Domenica 18 aprile 1976 - Cesena, stadio La Fiorita - Cesena-Lazio 0-0

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

1887. Campionato di Serie A 1975/76 - XXVI giornata

CESENA: Boranga, Zuccheri (68' Petrini S.), Oddi, Bittolo, Danova, Cera, Rognoni, Frustalupi, De Ponti, Valentini, Urban. (12 Bardin, 14 Fanesi). All. Marchioro.

LAZIO: Pulici F., Ammoniaci, Martini, Wilson, Polentes, Badiani (I), Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, D'Amico, Lopez. (12 Moriggi, 13 Brignani, 14 Giordano). All. Maestrelli.

Arbitro: sig. Barbaresco di Cormons.

Note: cielo coperto, un filo di vento, terreno buono. Ammonito Martini (81') per scorrettezze.

Spettatori: 14.539 di cui 9.339 paganti e 5.200 abbonati per un incasso di £. 26.738.000.

Badiani in azione
Danova ostacola Chinaglia
(Gent. conc. Francesco Di Salvo)
Il titolo di Stadio

Scrive La Stampa: E con le grandi faremo anche di meglio. Questo il giudizio di Lenzini a caldo, dopo lo squallido pareggio con il Cesena, lascia tutti senza parole. Gli sguardi che si incrociano sono unanimi: Il presidente dello Lezio evidentemente sta parlando di un'altra partita, quella di ieri non l'ha nemmeno vista. Una ventina di uomini che passeggiano in campo evitando scontri e affondi, rami d'ulivo e cortesia. Un paio di tiri tanto per giustificare il prezzo del biglietto, due o tre sgroppate tanto per strozzare in gola il grido di "venduti" che il pubblico romagnolo non risparmia nemmeno alla squadra del cuore.

Chinaglia, in campo finge di litigare con compagni e avversari e se la prende anche con i tifosi della curva, fedele al suo personaggio: Frustalupi, sullo sfondo, detta geometria con lentezza esasperante mentre i soli che sembrano voler giocare un incontro di calcio sono Danova e Cera nel Cesena, Wilson e Lopez nella Lazio. Il copione prevede noia e tocchetti a centrocampo e tutto funziona a meraviglia.

Il Cesena, ovvio, non ha venduto alcuna partita ma il sospetto di un incontro giocato soprattutto In funzione di un'amicizia antica fra le due società resta comunque. Ognuno del presenti, dopo cinque minuti di gara, avrebbe potuto scommettere tranquillamente sullo zero a zero. Lo strano, invece, capita alla fine negli spogliatoi. Contrariamente al solito, i giornalisti vengono fatti attendere per oltre mezz'ora, fuori della porta. Un po' di maretta, si mormora, e tutti pensano magari a qualche sparata di Chinaglia, oppure a qualche scambio di opinione un po' troppo vivace cui i giocatori della Lazio sono abituati. La marette invece è fra i dirigenti delle due società: capita che il general manager della Lazio, Lovati, prima della partita, consegni a Frustalupi e Oddi una busta contenente denaro, vecchi arretrati dovuti agli ex, 530 mila lire al primo, 800 mila al secondo. Inoltre Lovati, con colpevole leggerezza, consegna al portiere del Cesena, Boranga. 56 mila lire a titolo di rimborso danni per un calcio alla vettura del giocatore in occasione delle partita d'andata. Il tutto proprio sotto gli occhi del vicepresidente del Cesena. Marcello Chiesa, che avverte il presidente Manuzzi. Il dirigente presenta immediatamente riserva scritta all'arbitro in merito all'episodio. Al termine volano un paio di insulti, qualche parola grossa, poi l'equivoco viene chiarito. L'ufficio inchieste dello Federcalcio apre comunque le indagini sul presunto caso di illecito. Quando i giornalisti sono ammessi nello stanzone, la calma pare tornata. Lenzini spiega la sua partita. Maestrelli fa uno strano ragionamento nel quale afferma che è caratteristica della Lazio, anche ai tempi dello scudetto, di rendere poco contro le squadre più deboli. Cioè come dire che il Cesena è formazione da poco e che la Lazio malgrado tutto si salverà. Chinaglia, dato in partenza per gli Stati Uniti dopo la partita con il Torino, condivide l'ottimismo del suo presidente e del suo allenatore. Deve però fare bene i conti perché ben difficilmente la sua squadra avrà raggiunto la salvezza dopo l'incontro con i granata: a meno che il centravanti non sposi fino in fondo la tesi di Lenzini il quale, suggello ultimo, si lascia andare od una delle sue famose profezie: Domenica battiamo il Torino — dice — scrivetelo bene di questo sono assolutamente sicuro.

Dal Guerin Sportivo n. 17.

Partita deludente sotto tutti i punti di vista. Le premesse della vigilia non sono state rispettate e la Lazio più che una squadra pericolante, ha giocato come se fosse a centro classifica e non bisognosa di punti. Il gioco è ristagnato nella ragnatela di centrocampo e si è registrato un solo tiro in porta nell'arco dei 90': quello di Bittolo. Da segnalare una rete di Badiani annullata per fuorigioco che ha scatenato molte proteste da parte laziale. Due ritorni per parte: Cera per il Cesena e Re Cecconi per la Lazio. I benefici però non si sono visti. Sulla gara, tuttavia, pende l'ombra di un "giallo": pochi attimi prima del fischio d'inizio, infatti, a Frustalupi e Oddi sono state saldate alcune pendenze con la squadra di Lenzini, che datavano dal loro trasferimento.