Domenica 20 febbraio 2005 - Verona, stadio Marc'Antonio Bentegodi - Chievo-Lazio 0-1

Da LazioWiki.

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20 febbraio 2005 - 3136 - Campionato di Serie A 2004/05 - XXV giornata

CHIEVO: Marchegiani (46' Marcon), Mensah, Moro, Mandelli, Malagò (79' Cossato), Brighi, Zanchetta (43' Baronio), Lanna, Pellissier, Tiribocchi, Semioli. A disposizione: Potenza, Sammarco, Franceschini, Luciano. Allenatore: Beretta.

LAZIO: Sereni, Oddo, Siviglia, Fernando Couto, Zauri, A.Filippini, Giannichedda, Liverani, E.Filippini, Bazzani (89' Dabo), Rocchi (82' Pandev). A disposizione: Casazza, Talamonti, Seric, Manfredini, Muzzi. Allenatore: Papadopulo.

Arbitro: Sig. G.Rocchi (Firenze).

Marcatori: 76' Rocchi.

Note: espulsi all'81' Brighi per ingiurie, all'84' Baronio e all'86' Couto entrambi per gioco violento. Ammoniti: Brighi, Moro, Malagò e Rocchi per gioco scorretto, Siviglia per proteste, Giannichedda per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo: 5 - 5. Recuperi: 3' p.t., 3' s.t.

Spettatori: paganti 2.021 per un incasso di 35.983 euro, abbonati 6.061 per una quota di 44.757,69 euro.

Esultanza biancoceleste
Giuliano Giannichedda in azione
Il bomber veneziano in una fase di gioco
Tommaso Rocchi realizza il goal della vittoria
Un articolo di giornale

La Gazzetta dello Sport titola: "Troppi Rocchi per il Chievo. La punta consegna il successo alla Lazio, l'omonimo arbitro condiziona la gara. I cartellini rossi sventolati a Baronio e Couto sono parsi forzati. L'azione del gol biancoceleste riscatta in parte una brutta partita".

Continua la "rosea": Un pomeriggio da vietare ai minori. Freddo siberiano, partita brutta, campo pessimo, arbitro in confusione. Un unico raggio di sole, che merita di essere descritto in apertura di film. E' passata da poco la mezz'ora della ripresa quando Fabio Liverani, uno dei registi più sottovalutati d'Italia e non si capisce il motivo, riceve palla sulla trequarti. Liverani è quel genere di giocatore col sistema satellitare incorporato. Difficile che non sappia cosa fare del pallone, probabile che lui scorga un pertugio dove altri vedono muri invalicabili. Nel buio del Bentegodi, nel mezzo di un tramonto più triste di un capannone alla periferia di Bucarest, Liverani mette a fuoco un corridoio buono per Rocchi e telecomanda la palla con esemplari coordinate spazio-tempo. Rocchi è bravo a intuire, a lanciarsi nel vuoto e a scavalcare Marcon con un tocco morbido. Un gran bel gol, che consegna alla Lazio tre punti vitali e che ripaga quanti amano il calcio nella sua essenza, al di là del tifo. Chievo-Lazio è stata una sfida triste, parecchio tattica e gran parte del demerito va per noi attribuito a Mario Beretta. C'era una volta il Chievo che perseguiva un gioco d'attacco, entusiasta e spensierato. Preistoria, dell'era "delneroica". C'è oggi un Chievo intimorito, contorto, alle prese con una classifica da paura, ai margini della zona retrocessione.

Beretta ci ha messo del suo, affrontare la Lazio come se fosse il Real Madrid è assurdo, la politica del punticino paga poco e male. Beretta ha disposto il Chievo con un 3-4-3 "tarocco", perché i due teorici esterni di centrocampo, Malagò e Lanna, sono terzini e come tali si sono comportati. Nei fatti il Chievo del primo tempo si è difeso a cinque, con Semioli e Pellissier, due presunti attaccanti, costretti a sfibranti rientri sulla linea dei centrocampisti. Un 5-4-1 mascherato da 3-4-3. A inizio ripresa Beretta è ritornato al 4-4-2 tipico della casa "pandorata": Mensah, Moro, Mandelli e Lanna difensori; Semioli e Malagò esterni. Poco è cambiato, perché Semioli era in giornata stortissima e Malagò è un terzino e non un'ala. Così Tiribocchi non è stato mai servito con cross, ma con lanci lunghi che lo hanno costretto a improbabili rincorse; così la manovra del Chievo è risultata asfittica, prevedibile, senza sbocchi. Strano che la Lazio abbia impiegato 76 minuti per impadronirsi del risultato. Non che la squadra di Papadopulo abbia combinato sfracelli, però la partita l'ha fatta la Lazio, che, a cominciare dal 20' del p.t., è stata superiore nella qualità del possesso palla e nella ricerca di varchi. Niente di che, ma niente di meno. Liverani ha perso un paio di palloni a inizio ripresa. Possibile che il "Live", come altri, sia stato tradito dal campo di carciofi su cui si è giocato. Ignobile è d'inverno il terreno del Bentegodi, di erba non vi è traccia, le buche abbondano e pezzi di zolle impazzite falsano tante traiettorie.

