Domenica 1 aprile 2007 - Udine, stadio Friuli - Udinese-Lazio 2-4

Da LazioWiki.

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1 aprile 2007 - 3.227 - Campionato di Serie A 2006/07 - XXX giornata

UDINESE: De Sanctis, Zapotocny (75' Obodo), Coda, Zapata, De Martino (66' Siqueira), Sivok (63' Iaquinta), D'Agostino, Muntari, Dossena, Barreto, Di Natale. A disposizione: Casazza, Natali, Motta, Gotti. Allenatore: Malesani.

LAZIO: Peruzzi, Belleri, Stendardo (89' Diakite), Siviglia, Zauri, Behrami, Ledesma, Manfredini, Mauri, Pandev, (79' Makinwa), Rocchi. A disposizione: Ballotta, Bonetto, Tare, S.Inzaghi. Allenatore: D.Rossi - In panchina, causa squalifica del tecnico titolare, il Dirigente Manzini.

Arbitro: Sig. Paparesta (Bari) - Assistenti di linea Sigg. Papi e Baglioni - Quarto uomo Sig. Banti.

Marcatori: 18' Stendardo, 50' Mauri, 51' Behrami, 58' Di Natale (rig), 59' Rocchi (rig), 92' Iaquinta.

Note: espulso all'81' D'Agostino per gioco falloso. Ammonito al 19' Di Natale per fallo di reazione, al 21' Dossena, al 27' Belleri, al 64' De Martino tutti per gioco falloso, al 90' Ledesma per comportamento non regolamentare e Zapotocny per gioco falloso. debutto in serie A per Modibo Diakite , classe 1983. Calci d'angolo: 9-4. Recuperi: 2' p.t., 2' s.t.

Spettatori: 19.652 (solo abbonati) per una quota di euro 99.190.


La rete di Guglielmo Stendardo
Il pallone di Stendardo entra in rete
L'esultanza del difensore biancoceleste
La rete di Tommaso Rocchi
La gioia dei giocatori
Goran Pandev in azione

La Gazzetta dello Sport titola: "E' una Lazio senza limiti. Occhio Roma. Abbatte l'Udinese con la 7a vittoria di fila, ipoteca la Champions e va a -7 dai cugini".

Continua la "rosea": Bella e implacabile. La Lazio allunga il momento magico. Il 4-2 rifilato all'Udinese porta a 7 le vittorie consecutive e a 12 la striscia positiva. Ma ci sono anche altri "numeri" da mettere in bella vista: la squadra di Rossi ha centrato 8 successi in trasferta eguagliando il record di Eriksson e Mancini. Può bastare? No, c'è anche da ricordare che Rocchi, autore di due assist e un gol, sale a quota 14 nella classifica dei cannonieri proponendosi come rivale credibile per Totti e Toni, e che la squadra di Rossi è andata a segno con ben 14 giocatori. Stavolta è toccato a Behrami inserirsi nel formidabile elenco. Le prodezze di questa scatenata Lazio si specchiano, naturalmente, anche nella classifica. La squadra biancoceleste consolida il 3° posto e le ambizioni di Champions. E rende credibile, e quanto mai divertente, la sfida a distanza con la Roma per il 2° posto. I giallorossi hanno ancora un bel vantaggio, ma non sono più imprendibili. Rocchi è stato il trascinatore, ma non l'unico protagonista. Da applausi anche la regia di Ledesma, il dinamismo dei due centrocampisti Manfredini e Behrami e le prodezze di Peruzzi. Estremo baluardo di una difesa che non ha sofferto più di tanto la velocità delle due punte friulane Di Natale e Barreto. La Lazio va in gol al 18'. Al primo attacco. Punizione di Ledesma e deviazione vincente di testa di Stendardo. L'Udinese fatica a reagire, stenta soprattutto a centrocampo. Pesano l'assenza dello squalificato Pinzi e la scelta di lasciare in panchina, per motivi disciplinari, Obodo, colpevole di essere rientrato in grave ritardo dall'impegno con la nazionale nigeriana. In tutto il primo tempo l'Udinese crea una sola azione importante, al 26'.

