Domenica 22 maggio 1966 - Firenze, stadio comunale - Fiorentina-Lazio 2-0

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22 maggio 1966 - 34 - Campionato di Serie A 1965/66 - XXXIV^Giornata

FIORENTINA: Albertosi, Pirovano, Diomedi, Marchesi, Gonfiantini, Brizi, Hamrin, Bertini, Brugnera, De Sisti, Morrone. All. Chiappella.

LAZIO: Gori, Zanetti, Vitali, Carosi, Pagni, Gasperi, Renna, Bartu, D'Amato, Dotti, Sacco. All. Mannocci.

Arbitro: sig. Varazzani (Parma).

Marcatori: 66' Brugnera, 77' De Sisti.

Note: giornata estiva, terreno in buone condizioni. Leggeri incidenti a Vitali, Zanetti e Dotti. Al 49' un rigore calciato da Marchesi colpiva il palo alla sinistra di Gori. Angoli: 7-5 (2-2) per la Lazio. Sorteggio antidoping negativo. Folta rappresentanza di tifosi laziali nel settore Maratona.

Spettatori: 32.000 circa con 24.394 paganti per un incasso di £. 11.084.000.

Dopo l'assegnazione dello scudetto all'Inter la domenica precedente, l'ultima di Campionato riversa le sua attenzione su quale squadra debba retrocedere in serie B facendo compagnia alle già condannate Catania e Varese. Tremano la Sampdoria e la S.P.A.L., a quota 27, l'Atalanta e il Cagliari a 28, ma anche Foggia e Lazio (punti 29) non possono considerarsi al sicuro per un eventuale spareggio salvezza. Mannocci cerca a Firenze quel punto che garantirebbe la serenità pur dichiarando che solo una incredibile serie di risultati potrebbe mettere nei guai la sua squadra. Il tecnico, che deve rinunciare ancora una volta allo squalificato Governato, mette in campo una squadra abbottonata con il solo D'Amato come punta di ruolo. Il giovane centravanti, appena inserito nella lista dei quaranta azzurrabili per il mondiale inglese, scalpita promettendo una grande partita. Si confida anche sulla stanchezza della Fiorentina che il giovedì precedente a Roma ha conquistato la Coppa Italia dopo i supplementari contro un battagliero Catanzaro. Nei primi quarantacinque minuti la Lazio tiene bene il campo e l'unica emozione di rilievo accade al 17' quando Varazzani annulla una rete ad Hamrin per un fuorigioco di Brugnera. Nella ripresa dopo quattro minuti, l'arbitro emiliano concede un rigore alla squadra di casa. Morrone, che voci di mercato indicano di ritorno a Roma, entra in area e spara verso rete: Gasperi a due metri si vede scivolare il pallone tra il fianco e il braccio. La vicinanza tra i due calciatori e l'involontarietà del difensore sono evidenti, ma la giacchetta nera non ascolta minimamente le giustificate proteste dei biancocelesti. Lo specialista Marchesi va sul dischetto, ma la sua conclusione è fermata dalla base del palo. Al 53' la dea bendata dà ancora una mano ai romani quando Brugnera dalla destra serve un pallone d'oro per De Sisti che fallisce di un niente la marcatura. Al 60' giunge la notizia che la Sampdoria ha agguantato il pareggio in casa della Juventus e il parziale mette i brividi. Dopo pochi minuti i gigliati riescono a passare. De Sisti e Bertini avanzano in tandem, pallone per Hamrin e cross teso dello svedese: Brugnera entra e di forza scaraventa sotto la traversa di Gori. La Lazio si getta in avanti a pieno regime. Renna entra in area e mentre si appresta al tiro ravvicinato viene agganciato da tergo da Diomedi. Rigore solare, ma l'arbitro, a soli dieci metri dall'azione incriminata, preferisce interpellare il guardalinee che si trova 5 volte più lontano di lui. L'assistente rimane interdetto e il gioco riprende senza provvedimenti. Per fortuna, le notizie che arrivano dagli altri campi sono favorevoli, con la Sampdoria di nuovo in svantaggio a Torino e la S.P.A.L. che soccombe a Brescia. Al 77' la Fiorentina giunge al raddoppio. E' De Sisti a raccogliere un invito di Bertini e a fulminare imparabilmente in rete. La partita scivola stancamente verso la conclusione. La Lazio è salva con un enorme sospiro di sollievo. La Sampdoria retrocede nella serie cadetta poiché la S.P.A.L. riesce nel finale a recuperare il pareggio. Si chiude una stagione grigia che eppure, nella sua parte iniziale, aveva fatto sognare tutto l'ambiente biancoceleste. Qualche decisione arbitrale sfavorevole, la crisi di Ciccolo che tanto bene si era comportato in zona goal nei primi mesi, la mancanza di un adeguato ricambio a Governato in cabina di regia, l'ostinato ostracismo di Mannocci nei confronti di Rozzoni sono tra le maggiori cause di un Campionato deficitario. Lenzini promette già negli spogliatoi del Comunale che rafforzerà adeguatamente la squadra non rinunciando al gioiello D'Amato inseguito da diversi squadroni del Nord.

Classifica finale: Inter (p.50), Bologna (p.46), Napoli (p.45), Fiorentina (p.43), Juventus (p.42), L.R.Vicenza (p.40), Milan (p.38), Roma (p.36), Brescia (p.32), Torino (p.31), Cagliari (p.30), Foggia, Lazio e Atalanta (p.29), S.P.A.L. (p.28), Sampdoria (p.27), Catania (p.22), Varese (p.15).