Domenica 24 ottobre 2004 - Parma, stadio Ennio Tardini - Parma-Lazio 3-1

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24 ottobre 2004 - 3113 - Campionato di Serie A 2004/05 - VII giornata

PARMA: Frey, Potenza, Cannavaro, Contini, Bonera, Bolano (82' Grella), Simplicio, Marchionni, Morfeo (80' Rosina), Bresciano, Gilardino. A disposizione: Berti, Bovo, Zicu, Pisanu, Ruopolo. Allenatore: Baldini.

LAZIO: Sereni, Oscar Lopez, Siviglia, Fernando Couto, Zauri, A.Filippini (54' Pandev), Dabo, Giannichedda (68' E.Gonzalez), Manfredini (60' Di Canio), Rocchi, Muzzi. A disposizione: Casazza, Talamonti, Oddo, Negro. Allenatore: Caso.

Arbitro: Sig. Messina (Bergamo).

Marcatori: 16' Marchionni, 27' Bresciano, 37' Rocchi, 64' Gilardino.

Note: giornata di sole, terreno in buone condizioni. Ammoniti Potenza, Bolano e Couto. Angoli: 5-4 per la Lazio. Al 30' Sereni ha parato un calcio di rigore a Morfeo. Al 77' la Lazio resta in 10 per l'infortunio di Zauri a causa delle sostituzioni esaurite. Calci d'angolo: 3-5. Recuperi: 2' p.t., 4' s.t. Esordio in serie A per Esteban Gonzalez classe 1978.

Spettatori: 1.633 paganti (incasso euro 37.945) e 9.890 abbonati (quota 162.572,89).

Un'azione della gara (Foto Ap)
Un tiro della formazione parmense
L'esultanza di Gilardino
Un fotogramma della partita

La Gazzetta dello Sport titola: "Parma, tre tenori e prima vittoria. Marchionni, Bresciano e Gilardino: Lazio k.o.".

Continua la "rosea": La prima vittoria del Parma, che arriva alla settima giornata del peggior inizio di sempre in serie A, serve a fissare questo scomodo primato negativo ma riduce l'incertezza sulle scelte e sulla condotta di una stagione definita incerta, se non a rischio. Oltre ai vantaggi logici di classifica, va inclusa la ritrovata simpatia dei tifosi, che in mattinata avevano fatto una visita nel ritiro della squadra; la maggior serenità di un allenatore che domenica scorsa si era messo in disparte venendo subito rispedito sul campo a lavorare; la continua progressione dell'attaccante più celebre, Alberto Gilardino, giunto al terzo gol nelle ultime quattro giornate. Inoltre il Parma aveva un debito con un vecchio amico, ma non era ancora riuscito a saldarlo: giocatori e allenatore si erano messi d'accordo già un mese fa per dedicare il primo successo a Cesare Prandelli, tecnico della scorsa stagione adesso a casa per guai non calcistici. Non sapevano di dover aspettare fino al 24 ottobre per compiere il gesto, però l'importante era non scordarsene e ieri Morfeo e Baldini hanno mandato l'abbraccio alla famiglia Prandelli, unito al sorriso per la vittoria sulla Lazio. Le due squadre negli anni precedenti erano abituate ad altro, e tuttora sono le uniche italiane iscritte alla coppa Uefa: però gli agi dell'alta classifica sono lontani e se il Parma interrompe la crisi, acuita da due sconfitte tra domenica (Brescia) e giovedì (Bilbao), i laziali non riescono a trovare l'uscita da un labirinto pericoloso.

Il bottino è di un punto nelle ultime quattro gare di serie A. Una miseria. Il secondo k.o. consecutivo in campionato è un verdetto incontestabile e nemmeno l'effetto trasferta salva Caso. Finora aveva costruito il castello delle sue certezze su due successi e un pari fuori casa, sette punti su otto presi lontani da Roma. Stavolta può reclamare per le assenze (Peruzzi, Inzaghi, Liverani, Cesar, Emanuele Filippini, più Oddo affaticato in panchina) senza però scansare le colpe sue e dei suoi giocatori. Nella disposizione degli avversari è noto che la variabile impazzita può essere Morfeo: se ha metri di campo e tempo per imporre la sua classe, il genietto è travolgente, a meno che non abbia la luna storta. Contro la Lazio è ispirato pur senza avere un dinamismo irresistibile, ma i rivali gli concedono troppo, o tutto. E lui entra in ogni segnatura: con meriti normali nell'1-0, perché batte un corner che Marchionni scaraventa in rete con una girata volante strepitosa (16' p.t.). Poi gli elogi nei suoi confronti aumentano. Il 2-0 è una passeggiata di venti metri esemplare per descrivere il modo in cui è marcato dai centrocampisti avversari: Dabo si scosta a un accenno di finta, Giannichedda scivola a terra, cosa che succede anche a Morfeo che però può rialzarsi e piazzare un passaggio in verticale ben capito da Bresciano, che nella sua carriera italiana infila per la quarta volta la Lazio.

