Domenica 23 dicembre 2007 - Palermo, stadio Renzo Barbera - Palermo-Lazio 2-2

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23 dicembre 2007 - 3.262 - Campionato di Serie A 2007/08 - XVII giornata - inizio ore 15.00

PALERMO: Agliardi, Zaccardo, Biava, Barzagli, Capuano, Guana, Migliaccio (25' Caserta), Simplicio (92' Brienza), Cavani (69' Diana), Miccoli, Amauri. A disposizione: Ujkani, Tedesco, Cassani, Rinaudo. Allenatore: Guidolin.

LAZIO: Ballotta, De Silvestri, Siviglia, Cribari, Kolarov, Vignaroli, (59' Del Nero), Ledesma, Firmani, Manfredini (77' Scaloni), Rocchi, Makinwa (56' Tare). A disposizione: Muslera, Cinelli, Casini, Faraoni. Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Orsato (Schio) - Assistenti Sigg. Rosi e Grilli - Quarto uomo Sig. Romeo.

Marcatori: 34' Simplicio, 46' Amauri, 59' Firmani, 81' Tare.

Note: giornata fredda, terreno non in perfette condizioni. Espulsi: 89' De Silvestri per somma di ammonizioni, la seconda per comportamento non regolamentare; 75' Siviglia per intervento falloso su avversario in possesso di chiara occasione da rete. Ammoniti: 19' De Silvestri, 47' Ledesma, Firmani, 52' Del Nero, 53' Guana, 65' Capuano, 73' Diana, tutti per comportamento scorretto; Kolarov per comportamento non regolamentare. Angoli: 1-5. Falli commessi: 17-19. Tiri in porta: 5-4. Tiri fuori: 2-3. Fuorigioco: 1-2. Al 76' Amauri manda alto un calcio di rigore. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 24.128 per un incasso di euro 370.731,92.


La rete del vantaggio rosanero
Fabio Vignaroli in azione
Un momento dell'incontro
Sebastiano Siviglia su Amauri
Stephen Makinwa e Giuseppe Biava
Tommaso Rocchi
L'esultanza di Fabio Firmani dopo la rete che accorcia le distanze
L'esultanza di Igli Tare dopo la rete del pareggio
L'abbraccio dei compagni all'attaccante albanese

Spettacolo al "Barbera" e bellissimo 2-2 tra Palermo e Lazio: i rosanero divertono, a tratti incantano, ma buttano alle ortiche la terza vittoria di fila del ciclo Guidolin, sbagliando anche un rigore con Amauri e non sfruttando la superiorità numerica con la Lazio in 10 e poi anche in 9. La Lazio compie un vero e proprio capolavoro perché nonostante le numerose assenze mette in campo tutta la grinta e il cuore del caso, sul piano tattico interpreta la partita come meglio non poteva e recupera due gol di svantaggio. Guidolin si affida a Federico Agliardi (in partenza a gennaio) per sostituire Fontana, reduce dall'intervento al menisco mediale del ginocchio destro; Simplicio vince il ballottaggio con Caserta a centrocampo e si riprende la maglia da titolare dopo la squalifica; in attacco confermato il tridente Cavani-Miccoli-Amauri; tre big finiscono addirittura in tribuna per problemi di abbondanza e sono Bresciano, Jankovic e Pisano. Problemi di tutt'altro genere, invece, per Delio Rossi che si presenta con gli uomini contati e con alcuni Primavera in panchina; oltre allo squalificato Pandev, mancano all'appello gli indisponibili Zauri, Behrami, Mutarelli, Mudingayi, Mauri, Meghni, Baronio, Artipoli e Stendardo. Debutto dal primo minuto per Vignaroli come esterno destro di centrocampo; l'ex Makinwa affianca Rocchi in attacco.

Palermo arrembante nei primi minuti con belle giocate del trio d'attacco: Miccoli sembra avere i piedi vellutati e Cavani strappa applausi con le sue folate e un tunnel su Kolarov. La Lazio risponde con una eccellente disposizione in campo, Ballotta è attentissimo, mentre Rocchi e Makinwa sono particolarmente mobili e pronti a inserirsi sugli spazi. I biancocelesti limitano i rifornimenti ai rosanero che hanno difficoltà ad affondare. Al 22' brutto intervento di Firmani per Migliaccio, costretto a lasciare il campo in barella; a sostituirlo è Caserta. La prima vera palla-gol al 26' è per Firmani ma è Bravo Agliardi a respingere il suo destro ravvicinato. Il Palermo non ci sta e in accelerazione è sempre pericoloso. Al 34' rosanero in vantaggio: punizione di Miccoli dalla destra e colpo di testa vincente di Simplicio che firma la sua terza rete stagionale. La Lazio non ci sta e si porta subito in avanti alla ricerca del pareggio. Ci provano Makinwa e Kolarov e la palla in entrambi i casi sorvola la traversa. A fine primo tempo Vignaroli cerca il contatto con Capuano, reo di non aver messo il pallone fuori con un giocatore della Lazio a terra. Ad inizio ripresa il Palermo raddoppia immediatamente: altro prezioso assist di Miccoli che lancia Amauri, il brasiliano si presenta davanti a Ballotta e lo supera con il sinistro. Miccoli prova il tris, ma Ballotta gli risponde in due tempi.

