Domenica 25 gennaio 2004 - Lecce, stadio Via del Mare - Lecce-Lazio 0-1

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25 gennaio 2004 - 3082 - Campionato di Serie A 2003/04 - XVIII giornata -

LECCE: Sicignano, Siviglia (80' Dalmat), Bovo, Stovini, Rullo (51' A.Esposito), Cassetti, Ledesma, Bolano (77' Giacomazzi), Tonetto, Chevanton, Bojinov. A disposizione: Poleksic, Silvestri, Billy, Pellè. Allenatore: D.Rossi.

LAZIO: Peruzzi, Oddo, Stam, Mihajlovic, Favalli, Fiore (I) (63' Liverani), Giannichedda, Stankovic, Cesar (90' Albertini), C.Lopez (81' Muzzi), Corradi. A disposizione: Sereni, Couto, Dabo, Gottardi. Allenatore: Mancini.

Arbitro: Sig. Dondarini (Finale Emilia).

Marcatori: 55' Cesar.

Note: espulso Cassetti al 59' per somma di ammonizioni. Ammoniti Siviglia e Cesar per scorrettezze, Ledesma e Giannichedda per gioco falloso, Corradi per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo: 6 - 8. Recuperi: 1' p.t. e 3' s.t. Esordio in serie A per A.Esposito.

Spettatori: paganti 3.545 per un incasso di 53.690 euro, abbonati 7.289 per una quota di 81.546,88 euro.


Cesar in azione
Un'azione della gara
Angelo Peruzzi in uscita
Cesar esulta dopo il suo goal

La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio fa un salto con Cesar. La vittoria vale il quarto posto. Ma per il Lecce c'era un rigore. Il risultato è giusto anche se il Lecce ha sprecato una palla-gol sullo 0-0 con Chevanton".

Continua la "rosea": Vecchi battono giovani uno a zero. La Lazio dell'età media più alta del campionato sculaccia la linea verde del Lecce sotto il segno di Cesar. Il brasiliano torna in campo dal primo minuto dopo quasi cinque mesi e confeziona il prodotto decisivo della partita, arrivando puntualissimo con il suo piede destro su un invito di Bernardo Corradi dopo dieci minuti di ripresa. Un gol di differenza che corrisponde alla trama della partita, anche se proprio dopo aver subito la rete e accusato l'espulsione di Cassetti, il Lecce ha giocato con più coraggio, senza quella timidezza che aveva contraddistinto il suo approccio iniziale all'incontro. In definitiva però il risultato è giusto: la Lazio è stata superiore nel possesso di palla e ha totalizzato un numero maggiore di occasioni. Certo almeno un "se" bisogna metterlo nel racconto della partita. Perché proprio al primo minuto di ripresa, l'attesissimo Bojinov, sempre più pezzo pregiato del mercato dopo la doppietta con la Reggina, ha scongelato un numero: lasciato sul posto Mihajlovic, ha crossato per Chevanton che però è giunto all'appuntamento in ritardo. Se fosse andata diversamente, la partita sarebbe stata molto diversa. La Lazio temeva soprattutto la velocità degli Speedy Gonzales del Lecce.

Ma Stam ha detto subito a Bojinov: ragazzino, ripassa più tardi. E per un tempo il giovanotto bulgaro è rimasto in letargo. Quanto a Chevanton, i suoi zig zag sono spesso ubriacanti, però il suo amore per il pallone si trasforma in qualche occasione in egoismo puro. Anche se proprio dai piedi dell'uruguayano sono venute due punizioni niente male nella ripresa, già sullo 0-1, e sulla seconda Peruzzi si è dovuto impegnare davvero per sventare il pericolo. Sull'altro fronte la Lazio ha fraseggiato meglio, trovando sulle fasce la possibilità di scavalcare il centrocampo leccese che se l'è cavata meglio al centro con Ledesma e Bolano. A proposito di ritorni. C'è stato anche quello dei calci piazzati di Sinisa Mihajlovic. Il serbo s'è scaldato nel primo tempo aggiustando la mira, poi nel finale di ripresa, soltanto un bel volo di Sicignano gli ha proibito di riassaporare la soddisfazione del gol. E sull'azione successiva, un suo angolo pepato ha costretto ancora il portiere a un doppio intervento su Corradi. E così Mancini può tenersi stretto questo ritorno al 4-4-2 di cui Cesar è uno dei punti cardinali. Il Lecce si è svegliato tardi, quasi che nei primi minuti fosse ancora con la testa ai complimenti di Reggio Calabria. Nel primo tempo è comunque successo poco: qualche iniziativa di Fiore e un tiro fuori di Cesar. Molto più ricco il taccuino della ripresa: prima l'occasione d'oro cucinata da Bojinov per Chevanton, poi una frecciata di Lopez su cui Sicignano è stato bravo a dire no prima che sull'asse Lopez-Corradi nascesse il pallone decisivo per Cesar, spedito dalla corsia in cui era appena sbarcato il baby Esposito, classe '86, al posto di Rullo.

Quindi l'espulsione di Cassetti, nell'azione in cui un colpo di testa di Bovo costringeva Peruzzi a un intervento capolavoro, ma a gioco già fermo (l'arbitro aveva fischiato un fallo): il leccese protestava vivacemente, Dondarini lo ammoniva, arrivava la parolina di troppo e quindi il cartellino rosso. A quel punto partita meno bloccata, ma grandi brividi solo su punizione, a parte qualche protesta leccese per una manata di Cesar a Chevanton in area: ci poteva stare il rigore. Per la Lazio è la prima vittoria del 2004 in campionato. E dopo due sconfitte e un pareggio, e con la qualificazione alla semifinale di coppa Italia in tasca, si tratta di un bel tiramisù.]