Domenica 20 novembre 2005 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Sampdoria-Lazio 2-0

Da LazioWiki.

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20 novembre 2005 - 3.165 - Campionato di Serie A 2005/06 - XII giornata - inizio ore 15.00

SAMPDORIA: Antonioli, C.Zenoni, Sala, Castellini, Pisano, Gasbarroni, Volpi, Palombo (79' Dalla Bona), Tonetto (67' Diana), Zauli (53' Flachi), Bonazzoli. A disposizione: Castellazzi, Zamboni, Falcone, Kutuzov. Allenatore: Novellino.

LAZIO: Peruzzi, Oddo (90' Belleri), Siviglia, Cribari, Zauri, Behrami, Dabo, Baronio, Cesar (76' Pandev), Tare, Rocchi. A disposizione: Sereni, Stendardo, Manfredini, S.Inzaghi, Di Canio. Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Racalbuto (Gallarate).

Marcatori: 71' Diana, 73' Flachi.

Note: giornata fredda, terreno in brutte condizioni. Ammoniti: Volpi, Dabo e Behrami per gioco scorretto, Diana e Flachi per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo: 9-5. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.

Spettatori: paganti 3.410 per un incasso di 56.248 euro, abbonati 19.165 per una quota di 215.268,38 euro.

Il biglietto della gara
Un'uscita aerea di Angelo Peruzzi
Flachi festeggia la rete del 2-0
Igli Tare in azione
Un colpo di testa di Tare

La Gazzetta dello Sport titola: "Diana e la Samp, momento magico. Novellino fa i cambi vincenti: il centrocampista e Flachi affondano la Lazio in due minuti".

Continua la "rosea": Il bello è quando non solo cogli l'attimo, ma anche l'attimo dopo. Può capitare che una serie di attimi formino un periodo e che quel periodo diventi magico. Aimo Diana è un ottimo giocatore che talvolta si dimentica di esserlo e finisce nel calderone dei tanti. Adesso però sembra sulla strada giusta per mettere uno sull'altro una serie di attimi che possono portarlo lontano, per la gioia di Novellino, di Lippi e di sé stesso, naturalmente. Lontano fino al Mondiale. Mercoledì ha firmato il suo primo bel gol in azzurro contro la Costa D'Avorio. Qui a Marassi contro la Lazio, appena entrato ha finalizzato una grande azione con un capolavoro che ha dato l'abbrivio per la vittoria: un tiro al volo di destro che ha imbambolato Peruzzi e ha stordito la traversa prima di accomodarsi in rete. Ci voleva un colpo speciale per sbloccare la partita: ci ha pensato lui, immerso nel suo magic moment. Il bello, per un allenatore, è quando fai tua una partita facendo delle correzioni alla squadra. In questi casi le tesi sono due. Quelle dei detrattori, che dicono: era sbagliata la formazione di partenza. E quella dei sostenitori, che affermano: che bravo, ha messo gli uomini giusti al momento giusto. Di solito prevale la seconda ipotesi, quando si incamerano i tre punti. In questo caso non c'è alcun dubbio: nella sfida tra amici, Novellino ha battuto Delio Rossi proprio perché ha saputo fare le mosse per tentare di vincere la partita.

Diana l'ha sbloccata e l'altro "panchinaro", Flachi, l'ha chiusa. Nel primo tempo il tecnico blucerchiato aveva preferito Zauli e Tonetto, per il semplice motivo che pensava fossero più in forma, di testa e di muscoli, dei compagni. Ma la Samp è partita con un motore diesel e la Lazio aveva buon gioco nel fermare le sue iniziative. Anzi, arrivava quasi sempre prima sul pallone, tanto da far pensare che i blucerchiati avessero lavorato parecchio durante la sosta, per sostenere l'inverno e i doppi turni campionato-coppa Uefa. Nello specchio del 4-4-2, con gli attaccanti ben curati da entrambi le parti, gli uomini che davano più fastidio erano Behrami da una parte e Gasbarroni dall'altra: quest'ultimo si prendeva la libertà di accentrarsi spesso e spostarsi di fascia senza darsi il cambio con Tonetto. Da uno dei suoi movimenti è arrivata l'unica occasione del primo round, la zuccata di Bonazzoli salvata sulla linea da Siviglia. Il resto è stata sterile schermaglia: la Lazio che conquistava palloni poi non sapeva che farsene, per l'abulia del centrocampo e la latitanza di Cesar, nonostante godesse di buona libertà quando Gasbarroni andava a spasso. E la Samp non riusciva a trovare vie di sbocco, perché il deputato a cercarle, Zauli, era in giornata no. Ecco perché è stato bravo Novellino nel correggere la squadra nel secondo round: con Diana ha dato alla squadra più corsa e precisione, senza contare che Gasbarroni fisso a sinistra ha bloccato il peperino Oddo. E con Flachi ha aggiunto pericolosità all'attacco. Di contro, Rossi non ha saputo trovare rimedi al suo centrocampo che minuto dopo minuto veniva sovrastato.

