esterno sinistro di Caso a un metro dall'incrocio, ma al 25' sono gli ospiti a regalare letteralmente il punticino ai biancocelesti: Finardi si beve Zaccagna sulla sinistra dell'area, invita Ielpo a uscire, appoggia morbido per il liberissimo Lombardo che, altrettanto felpatamente, manda piano piano il pallone sul piede di Carillo incollato alla linea di porta. Salvataggio miracoloso, segno del destino. Il sospiro dei tifosi laziali è l'unica brezza di un pomeriggio opprimente per il calcio biancoceleste.

Fonte: Il Tempo