Domenica 24 ottobre 2010 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Cagliari 2-1

Da LazioWiki.

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24 ottobre 2010 - 3.390 - Campionato di Serie A 2010/11 - VIII giornata - inizio ore 15.00

LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Biava (88' Stendardo), Dias, Radu, Brocchi, Ledesma, Zarate (75' Rocchi), Hernanes (67' Matuzalem), Mauri, Floccari. A disposizione: Berni, Garrido, Bresciano, Foggia. Allenatore: Reja

CAGLIARI: Agazzi, Perico, Canini, Astori, Agostini, Biondini, Nainggolan (88' Acquafresca), Lazzari (55' Nenè), Cossu, Pinardi (75' Laner), Matri. A disposizione: Pelizzoli, Biasi, Ariaudo, Sivakov. Allenatore: Bisoli

Arbitro: Sig. Mazzoleni (Bergamo) - Assistenti Sigg. Carrer e Ayroldi - Quarto uomo Sig. Rocchi.

Marcatori: 21' Floccari, 53' Mauri, 69' Matri.

Note: pomeriggio nuvoloso, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Perico, Nenè, Astori. Angoli: 4-3 per la Lazio. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 35.000 circa con 32.417 paganti.

La "fuga" di Olimpia
La formazione iniziale
Mister Edoardo Reja dà disposizioni
Cristian Brocchi in azione
Hernanes batte un calcio di punizione
Sergio Floccari scocca il tiro vincente per il vantaggio biancoceleste
L'esultanza del bomber calabrese
Cristian Ledesma e Sergio Floccari
Un altro fotogramma della gioia dell'attaccante laziale
Festa al vantaggio laziale
André Dias in un fotogramma dell'incontro
Stefano Mauri
Edy Reja abbracciato da Maurizio Manzini
Sciarpe al vento per il ritorno a casa
Tifosi di ritorno dallo stadio

La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio prende il volo: +5. Floccari e Mauri da applausi. I biancocelesti superano 2-1 il Cagliari all'Olimpico e allungano su Inter e Milan impegnate nei posticipi. A segno il centravanti e l'azzurro, poi Matri accorcia".

Continua la "rosea": "Siamo primi giocando bene" aveva detto Reja prima di Lazio-Cagliari. Il piazzamento in classifica non cambia, perché i biancocelesti battono 2-1 i sardi e, indipententemente dai risultati di Inter e Milan, conservano il primo posto in classifica. Fanno sei vittorie su otto partite. Meglio della Lazio scudettata di Eriksson. Hai detto niente. Qualche riserva in più sulla prestazione. I biancocelesti hanno giocato un'ora su ottimi livelli, poi il gol di Matri li ha spaventati e non è mancata un po' di sofferenza. Buona comunque la maturità nella gestione del finale, caratteristica che hanno solo le squadre destinate a lasciare il segno. Reja propone un 4-4-1-1 con Zarate e Mauri esterni e l'ottimo Hernanes a sostegno di Floccari. Bisoli sceglie il modulo a una sola punta, Matri, con Cossu, Pinardi e Lazzari incaricati di appoggiarlo, per la verità con esiti modesti. Parte meglio la squadra di Reja, che dopo un paio di lampi dei pimpanti Zarate ed Hernanes passa con Floccari. Il tiro di Hernanes viene involontariamente stoppato da Mauri, che in questo modo accomoda la palla per l'ex genoano, bravo a calciare perfettamente una specie di rigore in movimento. 1-0 Lazio. Meritatissimo.