Ripresosi dalla temporanea depressione, Liverani ha dipinto l'assist dello 0-1 e a quel punto sulla scena è salito l'arbitro Gianluca Rocchi, fiorentino, 31 anni, alla terza presenza in serie A. Fino allo 0-1, ancorchè contestato da quelli del Chievo, che si sentivano vittime di un certo accanimento fischiatorio, Rocchi non aveva fatto danni gravi. Una conduzione fibrillata, ma accettabile. Nel finale Rocchi è stato colpito da raptus. Passi per l'espulsione di Brighi, che con ogni probabilità lo ha insultato, ma i rossi a Baronio e Couto sono parsi forzati. L'entrata di Baronio era da giallo, quella di Couto da giallo stinto, a meno che Rocchi non vi abbia colto un nascosto e malriuscito tentativo di giustizia sommaria (in ogni caso l'ammonizione sarebbe stata più che sufficiente). Morale, la coda della partita è stata falsata dal "cartellinismo" sfrenato di Rocchi, arbitro giovane, mandato allo sbaraglio, come provano certi suoi precedenti, per esempio la discussa direzione di Perugia-Catania in serie B. Questo per dire che è facile prendersela con certi arbitri "ragazzini", ma forse sarebbe meglio chiedere spiegazioni a chi li scaraventa giù dall'aereo senza paracadute.


la Repubblica titola: "I romani vincono uno a zero contro i gialloblù. Momento nero per il gruppo Beretta. Colpo della Lazio al Bentegodi. Il Chievo finisce in nove".

Continua il quotidiano: La Lazio si impone a Verona per 1-0 grazie al gol del solito Rocchi. Una vittoria meritata quella dei biancocelesti, che colgono così il quarto successo esterno stagionale. Il Chievo conferma invece il suo momento no dopo la sconfitta di Lecce e rimane ancorato alle zone basse della classifica. Beretta deve correre ai ripari se non vuole che la situazione peggiori ancora di più. L'allenatore clivense, che deve fare a meno dello squalificato D'Anna, si affida al solito 4-3-3, schierando Zanchetta a centrocampo al posto di Baronio, con Semioli e Pellissier a supporto di Tiribocchi. Assenze eccellenti nella Lazio: Papadopulo non può contare su Peruzzi, Cesar e Di Canio, ma in compenso recupera dopo un lungo stop Luciano Zauri. In attacco i biancocelesti si affidano a Rocchi e Bazzani. Le due squadre giocano sin dall'inizio a viso aperto e all'8' arriva il primo tiro della partita, ma la conclusione di Rocchi è centrale e viene facilmente controllata da Marchegiani. Il match si combatte soprattutto a centrocampo ma al 22' arriva la prima palla gol per gli ospiti: Bazzani crossa dal fondo per Rocchi, Marchegiani lo anticipa e la palla finisce di nuovo all'ex sampdoriano. Il suo tiro però è debole e l'estremo difensore gialloblu blocca senza problemi. Tre minuti dopo arriva la risposta dei padroni di casa con Malagò, bravo a sfruttare un disimpegno errato di Couto, ma il suo piatto destro ravvicinato trova Sereni pronto alla respinta.

Al 36' Lazio vicinissima alla rete del vantaggio: cross dalla destra di Oddo, Marchegiani si scontra con Mensah e Rocchi batte di sinistro a porta vuota. Provvidenziale l'intervento di Malagò che salva sulla linea. Nell'intervallo Beretta, che già nel finale di primo tempo aveva dovuto fare a meno di Zanchetta per un risentimento muscolare, al suo posto Baronio, perde anche Marchegiani. Il portiere gialloblu risente ancora dello scontro con Mensah e viene sostituito da Marcon. Il Chievo entra in campo con uno spirito diverso e attacca a testa bassa. La Lazio, dal canto suo, si difende bene e argina le offensive dei padroni di casa. La partita non regala molte emozioni e bisogna aspettare il 22' per vedere la prima vera conclusione della ripresa. Il sinistro di Malagò dalla distanza finisce però a lato, senza impensierire Sereni. Nove minuti dopo arriva il meritato vantaggio laziale. Lancio di Liverani per Rocchi che scatta sul filo del fuorigioco, entra in area e a tu per tu con Marcon non sbaglia, portando la Lazio sull'1-0. Beretta corre ai ripari e mette in campo Cossato al posto di Malagò, ma nel giro di pochi minuti i padroni di casa rimangono in nove. Prima Brighi protesta più del dovuto e si becca il secondo giallo, poi Baronio compie un brutto intervento su Liverani e viene espulso. La partita diventa nervosa e al 42' c'è il rosso anche per Couto, per un fallo però abbastanza veniale.