Per la verità, in panchina non è che avesse molte alternative per sostituire, per dire, in mezzo un Dabo inguardabile. Ma Pandev, forse, andava inserito prima al posto di Cesar. Quando regali posizioni e spazi è fatale che perdi, ma lo strano è che che per poco la Lazio sullo 0-0 non sfruttava due sporadiche chance nel momento migliore della Samp, che finalmente aggrediva con più convinzione le fasce e sfruttava anche i tagli centrali. Poi magic moment Diana ha sfornato il capolavoro, nello spazio di 2 minuti Flachi ha chiuso la gara e poi la Samp ha creato altre occasioni giusto per mettere le cose in chiaro: vittoria più legittima. Come la posizione nei quartieri alti. Il bello per una squadra è quando non lasci isolata una bella prova come quella di Palermo. Certi successi che si sommano possono portarti lontano.


Il Corriere della Sera così racconta la gara:

La partita la vincono loro: quelli che all'inizio non c' erano. Una splendida rete di Diana (destro al volo all'incrocio dei pali) e un gol da attaccante vero di Flachi (fuga sul filo del fuorigioco, finta e palla nell'angolino) permettono alla Samp di abbattere una Lazio che fino alla metà della ripresa, pur non facendo vedere grandi cose, aveva avuto il merito di arginare le sfuriate di Gasbarroni e Bonazzoli. Ancora una volta, per Novellino, sono stati determinanti i cambi: prima quello dell'evanescente Zauli con Flachi, poi quello dello stremato Tonetto con Diana. Di fronte a una Sampdoria rinnovata nello spirito e, soprattutto, nella forza fisica, nel secondo tempo la Lazio è andata incredibilmente in tilt, consegnando agli avversari intere zone del campo. Passata in vantaggio al 26' con Diana, servito da un perfetto assist di Flachi, la Samp ha impiegato poco più di un minuto per chiudere virtualmente l'incontro: su un lancio lungo di Castellini è stato ancora il numero dieci blucerchiato a saltare Peruzzi e ad appoggiare il pallone in rete. Nel finale, con i biancocelesti sbilanciati in avanti alla ricerca di una improbabile rimonta, la Samp ha rischiato addirittura di dilagare con Flachi (ottima la risposta di Peruzzi) e Gasbarroni (diagonale dalla sinistra fuori misura di pochi centimetri). "Non è il caso di fare drammi - spiegherà Delio Rossi - Siamo stati puniti da un paio di episodi, ma il mio giudizio sulla Lazio resta comunque positivo: questa è stata la nostra migliore prestazione in trasferta".

Soddisfatto Walter Novellino: "Abbiamo iniziato nel migliore dei modi il nostro ciclo di ferro, bene così. Perché ho tenuto Diana in panchina? Non lo vedevo a Genova da quindici giorni, per questo ho preferito fare altre scelte". Prosegue il mal di trasferta della Lazio, battuta anche ieri a Marassi dalla Sampdoria. Se pensiamo che nelle prossime otto partite di campionato la squadra biancoceleste ne giocherà ben cinque lontano dall'Olimpico (Empoli, Livorno, Lecce, Parma e Messina) c'è veramente da preoccuparsi. L'anonimato di una classifica che non fa più sognare l'Europa, riporta la Lazio a doversi confrontare con una realtà meno entusiasmante di quanto ci aspettasse fino a poco tempo fa. Contro la Sampdoria, tuttavia, a differenza della gara di Reggio Calabria, la Lazio ha dato segnali di ripresa sotto il profilo del gioco e della prestazione agonistica. Tanto da lasciare soddisfatto Delio Rossi. "Nel calcio decidono gli episodi e così è stato contro la Sampdoria - ha spiegato il tecnico biancoceleste - La partita fino a quel momento era in bilico, sia noi che loro avevamo avuto delle occasioni da gol importanti. Poi, purtroppo, c'è stato l'episodio favorevole alla Sampdoria che ha segnato l'incontro. Abbiamo perso una palla a metà campo e loro ne hanno approfittato. Da grande squadra qual è, la Samp è riuscita così a trovare l'uno-due vincente". Delio Rossi non si vuole rassegnare, anche se la vittoria in trasferta manca ormai da più di sette mesi (aprile scorso, 2-1 a Bologna, Papadopulo in panchina).

"Ogni partita fa storia a sé, a Genova abbiamo giocato la nostra migliore partita in trasferta e paradossalmente ci troviamo a commentare una sconfitta. Siamo sempre stati in partita, senza gli episodi sfavorevoli a cui ho già accennato sarebbe andata diversamente. Dispiace perché la squadra ha giocato, ha combattuto. Con i ragazzi ancora non ho parlato, lo faremo martedì alla ripresa degli allenamenti perché a caldo si fanno valutazioni che non sono serene. Non abbiamo giocato una partita rinunciataria, anzi. E non mi sembra che la Sampdoria avesse creato molte occasioni fino al gol di Diana". La Lazio forse si sente in credito con la fortuna? "Non lo so".