Tra i sardi Matri è troppo solo, l'unico che prova qualcosa è Lazzari, il centrocampista mancino convocato in Nazionale ma che inspiegabilmente non fa impazzire Bisoli. Così il 2-0 in avvio di ripresa premia una Lazio superiore: Mauri per Floccari, passaggio di ritorno del centravanti per l'azzurro di Prandelli, che segna in modo un po' fortuito sfruttando un rimpallo sul petto. Anche un po' di fortuna nei due gol della Lazio. E partita che sembra finita. Sembra. Perché Bisoli affianca Nenè a Matri (il sacrificato è Lazzari) e subito la squadra ne guadagna in pericolosità. Cossu crossa, il giovane centravanti brucia la marcatura di Dias di testa e non dà scampo a Muslera. Il gol galvanizza i sardi, che sfruttano il calo fisico degli uomini di qualità della Lazio per spingere. Ancora Matri fa tremare l'Olimpico in due occasioni. Poi Reja azzecca i cambi che ricompattano la squadra: Matuzalem e Rocchi per gli stanchi Hernanes e Zarate. Così Muslera vive un finale più tranquillo, anche se il Cagliari spinge cercando invano un pari che sarebbe stato troppo. Anche perché l'occasione più ghiotta del finale capita su piedi di Rocchi che, ostacolato al momento del tiro, calcia addosso ad Agazzi.


Da Il Messaggero:


La Lazio coglie con il Cagliari il sesto successo in otto partite di campionato e lo fa con una maturità nuova e la sicurezza di chi ad ogni prova acquista ulteriore consapevolezza nei propri mezzi. I rossoblù non sfigurano, sul 2-0 riaprono la partita con un ottimo Matri. Nel finale fanno correre anche qualche brivido ai padroni di casa. Ma la sconfitta è il risultato naturale di una sfida che i biancocelesti tengono in pugno per quasi tutti i 90 minuti, aggredendo gli avversari in ogni zona del campo (a cominciare da un Brocchi inesauribile). E, soprattutto, la Lazio può vantare nelle sue file un grande Mauri, in questo momento il miglior centrocampista offensivo del campionato italiano. Il numero 6 è ovunque: riconquista palloni, li difende per far salire la squadra, segna, contrasta. Ci arriva di testa, di piede e - se serve, come oggi - di petto, come in occasione del 2-0. Ma è tutta la formazione di Edy Reja che si muove a memoria. Gli scambi con palla a terra tra lo stesso Mauri, Hernanes e Floccari sono uno spettacolo nello spettacolo. All'appello manca il solo Zarate. Peccato che l'argentino non riesca a guarire dal vizio del dribbling. Non è ancora tornato l'uomo capace di saltare l'ultimo ostacolo ammirato il primo anno, ma se ci fosse anche quel Zarate... sarebbe troppo. Mauri e compagni, contrariamente ad altre occasioni, non impiegano tutto il primo tempo per prendere le misure agli avversari. Ed al 21' la Lazio passa.

La punizione di Hernanes incoccia nelle gambe del capitano e diventa un involontario assist per Floccari che, senza esitazioni, batte a rete centralmente e supera Agazzi. In chiusura ci prova anche Hernanes, ma il suo diagonale esce di un soffio. La Lazio rientra dall'intervallo ancora più determinata, consapevole che l'1-0 potrebbe non bastare. Non si accontenta, insomma, ed all'8' ecco il raddoppio. Un po' fortunoso, con quel tocco di petto di Mauri sotto porta. Ma la costruzione è ottima, a partire dal cross di Floccari. Il Cagliari non si arrende. Radu, pressato al limite della sua area, sbaglia servendo Cossu. Traversone immediato e gran gol di Matri, di testa in tuffo. Ora è la Lazio ad arretrare ed ancora Matri, sempre di testa, al 18' sfiora la traversa. Reja richiama Hernanes, un po' stanco, ed inserisce Matuzalem. Pinardi, da calcio d'angolo, ha un ottimo pallone tra i piedi, ma lo spedisce a lato. Al 27' Muslera blocca a terra (con una sola mano) l'ennesima conclusione dell'inesauribile Matri. Alla mezzora escono Zarate (per Rocchi) e Pinardi (per Laner), ma il copione della partita è ormai scritto. L'ultimo assalto è della Lazio. Altro gran suggerimento di Mauri per Rocchi. L'attaccante, sbilanciato dalla pressione di Astori, perde il passo e conclude fuori. Non fa nulla, la Lazio esce tra gli applausi.