Il colpo di testa di Sivok viene deviato in angolo da Peruzzi. Poco per impensierire una Lazio che può impostare la gara sui binari più graditi: pressing e contropiede. Rispetto al solito la squadra di Rossi (in tribuna perché squalificato) appare meno determinata negli ultimi trenta metri. Vanificando le ripartenze di Manfredini e Behrami. La Lazio chiude la partita in avvio di ripresa con un micidiale uno-due. Apre Mauri, al 5', correggendo (in collaborazione con un difensore dell'Udinese) un cross di Rocchi e bissa, una manciata di secondi dopo, Behrami raccogliendo un altro assist al bacio del solito Rocchi. Micidiali i biancocelesti, ma spaesata la difesa dell'Udinese. La squadra di Malesani ha una reazione d'orgoglio che frutta un rigore (13') trasformato da Di Natale. Ma la Lazio non vacilla. Anzi, due minuti dopo ristabilisce il vantaggio con Rocchi, che trasforma un rigore conquistato infilandosi tra De Martino e Zapotocny. La Lazio potrebbe arrotondare il bottino. Ma Pandev non riesce a inventare il colpo giusto e viene sostituito da Makinwa. Il finale di gara è tutto per Iaquinta che ritorna in campo al 18' del secondo tempo dopo oltre un mese di assenza. L'attaccante riesce anche a segnare, in pieno recupero, il gol del definitivo 4-2 con un tocco in mischia. E' l'unico sorriso per l'Udinese in una serata che l'allontana di un passo dall'obiettivo zona-Uefa.


Il Corriere della Sera così racconta la gara:


Anche con Delio Rossi in tribuna la Lazio ha saputo proseguire ieri sera brillantemente la sua marcia poderosa verso un posto nella prossima Champions League, rovesciando a proprio vantaggio con spietata praticità una situazione di gioco che l'aveva vista nella fase iniziale in difficoltà. Memore dell'ultimo squillante 4-0 al Livorno, che è squadra rispettabile, l'Udinese aveva cominciato la serata animata da sacro fuoco. Teneva la palla e si riversava in forze nella metà campo avversaria, anche se la frenesia eccessiva faceva sì che perdesse troppi palloni banalmente nella costruzione del gioco. Li perdeva, però, e subito li riconquistava di slancio, mentre i laziali, schiacciati a protezione della loro area di rigore, parevano in soggezione. Però gli spazi si stringevano e non era facile infilarsi tra le maglie della difesa laziale per andare proficuamente al tiro, nemmeno per un tipetto veloce come Barreto, preferito da Malesani al più titolato Iaquinta. Questo per dire, comunque, che tutto ci si poteva aspettare, tranne di vedere la Lazio in vantaggio dopo appena 18 minuti, grazie a una micidiale deviazione di testa di Stendardo, chissà come materializzatosi nell'area friulana, su una lunga battuta di punizione di Ledesma. La partita che Malesani aveva impostato sull'aggressività e sulla cautela difensiva (c'era Dossena a fare il quarto uomo nella linea dei difensori che doveva essere a tre) cambiava dunque aspetto dopo poco più di un quarto d'ora, con il rischio concreto che ai bianconeri saltassero i nervi, in certi scontri oltre misura.