Anche il tris dei crociati è un'opera iniziata da Morfeo, che vede e pesca con un assist esemplare Gilardino: stop di petto e botta di sinistro (19' s.t.). Quando l'attaccante per ringraziare lascia il rigore del possibile 4-1 al suo ispiratore, costui si fa deviare il tiro da Sereni. Ciò non gli impedisce di uscire fra gli applausi, eletto dalla gente allo stadio come il migliore. Morfeo a parte, il 4-2-3-1 di Baldini funziona quasi sempre: centrali discreti davanti alla difesa (Bolano e Simplicio), retroguardia attenta per lunghi tratti. Soltanto nel quarto d'ora finale del primo tempo l'impianto sbanda a destra e dietro: Zauri crossa per Rocchi il centro che rianima i laziali (37'), poco dopo Manfredini dà a Muzzi un invito identico, l'attaccante sbaglia. Il tentativo di Caso di risalire cambiando sistema non decolla: con Pandev e Di Canio dentro per gli esterni A.Filippini e Manfredini quando manca mezz'ora, il 4-4-2 viene abbandonato per un attacco a quattro con Muzzi centrale, Di Canio dietro, Rocchi a sinistra e Pandev a destra. Invece che irrobustirsi, la Lazio si squaglia e il Parma potrebbe chiudere con un'esagerazione di gol, anche perché il gruppo offensivo di Baldini ritrova lo splendore di inizio gara e aumenta le felici intrusioni nell'area avversaria. Bresciano passa al centro; Morfeo continua a prendere in giro gli avversari, però sulla sinistra; Gilardino riesce a sottomettere Siviglia e Marchionni non ha più Zauri tra le gambe, visto che l'esterno mancino si fa male ed esce alla mezz'ora della ripresa quando non si possono più fare cambi. Non è questa inferiorità a spiegare la sconfitta della Lazio, piuttosto quella che si creava quando le squadre erano a formazione completa.


La Repubblica titola: "Match sempre in salita per i biancocelesti: a segno Marchionni, Bresciano e Gilardino. Inutile rete di Rocchi. Sereni para un rigore. Parma, tre gol per la prima vittoria. La Lazio cade ancora, Caso rischia".

Continua il quotidiano: Prima vittoria stagionale per il Parma di Silvio Baldini che al "Tardini" supera la Lazio 3-1 al termine di una partita divertente. Di fronte due squadre reduci da sconfitte in campionato e da un periodo non particolarmente positivo. La formazione di Caso comincia male, si sveglia dopo il 2-0, si rimette in carreggiata ma paga discontinuità, poca incisività, l'unico a provarci con decisione è Rocchi, e qualche errore di troppo in difesa. Dopo il turn-over di Coppa Uefa Silvio Baldini ripropone i titolari. In difesa spazio a Potenza e Contini mentre Bovo va in panchina. A centrocampo Bolano viene preferito a Grella. In avanti è come sempre Gilardino l'unica punta di ruolo. Nella formazione di Caso torna il portoghese Couto. Il tecnico deve rinunciare a Liverani e Simone Inzaghi, Muzzi gioca da prima punta. Parte dalla panchina anche Di Canio. Fasi di studio nei primi minuti e pochissimi spazi per gli inserimenti: il Parma sfrutta le corsie esterne anche perché la Lazio appare abbastanza compatta. Al 16' i gialloblù vanno in vantaggio: Morfeo batte un calcio d'angolo e Marchionni si inserisce tra due difensori biancocelesti e in acrobazia batte Sereni. Ingenuità della retroguardia ospite e in particolare di Dabo, incaricato della marcatura di Marchionni. La Lazio prova a reagire ma manca la profondità, il Parma acquista fiducia e al 27' raddoppia: errore di Lopez, Morfeo ne approfitta, avanza e serve Bresciano che con il destro realizza.

Muzzi e compagni capiscono che devono cambiare registro e cercano di guadagnare terreno. Alla prima vera bella azione la Lazio accorcia le distanze: cross di Zauri per Rocchi che di testa anticipa Cannavaro e batte Frey. I due si scontrano con la testa e il laziale rimedia un taglio profondo (per fermare il sangue ci vorranno 4 punti di sutura). Comunque i biancocelesti ci sono e cominciano a giocare meglio dei padroni di casa, palla a terra. Al 41' Muzzi sfiora il pareggio colpendo di testa su cross di Manfredini e mandando fuori di pochissimo. L'ultima occasione del tempo è un gran destro di Bresciano che viene deviato in angolo. Ad inizio ripresa squadre in campo con le stesse formazioni. Il primo tentativo è di Antonio Filippini, Frey riesce a bloccare il suo sinistro. Caso cambia e si affida a Pandev, mandato in campo al posto di Filippini, e Di Canio che rileva Manfredini. Il Parma stenta, c'è qualche distrazione, ma al 19' arriva il terzo gol: bella giocata di Morfeo, assist per Gilardino che stoppa di petto e con il sinistro sigla il suo terzo gol stagionale. Immediata occasione per la Lazio con il solito Rocchi che stoppa e manda fuori di pochissimo alla destra di Frey. Al 30' il Parma ha l'occasione per chiudere la partita su calcio di rigore concesso per un fallo di Lopez su Bresciano. Dal dischetto batte Morfeo con un sinistro che Sereni riesce a parare. Al 32' Zauri è costretto a lasciare il campo dopo uno scontro avuto qualche minuto prima con Potenza, non ci sono più cambi a disposizione di Caso, ma non ci sono neppure le forze per rimontare.