"È ancora presto per parlare di scudetto. Certo, ci piace stare in alto". Stefano Mauri festeggia il suo terzo gol stagionale, ma soprattutto si gode il primato della sua Lazio che, dopo il successo contro il Cagliari, allunga a cinque punti in attesa dei due posticipi, Inter-Sampdoria e Napoli-Milan. "Manca ancora troppo alla fine - ha aggiunto Mauri - dobbiamo restare umili, ma certo possiamo andare lontano. Aspettiamo febbraio-marzo e poi vediamo". "Parlare di scudetto non fa per noi, ma stiamo dimostrando di essere una squadra di rango". Il tecnico della Lazio, Edy Reja, continua a volare basso e nonostante la sesta vittoria (su 8 partite) in campionato contro il Cagliari preferisce non parlare di scudetto, anche se riconosce che la sua è diventata una squadra di rango. "Faccio i complimenti ai miei ragazzi - ha aggiunto - Anche se ci siamo complicati la partita da soli. Dopo il gol del Cagliari, su una nostra distrazione, c'è stata troppa apprensione e paura. A una squadra di rango non deve succedere".


Dall'Unione Sarda:

Lazio a quota 19 punti dopo 8 partite: meglio di Maestrelli nel 1973 e di Eriksson nel 2000. Capolista e per di più con un significativo record. Cagliari ultimo in classifica dopo la seconda sconfitta consecutiva (2-1). Floccari e Mauri segnano un gol per tempo, Matri accorcia e più volte rischia di rovinare la festa di una Lazio che sa giocare ma anche essere umile, proprio come la pretende il suo esigente mister. Reja e Bisoli usano moduli speculari, con una sola punta (Floccari da un lato e Matri dall'altro) e due trequartisti a spaziare in attacco. Il primo tempo è quasi tutto di marca biancoceleste, anche se l'occasione per passare quasi subito in vantaggio è del Cagliari. Passano dieci minuti e Muslera è costretto al tuffo per deviare il tiro-cross di Lazzari, Matri è lì appostato ma non mette dentro il tap-in. Zarate inizia bene, in entrambi le fasi, Floccari fa capire immediatamente di essere in palla. E infatti, a lui la Lazio deve l'1-0, ottenuto in maniera rocambolesca. E' il 21': Hernanes calcia una punizione, la barriera la respinge ed il brasiliano ritenta, la sfera carambola su Mauri e l'ex genoano è lesto a raccoglierla e spedirla di precisione in rete.

L'Olimpico applaude, Bisoli si sgola, Reja fa avanti e indietro per dare consigli. Senza cambi in avvio di ripresa, la Lazio è sempre pericolosa quando agisce in velocità con le sue punte. In più, la fortuna pare aver scelto decisamente i biancocelesti, che all'8' raddoppiano ancora in maniera rocambolesca. Floccari mette in mezzo, Hernanes sfiora involontariamente e l'accorrente Mauri firma il 2-0 di petto. C'è da far festa ma da non sottovalutare un avversario ferito, che al 14' accorcia le distanze con Matri, che spedisce dentro in tuffo uno splendido cross di Cossu. Il bomber rossoblù è un autentico spauracchio per i centrali di casa e al 18' tocca a Dias vedersi sovrastato di testa dal numero 32 di Bisoli, che sfiora soltanto la doppietta personale. Matri continua nel suo show personale e al 27' impegna severamente Muslera dopo aver vinto l'ennesimo corpo a corpo con il marcatore di turno. Reja capisce che la Lazio rischia troppo e la "copre" con l'innesto di Matuzalem per Hernanes. Bisoli si gioca la terza punta gettando nella mischia Acquafresca. Ma il risultato non cambia. Da stasera il Cagliari è ultimo in classifica in compagnia del Parma.


