Domenica 1 febbraio 2004 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Sampdoria 1-1

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1 febbraio 2004 - 3083 - Campionato di Serie A 2003/04 - XIX giornata -

LAZIO: Peruzzi, Oddo, Stam, Mihajlovic, Favalli (84' Albertini), Fiore (88' S.Inzaghi), Giannichedda, Liverani, Cesar, Corradi, Muzzi (60' C.Lopez). A disposizione: Sereni, Couto, Zauri, Dabo. Allenatore: Mancini.

SAMPDORIA: Antonioli, C.Zenoni, Conte, Falcone, Bettarini, Diana, Volpi, Donati (46' Pedone), Doni (90' Yanagisawa), Cipriani (86' Carrozzieri), Bazzani. A disposizione: Turci, Sacchetti, Palombo, Zivkovic. Allenatore: Novellino.

Arbitro: Sig. Saccani (Mantova).

Marcatori: 10' Fiore, 85' Bazzani.

Note: ammoniti Mihajlovic e Oddo per proteste, C.Zenoni per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo: 7 - 8 . Recuperi: 0' p.t., 4' s.t. La Lazio ha giocato con il lutto al braccio per la morte di Aldo Lenzini, fratello dell'indimenticabile presidente Umberto e a sua volta presidente dal 1980 al 1981.

Spettatori: paganti 4.777 per un incasso di euro 82.045,00, abbonati 41.466 per una quota di euro 523.802,60.


L'esultanza di Stefano Fiore dopo la rete
Il pareggio blucerchiato
Bernardo Corradi in azione
Un'azione della gara
Un'azione della gara
Bernardo Corradi
Jaap Stam
Massimo Oddo

La Gazzetta dello Sport titola: "Bazzani scherzetto a Mancini. Il tecnico dopo aver perso Stankovic cede il primo punto alla "sua" Samp. Fiore scatenato va subito in gol, ma poi il blucerchiato firma il suo 11° centro".

Continua la "rosea": E' gelido l'inverno calcistico della capitale. Dopo il tonfo bresciano della Roma, ecco il nuovo mezzo passo falso interno della Lazio, che si fa raggiungere sull'1-1 dalla Sampdoria di Bazzani. E' suo, sia pure ai punti, il confronto diretto con Corradi, in palio una maglia azzurra per il Portogallo. Al prezioso altruismo del centravanti laziale, quello blucerchiato aggiunge infatti l'undicesima rete (senza rigori) in campionato. Un gol che all'inizio del secondo tempo ristabilisce le sorti di un match cominciato in discesa per la Lazio, col lestissimo tap in di Fiore sul bel tiro di Muzzi respinto dal palo, ma poi fermatosi lì, causa insipienza offensiva dei padroni di casa. Uno a uno giusto, primo pareggio stagionale nell'Olimpico biancoceleste e primo punto che Mancini concede al suo vecchio amore. La prima Lazio del dopo-Stankovic gioca meglio per un terzo di gara, per poi cedere campo e iniziativa agli avversari fino al quarto d'ora finale, quando invece torna in possesso del match e sfiora il gol-partita col secondo legno di giornata, il fragoroso palo centrato da Cesar su assist di Fiore, il migliore in campo. Troppo poco per pretendere di vincere. Lazio incapace, infatti, di indirizzare altri tiri che non quelli già citati verso la porta di Antonioli, mentre Peruzzi un pochino di lavoro supplementare (punizioni di Doni e Volpi, colpi di testa di Bazzani e Cipriani) lo ha comunque avuto.

Mancini, che aveva presentato la migliore Lazio possibile preferendo Muzzi a Lopez, ha cercato con la staffetta tra i due dell'ultima mezzora di ricavarne utili accelerazioni che invece non si sono viste, anche perché Novellino si è strada facendo blindato dietro, inserendo un difensore (Carrozzieri) al posto di un attaccante (Cipriani). Il cambio più indovinato, tuttavia, il tecnico se lo era riservato tra il primo e il secondo tempo, quando a metà campo il più dinamico Pedone era subentrato al compassato Donati. La Sampdoria ha così potuto completare un'occupazione territoriale che sul fronte destro della manovra si era già manifestata in precedenza. E' lì che partendo dal terzino Zenoni e passando per l'esterno di metà campo Diana la Lazio di Cesar e Favalli è stata sempre messa in difficoltà. Fin quando dal fronte opposto non è piovuto il lungo traversone di Bettarini (incivilmente beccato dai soliti beceri) sul quale Cipriani ha soverchiato Favalli di testa e Diana ha fatto "X" con Mihajlovic, così che il pallone è rimasto a disposizione di Bazzani per l'1-1. La Samp ha patito l'assenza dell'infortunato Flachi, l'uomo capace di dare (più di Doni) estro e velocità in attacco. Cipriani si è confermato una buona alternativa, ma è fatale che la squadra, pur acquistando in peso, perda in qualità e fantasia. Paradossalmente, la Lazio ha sofferto assai meno la dipartita di Stankovic, raramente decisivo in questa stagione piena di troppe distrazioni. I biancocelesti si sono mossi con ordine, mostrando più di qualcuno (Stam e Oddo, oltre a Fiore) una ripresa fisica che fa ben sperare in un futuro nel quale la lotta per il quarto posto sembra aperta, oltre che naturalmente a Inter e Parma, anche a Samp e Udinese.

Certo, pensando che l'Inter si è presa Stankovic e Adriano da due dirette concorrenti, riesce difficile pensare ad un epilogo diverso da quello di una Lazio che si accomoda in Coppa Uefa, ma sperare diversamente non costa nulla. Adesso, mentre la Samp può già concentrarsi sull'Inter, c'è il Milan in Coppa Italia, una semifinale di prestigio col rimpianto di un doppio derby mancato con la Roma. Che, in questi tempi grigi di Totti e Cassano, avrebbe rappresentato per la Lazio una vera manna.