Delio Rossi inserisce prima Tare per Makinwa e poi Del Nero per Vignaroli. Al 14' la Lazio riapre la partita con Firmani che liberissimo in area infila Agliardi con un rasoterra. Guidolin al 24' cerca di coprirsi a centrocampo e inserisce Diana sacrificando Cavani. Il Palermo arretra troppo il baricentro e agisce solo di rimessa, la Lazio pressa. Al 30' calcio di rigore per il Palermo per un fallo di Siviglia (espulso) su Amauri: l'attaccante brasiliano sbaglia dal dischetto mandando alto. Altro cambio per Delio Rossi con Scaloni per Manfredini. Il Palermo non chiude la partita e la Lazio pareggia al 35': cross basso di De Silvestri per Tare che dimenticato solo al centro dell'area infila di sinistro a fil di palo.


La Gazzetta dello Sport titola: "Amauri manca il colpo del k.o. La Lazio riprende il Palermo. Il brasiliano sbaglia il rigore del 3-1. Rimasti in dieci, gli ospiti trovano il 2-2. E finiscono in 9".

Continua la "rosea": No rigore, no party. E il brasiliano Amauri lasciò il palcoscenico all'albanese Tare artefice di un rocambolesco pari. Anche questo in fondo è il bello del calcio. Ma non basterà a consolare i palermitani e il presidente Zamparini. Che spreco, il Palermo che vede scivolar via una vittoria e 2 punti apparentemente già consegnati alla classifica. Dal 2-0 per i rosanero al 2-2. E fin qui nulla di straordinario. Ma i siciliani non dilapidano solo un paio di gol di vantaggio: sul 2-1, Amauri manda alto il rigore che potrebbe chiudere i conti. Non basta: la Lazio pareggia con un uomo in meno e chiude addirittura in 9. Il sigillo finale lo mette Tare che non segnava da quasi due anni (8 gennaio '06, contro l'Ascoli). Per un albanese felice, un brasiliano in lacrime. Il primo sbaglio dal dischetto da quando gioca col Palermo smorza la gioia di Amauri al secondo gol consecutivo (7° incampionato). Il 23 dicembre resta una data infelice per il sudamericano che un anno fa si fece male a Siena, costretto a rimaner fuori 7 mesi. Così come il 3 non porta bene al Palermo che inseguiva la terza vittoria consecutiva e il tris di successi casalinghi. Più che di raddrizzare la mira dal dischetto, Guidolin dovrà preoccuparsi di sistemare qualcosa nel reparto arretrato.

E se è vero che l'uscita di Migliaccio (contusione coscia sinistra) dà spazio a Caserta arieggiando la manovra offensiva, poi però complica la vita del Palermo quando dovrebbe contrastare il forcing laziale. Quella della Lazio è un'impresa magnifica, non solo perché ottenuta in inferiorità numerica ma anche per le difficili condizioni di partenza. Rossi fa a meno di 6 titolari e non tutti i rincalzi si mostrano all'altezza. A cominciare dall'ex, Makinwa, in evidenza solo per il clamoroso sbaglio di una palla gol. La gara sonnacchiosa si ridesta di colpo dopo l'ingresso di Caserta. E poco oltre la mezzora passa il Palermo: da un fallo di Cribari su Simplicio scaturisce una punizione che Miccoli pennella per la testa dello stesso brasiliano implacabile nella deviazione aerea. La Lazio fa vedere le cose migliori sulla destra con Vignaroli vincente nel duello con Capuano. Prima del riposo una brutta scena: Vignaroli rimane a terra dopo un contrasto con Capuano e Ledesma per fermare il gioco fa un fallo su Cavani. Con battibecchi all'uscita. Per fortuna rientrando dal riposo Vignaroli e Capuano si abbracciano. Raddoppio immediato del Palermo con lancio di Miccoli per Amauri che Kolarov tiene in gioco e pallonetto a superare Ballotta in uscita.

Lo stesso giocatore serbo al quarto d'ora becca in area Firmani che batte Agliardi. Poi il rigore fallito da Amauri (spinta di Siviglia sul brasiliano) con espulsione del laziale. E poco dopo De Silvestri scende in assoluta libertà sulla fascia benedetta (la destra) e dà in mezzo a Tare libero di prendere anche la mira prima di raccogliere il regalo di Natale. L'espulsione di De Silvestri non basta al Palermo a riprender quota.