Da La Repubblica:


Difficile, faticosa e fondamentale vittoria della Lazio sul Cagliari, sesta su otto incontri per i biancocelesti e primo posto sicuro a prescindere dai risultati della milanesi. Inizio con giallo: l'aquila Olimpia resta appollaiata sulla copertura dell'Olimpico e decide di restarvi. Partenza lenta della Lazio, il Cagliari prende bene le misure e va anche vicino al gol con Matri, capace di sprecare da zero metri un pallone respinto male da Muslera. Hernanes prende il controllo della situazione. E la Lazio passa: 21', punizione del brasiliano, palla che finisce a Mauri, assist all'indietro per Floccari che crocifigge Agazzi con un destro preciso nell'angolo. La partita resta difficile per la capolista, che rischia in un paio di occasioni, ma al tempo stesso va vicina al gol con un diagonale di Hernanes. La Lazio riparte fortissimo nella ripresa e trova subito il gol con Mauri all'8', su grande assist di Floccari, palla che rimpalla sul petto del centrocampista e carambola in rete. La capolista alza il piede dall'acceleratore e il Cagliari riapre i giochi con Matri al 14', di testa su assist dalla sinistra di Cossu. Matri punge ancora di testa al 20', palla di un soffio alta. Ancora Matri al 26', gran destro defilato e ottima parata di Muslera. Al 38' Rocchi ha una clamorosa occasione in contropiede, ma, anche toccato alle spalle, tira su Agazzi in uscita. Finale sereno e altri 3 punti per allungare il sogno almeno di un'altra settimana.


Sempre da quotidiano romano, l'odierna vicenda del mancato volo di Olimpia:


L'aquila Olimpia non vola. L'arbitro ritarda il via. La beniamina dei tifosi biancocelesi è rimasta immobile sulla copertura dello stadio Olimpico e il direttore di gara, Mazzoleni di Bergamo, ha aspettato qualche minuto prima di dare il fischio iniziale. Brutto segno, chissà. All'aquila Olimpia non va proprio di volare oggi pomeriggio. Compie appena un giro in volo sulle note dell'inno biancoceleste, poi si ferma sulla copertura dell'Olimpico, sotto lo sguardo annichilito del suo addestratore José Maria Bernabé, che prova invano a richiamarla sul trespolo. Inizia la partita e le intenzioni di Olimpia non mutano: il rapace decide di assistere al match dal punto più alto dello stadio. Il presidente Lotito scorge il siparietto un po' contrariato in tribuna autorità, insieme al presidente della Lega Beretta e Petrucci presidente del Coni. Dopo 47 minuti l'addestratore è andato sul tetto dello stadio per prendersi l'aquila: operazione riuscita.


Tratto dal sito web Goal.com, un altro commento sulla vicenda che ha visto protagonista il rapace:


L'aquila Olimpia ha tenuto in ansia i tifosi della Lazio: fermatasi sulla copertura dello stadio, è stata recuperata dopo più di mezz'ora. Nonostante i ripetuti tentativi fatti dal suo addestratore, la mascotte biancoceleste si è rifiutata di scendere.

Questo pomeriggio i tifosi della Lazio sono rimasti a lungo con il fiato sospeso. Non ci riferiamo a quanto successo sul terreno di gioco, bensì a quanto verificatosi prima dell'inizio della partita contro il Cagliari: l'aquila Olimpia avrebbe dovuto compiere tre giri volteggiando in area prima di atterrare, e invece si è fermata sulla copertura dell'Olimpico e da lì non è più voluta scendere. Nonostante i ripetuti tentativi da parte dell'addestratore di convincerla a scendere, l'aquila non ha voluto sentire ragioni. La partita è iniziata comunque regolarmente. Dalla sua postazione l'aquila ha assistito alla rete dell'1-0 di Floccari, poi, al 34’, l'addestratore è salito sulla copertura dello stadio ed è riuscito a riprenderla porgendole del cibo. Per la gioia dei tifosi biancocelesti, rimasti un po' in ansia per la loro mascotte.

Nota[modifica | modifica sorgente]

Record di punti per la squadra biancazzurra dopo l'ottava giornata. Ben 19 contro il precedente di 18 della stagione 1999/00.