All'inizio era stato soprattutto Peruzzi a fare il frangiflutti, con un paio di interventi decisi e sicuri e una parata, peraltro non difficile, su tiro di De Martino al 6'. Poi, a poco a poco, si riprendevano tutti, da Mauri a Behrami, che arretravano spesso in difesa, da Belleri a Zauri, sempre più spesso in avanti sulle fasce laterali, mentre la diga formata da Ledesma e Manfredini avanzava fuori dal bunker. Con l'Udinese delusa e in confusione, la Lazio colpiva duro in apertura di ripresa e cancellava ogni dubbio sul risultato finale. Prima si ripeteva Ledesma con una delle sue punizioni: mentre tutti tenevano d'occhio Stendardo, lui serviva sulla sinistra Rocchi, che spiazzava il portiere ingannando anche Dossena, che infilava la palla nella sua porta per precedere Mauri. Lo stesso Rocchi un minuto dopo serviva Behrami per la botta del 3-0. Poteva bastare anche così, ma Paparesta non si negava il piacere di un paio di rigori. A favore dell'Udinese al 12', quando Zauri sembrava parare un tiro dal limite di Di Natale (che trasformava); a favore dei laziali al 14', quando il solito Rocchi (che poi batteva dal dischetto e segnava) entrando in area cadeva stretto fra Zapotocny e De Martino. E al 36' espelleva D'Agostino per un'entrata a gomito alto su Ledesma. Il gol di rimbalzo di Iaquinta era solo un riempitivo.


La settima meraviglia della Lazio arriva da Udine e fortifica il terzo posto in classifica. Meno sette dalla Roma seconda. La corsa verso un piazzamento per la zona Champions League si colora sempre più di biancoceleste. Dodicesimo risultato utile consecutivo, ottava vittoria lontano dall'Olimpico. Malgrado l'assenza di Delio Rossi, relegato in tribuna dal giudice sportivo, la Lazio non perde la sua identità e riserva all'Udinese lo stesso trattamento riservato agli avversari nelle precedenti sei partite. Ancora in gol Tommaso Rocchi al suo quattordicesimo centro stagionale. Una rete che ha mitigato la delusione per la tribuna che Donadoni gli ha riservato mercoledì scorso a Bari con la maglia azzurra. "Io cerco sempre di fare bene con la Lazio. Uno in nazionale spera di giocare per dimostrare il suo valore. Ma io sono già contento di far parte del gruppo azzurro". Settima vittoria consecutiva. Una Lazio che naviga a vele spiegate verso la zona Champions League e che anche senza il suo condottiero in panchina continua a vincere. "Questo è un buon segno - ha proseguito Rocchi-. Vuol dire che ci allena bene durante la settimana e poi la domenica facciamo l'esame senza il nostro allenatore in panchina. Stiamo attraversando un buon momento. Siamo molto contenti, non era facile vincere ad Udine. Stiamo dando continuità al nostro lavoro. Manca poco alla fine della stagione e non dobbiamo mollare proprio adesso". Tanta è la voglia di chiudere in crescendo questo campionato che il secondo posto non è più un'utopia: "Contro l'Udinese abbiamo fatto quello che volevamo fare e cioè continuare a vincere. Noi non pensiamo alla Roma. Ogni domenica i punti si possono guadagnare o perdere. Questa volta ne abbiamo guadagnati due sulla Roma. Ripeto, bisogna continuare così".

Sul rinnovo contrattuale: "I soldi li ho chiesti già qualche mese fa e siamo d'accordo che ci vedremo a fine stagione. C'era un progetto in prospettiva. Io sono due anni che sto facendo bene alla Lazio e volevo ridiscutere l'accordo perché voglio finire la carriera a Roma. Ma ora c'è un obiettivo da raggiungere e ne riparleremo. Concentriamoci su queste ultime nove partite. Poi in Champions League la squadra dovrà essere ancora più competitiva". Amareggiato Delio Rossi per aver dovuto assistere dalla tribuna al successo della Lazio: "Mi dispiace non aver potuto seguire la squadra dalla panchina, anche perché io non meritavo la squalifica: non ho offeso nessuno. L'unico rammarico è che non sono potuto entrare nello spogliatoio a fare i complimenti ai ragazzi che hanno giocato una grande partita". Felice il presidente Claudio Lotito: "Questa squadra sta esprimendo un ottimo gioco ed è sempre determinata. Potevamo vincere con un punteggio ancora più largo ma è stata una vittoria importante su un campo difficile come quello dell'Udinese".