Domenica 24 maggio 1964 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Sampdoria 0-0

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24 maggio 1964 - Campionato di serie A 1963/64 - XXXIII giornata XVI del girone di ritorno

LAZIO: Cei, Zanetti, Garbuglia, Governato, Pagni, Gasperi, Maraschi, Morrone, Rozzoni, Landoni, Mazzia. All. Lorenzo.

SAMPDORIA: Sattolo, Vincenzi, Tomasin, Delfino, Bernasconi, Morini, Wisnieski, Tamborini, Toschi, Frustalupi, Barison. All. Ocwirk.

Arbitro: sig. Genel di Trieste.

Note: cielo sereno, giornata caldissima, campo in ottime condizioni. Calci d'angolo: 7-4 (4-4) a favore della Lazio.

Spettatori: 20.000 circa con 10.700 paganti per un incasso di £. 6.800.000.

Morrone contrastato da Bernasconi mentre Delfino osserva (Archivio fotografico l'Unità)
Morrone cerca la via della rete, ma viene contrastato da Morini e Bernasconi (a terra)
Morrone in azione
Il biglietto della partita

Dopo una settimana di gloria e di encomi per la splendida prova fornita contro l'Internazionale, i giocatori della Lazio si sono dovuti sorbire i fischi del proprio pubblico nell'ultima partita di campionato all'Olimpico. Lo stesso Lorenzo, che per via della squalifica rimediata dopo Lazio-Torino siede in tribuna, non ha saputo nascondere la sua delusione per l'esito dell'incontro esibendosi in plateali gesti di disapprovazione. Di fronte allo spettacolo di una compagine che spinge per novanta minuti ma non riesce quasi mai a superare la fitta rete difensiva avversaria, non è difficile annoiarsi e si può ben comprendere l'esasperazione dei tifosi che volevano festeggiare il congedo dalla squadra. La Lazio si è battuta con la consueta determinazione e fino all'ultimo ha cercato d'imporsi ma la Sampdoria si sta giocando la salvezza e non ha badato al bel gioco e allo spettacolo. La Lazio, che ripresenta Morrone, Zanetti e Rozzoni, è apparsa un po' stanca dopo il tremendo sforzo compiuto contro l'Inter e forse ha difettato anche in carica nervosa. Se si aggiunge che anche tatticamente la gara non è stata perfetta si giustifica così il risultato finale. La Samp presenta tre attaccanti, Wisnieski, Toschi e Barison, ma in realtà giostrano a turno davanti e quindi i nove undicesimi sono sempre schierati in fase difensiva. Tamborini segue Landoni, Delfino marca Morrone, Frustalupi e Governato si sorvegliano reciprocamente, Mazzia è preso da Vincenzi mentre Tomasin e Morin mordono i polpacci di Maraschi e Rozzoni; Bernasconi funge da libero. La Lazio schiera Garbuglia su Wisnieski, Pagni su Toschi, Zanetti su Barison e Gasperi libero. Con tale schieramento la manovra corre lineare, soprattutto per merito di Mazzia e Governato, fino a tre quarti campo ma poi però si presenta una vera e propria diga costituita da maglie sampdoriane che pensano solo a distruggere, a perdere tempo, a fare ostruzione. Morrone, Maraschi e Rozzoni le poche volte che riescono a liberarsi dei controllori vengono contrati dai centrocampisti e dal forte libero Bernasconi. Da ciò discende la cronaca arida della partita. Al 9' Sattolo blocca a terra una staffilata di Rozzoni. Al quarto d'ora lo stesso portiere deve esibirsi in un acrobatico volo su punizione calciata da Maraschi. Al 24' Cei anticipa di un soffio Barison. Morrone s'invola al 28' e supera tre avversari ma non Bernasconi che mette in angolo. La Samp si fa vedere in tutto in due occasioni con altrettanti tiri di Barison, il secondo dei quali, proprio allo scadere della prima frazione, impegna severamente Cei. La ripresa mostra una ventina di minuti "alla camomilla" e il primo sussulto si ha al 65' allorché Morrone viene atterrato in area da Delfino ma l'arbitro Genel, che nel complesso se l'è cavata, non decreta il rigore. Al 75' bella uscita di Cei su Wisnieski lanciato a rete e immediata replica di Landoni che non inquadra di poco il bersaglio. Al 79' Barison grazia il portiere romano dopo un'esitazione di Gasperi. A due minuti dal termine un bel colpo di testa di Mazzia viene deviato a stento in angolo da Sattolo. Inutile risulta l'ultimo tentativo aereo di Rozzoni a una manciata di secondi dal triplice fischio. Pareggio finale che accontenta le due compagini, ma non di certo i tifosi dell'Olimpico.