Domenica 19 ottobre 1986 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Catania 1-1

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19 ottobre 1986 - 2294 - Campionato di Serie B 1986/87 - 6ª giornata

LAZIO: Terraneo, L.Brunetti, Magnocavallo, Acerbis, Gregucci, Piscedda, Poli, Caso, Fiorini, Pin, Mandelli. A disp. Ielpo, Sgarbossa, Fonte, Camolese, Dell'Anno. All. Fascetti.

CATANIA: M.Onorati, C.Benedetti, Tesser (46' Vullo), Polenta, Canuti, De Simone, S.Pellegrini, Allievi, Borghi, P.Braglia, Sorbello (46' Mandressi). All. Rambone.

Arbitro: Sig. Novi di Pisa.

Marcatori: 34' Fiorini, 49' Allievi.

Note: qualche spruzzo di pioggia, ma terreno buono. Ammoniti: Mandelli, Pellegrini, Sorbello, Mandressi e Vullo. Angoli 7-1 (6-1) per la Lazio. Un minuto di raccoglimento in memoria di Umberto Lombardini, vecchia gloria laziale.

Spettatori: 13.362 paganti per un incasso di £. 141.743.000, più 10.174 abbonati (quota-partita £. 151.480.000).

La rete di Fiorini

La Lazio non ha saputo cogliere la grande occasione per dimezzare ulteriormente il grave ritardo in classifica sulla quale continua a pesare la penalizzazione inflitta dagli organi disciplinari. All'Olimpico i biancocelesti hanno dovuto accontentarsi di un risultato di parità contro un Catania che a gioco lungo ha creato grosse difficoltà ai padroni di casa. La Lazio si è fatta ammirare solo nel primo tempo. Guidata da un ottimo Caso, la formazione romana si è mossa con grande autorità mettendo in evidenza una discreta compattezza del collettivo che favoriva l'offensiva affidata alle tre punte Poli, Fiorini e Mandelli. I siciliani tentavano di tamponare alla meglio gli assalti avversari non riuscendo a cancellare l'impressione di compagine assai modesta. L'esordiente Sorbello, chiaramente frenato dalla lunga inattività, si distingueva soltanto per gli interventi fallosi che gli procuravano un'ammonizione da parte del distratto arbitro Novi.

Lo stesso direttore di gara veniva vivacemente contestato dai laziali ai quali veniva negato un calcio di rigore E al 41' per fallo in area di Polenta ai danni di Magnocavallo. La squadra di Fascetti. che si trovava già in vantaggio. avrebbe avuto la possibilità di chiudere, forse definitivamente. la gara a suo favore. I biancocelesti erano andati in gol al 35' con una astuta punizione battuta da oltre 30 metri. Sul calcio piazzato. Caso fintava il passaggio per Pin. Interveniva invece a sorpresa Fiorini il quale lasciava partire un autentico bolide che si insaccava alla sinistra del portiere Onorati. Tuttavia, a parte il successivo episodio del fallo da rigore, la marcia della Lazio procedeva sicura e spedita lasciando scarso margine di credibilità ad una rimonta dei siciliani.

La partita cambiava totalmente fisionomia nella ripresa. L'allenatore catanese Rambone azzeccava un paio di cambi che si rivelavano determinati: lo spento Sorbello veniva rimpiazzato da Mandressi, mentre Vullo prendeva il posto di Tesser. La formazione isolana prendeva decisamente le redini della gara ma forse non tanto per i suoi meriti, quanto per il vistoso calo fisico accusato dagli uomini di Fascetti i quali hanno tentato inutilmente di ritrovare la lucidità del primo tempo. I catanesi approfittavano della situazione mettendo in vetrina un sorprendente dinamismo. Al 50' acciuffavano inaspettatamente la rete del pareggio: Mandressi effettuava un lancio in profondità che coglieva nettamente impreparata la difesa biancoceleste. Sulla palla si avventava rapidissimo Allievi il quale entrava in area e approfittando della intempestiva uscita di Terraneo, centrava di precisione lo specchio della porta. Dieci minuti più tardi lo stesso Allievi subiva in area un fallo assai dubbio, sul quale l'arbitro, applicando la deprecabile regola della compensazione, non interveniva. Ma è sembrato giusto che la gara terminasse con il risultato di parità.

Fonte: La Stampa