Domenica 23 ottobre 1966 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 0-1

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

23 ottobre 1966 - 6 - Campionato di Serie A 1966/67 - VI Giornata

LAZIO: Cei, Zanetti, Mari, Carosi, Pagni, Dotti, Bagatti, Marchesi, D'Amato, Dolso, Morrone. All. Mannocci.

ROMA: Pizzaballa, Olivieri, Sensibile, Carpenetti, Losi, Scala, Colausig, Peirò, Enzo, Tamborini, Barison. All. Pugliese.

Arbitro: Sig. Gonella (Torino).

Marcatori: 15' Enzo.

Note: giornata serena, terreno ottimo. Ammoniti: Sensibile, Olivieri, Enzo, Scala, Dolso e Bagatti. Al 30' pt Cei ha parato un rigore calciato da Barison. Nel secondo tempo diverse scaramucce in curva Sud tra le opposte tifoserie.

Spettatori: 50.000 circa con poco più di 34.000 paganti per un incasso di £.51.600.000.

Lazio e Roma in campo per il Derby numero 69. Biancocelesti reduci dal rocambolesco pareggio di Milano con i rossoneri, giallorossi con un punto in più in classifica e un pareggio a reti bianche con il Cagliari sette giorni prima all'Olimpico. Mannocci deve rinunciare a Castelletti squalificato e rilancia il giovane Dolso memore della straordinaria prestazione del mancino nel vittorioso Derby dell'Amicizia disputato in precampionato. Mari viene schierato a terzino per fronteggiare il tornante Colausig, mentre Morrone, ottimo a San Siro, viene confermato nel ruolo di regista. Dopo appena due minuti Roma pericolosa con un colpo di testa di Enzo che Cei alza sopra la traversa. E' poi la Lazio a prendere in mano il pallino del gioco. All'8' D'Amato, servito da Morrone, è preceduto in uscita da Pizzaballa. Tre minuti più tardi Morrone viene frenato a stento dai difensori di Pugliese. Al 13' ancora il "Gaucho" protagonista su splendido lancio di Bagatti, ma la mira non è quella desiderata. Al quarto d'ora, a sorpresa, arriva il vantaggio della Roma. Colausig innesca Peirò che dalla destra crossa verso il centro. Dotti, Pagni e soprattutto Cei non intervengono ed Enzo può saltare indisturbato schacciando il pallone in rete da pochi metri. Primo goal in serie A per il gigante veneto prelevato da pochi mesi dalla Tevere Roma. La partita s'incattivisce e Olivieri e Sensibile vengono ammoniti per due falli assai duri. La Lazio si scuote e avanza a pieno organico. Tiro cross insidioso di Bagatti al 18' e poi fucilata da fuori da parte di Zanetti. Al 26' Morrone sfiora la traversa. Alla mezz'ora però la Roma torna in avanti con Scala che crossa trovando la testa di Peirò che indirizza verso Enzo nel cuore dell'area avversaria: il centravanti si destreggia di forza e Pagni lo aggancia da tergo. Rigore netto che Gonella assegna senza indugio. Dal dischetto Paolone Barison calcia violento ma troppo centrale e Cei devia il pallone che Pagni s'incarica poi di scaraventare in calcio d'angolo. Prima dello scadere si segnala solo un bel tiro di Morrone che Pizzaballa respinge con i pugni. Negli spogliatoi Mannocci decide di cambiare le marcature di centrocampo, lì dove la Lazio ha maggiormente sofferto. Marchesi passa su Colausig, Carosi su Peirò e Mari su Tamborini. La squadra riparte convinta ma presto ci si accorge che Morrone, che nel primo tempo è stato al centro della manovra, perde progressivamente di giri. Al 61' fuga in tandem con Peirò e Barison che serve il solitario Enzo che a due passi da Cei incespica sul pallone. Seguono cinque minuti ottimi per i biancocelesti ma Losi e Pizzaballa fanno buona guardia. Al 69' Barison centra da sinistra per Enzo che impegna Cei in una difficile parata a terra. La Roma è ormai padrona del campo e ancora Enzo, servito da Colausig, spreca un'ottima occasione con una maldestra mezza girata. Negli ultimi cinque minuti non mancano le emozioni. Prima Peirò impegna severamente il portiere biancoceleste quindi Morrone calcia fiacco da posizione invidiabile. Prima del triplice fischio Cei si tuffa con coraggio tra i piedi di un impetuoso Barison. Successo meritato quello dei giallorossi che tornano ad aggiudicarsi la stracittadina dopo un'attesa durata sei anni. Più forti a centrocampo, con Scala che ha annientato il suo coetaneo Dolso e con Colausig inesauribile rifornitore di palloni. Bene in avanti i due panzer, Enzo e Barison, sorretti da un Peirò stratosferico quanto a fantasia e continuità. Lazio poco concreta e atleticamente non all'altezza della rivale. Festa grande negli spogliatoi dei vincitori con Pugliese euforico e con il Presidente Evangelisti che rassicura i suoi giocatori del lauto premio promesso alla vigilia. In casa Lazio le urla di un Mannocci che dichiara alla stampa: "Undici ballerine con l'animo gentile, questi sono stati oggi i miei calciatori" .