Domenica 17 settembre 1939 - Modena, stadio Cesare Marzari - Modena-Lazio 1-1

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17 settembre 1939 - 583 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1939/40 - I giornata

MODENA: Sentimenti (IV), Manni, Tamietti, Galli, Malagoli, Braga, Zironi (I), Montanari, Notti, Uneddu, Bazan.

LAZIO: Blason, Faotto, Monza (II), Baldo, Ramella, Milano, Busani, Pisa (I), Piola, Flamini, Costa. All. Kertesz.

Arbitro: sig. Mattea di Torino.

Marcatori: 2' pt Uneddu, 20' pt Pisa (I).

Note: cielo sereno, campo duro. In tribuna LL.EE. il Prefetto ed il Federale di Modena

Spettatori: 7.000.

Da Il Littoriale
Una fase di gioco
La Gazzetta del Popolo
Immagini del match

Dal sito: http://calciofilimodenesi.blogspot.it/

Un Modena dallo spirito garibaldino costringe la Lazio alla spartizione dei punti: 1 a 1.


La tradizione è stata rispettata! La Lazio, non ostante le grandi firme apposte sul suo biglietto da visita, non è riuscita a passare allo Stadio Marzari, reso oggi più bello dalla gioia di 10.000 spettatori che hanno visto manovrare ed imporsi un nuovo Modena dall'anima garibaldina, un Modena che, se avesse strappata la vittoria, non l'avrebbe per nulla demeritata.

Le tante apprensioni della vigilia, giustificate dalla preparazione forzatamente frammentaria dei canarini, molti dei quali in grigio-verde, sono svanite quando si sono visti in campo undici uomini in maglia gialla animati da una stessa volontà, impegnati col medesimo impeto nella lotta, sospinti da uno stesso cuore verso una prova che non è stata meno difficile del previsto e che, nella sua sostanza, è andata aldilà delle più rosse speranze. Nessun reparto, nessun uomo è stato inferiore, ma, anzi, ha superato la migliore valutazione cui era stato soggetto. Per tutto questo e per rispondere come ad un moto interiore che, siamo certi, è condiviso da tutti coloro che hanno assistito all'incontro con spirito canarino, vogliamo far precedere ogni altra nota dall'elogio che i giallo-blu meritano incondizionato, come del resto il loro allenatore che ha ottenuto nelle ultime battute pre-campionato un amalgama insospettato tra le file a lui affidate.

Una sorpresa per i bianco-azzurri

Più che per tutti gli altri, il nuovo Modena - nuovo per alcuni uomini nuovi, ma soprattutto per il rinnovato spirito - ha sorpreso i laziali.

Essi credevano, dopo una così accorta, metodica e completa preparazione, di compiere al Marzari una facile trasferta. Ma dopo le prime battute alterne, erano già disingannati, al secondo minuto di gioco, con la rete canarina. Un fallo su Mon­tanari, punizione, tiro di Galli a Uneddu, ed ecco la palla, alzata da circa 18 metri con forza, ma ugualmente in leggera parabola, entrare nel bersaglio, nell'angolo di sinistra di Blason, con i difensori sorpresi perché arrivati troppo tardi sulla mezz'ala sinistra modenese.

Il successo galvanizzava i gialli che neutralizzavano un abbozzo di controffensiva laziale, scendevano ancora all'attacco insistevano, impegnavano Blason con Montanari e ottenevano, al 7°, due angoli consecutivi, nell'ultimo dei quali Zironi raccoglieva di testa uno spiovente di Bazan e impegnava seriamente Blason.

In tutte queste manovre appariva chiara la robustezza e insieme la flessibilità della mediana canarina, autentica spina dorsale della squadra. E questo si palesava ancor più quando la Lazio, davanti al pericolo, è riuscita a scrollarsi di dosso la supremazia canarina per scendere all'attacco. Si è arrivati, al 9°, ad una bella fuga di Costa, ma Galli ha liberato in angolo.

Poi i canarini, che giocavano contro sole, erano ancora all'attacco e, per un atterramento di Montanari, Zironi tirava dal limite una punizione così potente che Blason non riusciva a bloccare, mentre, però, evitava che Bazan, in corsa, si impadronisse della palla.

In questi frangenti si palesava l'unità della difesa romana, con la coppia dei terzini in ottima forma. Ciò non ostante, e sebbene la mediana ben guidata da Ramella, a sua volta coadiuvato con efficacia da Milano e Baldo, dessero al triangolo difensivo un apporto canarino (?) considerevole, gli ospiti, con questo, senza intaccare quel senso di cavalleria sportiva cui è stata improntata la partita, non potevano evitare delle punizioni anche pericolose. Infatti, al 18°, per fallo su Uneddu, Montanari da lontano indirizzava direttamente in rete e Blason doveva rovesciarsi su se stesso per non perdere del tutto la palla fortissima.

Ma lo stesso Montanari, però, al 20°, doveva capitare la disavventura dalla quale è scaturita la rete del pareggio laziale. Proteso all'attacco, l'interno destro modenese non riusciva ad evitare il duello con Flamini - il bianco-celeste che ha impressionato di più per la duttilità del gioco e la padronanza della palla - il quale, rimasto padrone della palla, avanzava velocemente rovesciando così il fronte offensivo. Giunto presso i difensori gialli che convergevano su di lui, Flamini smistava preciso a Pisa e questi, con una mezza girata, trovava nel piede la potenza per un tiro secco ed impetuoso, che passava d’impeto leggermente alla sinistra di Sentimenti, verso l'angolo alto.

Non per questo il morale dei gialli calava di tono; anzi, nella controffensiva, Bazan, non fruendo di una punizione, dava a Zironi pronto a raccogliere di testa. Monza arrivava in tempo e sventare l’insidia.

Finalmente al 24°, Piola - per il quale il bravissimo Malagoli, che nel giuoco di testa lo ha superato, era come la sua ombra - riusciva con una di quelle prodezze da giocoliere che gli sono proprie, a lanciare Busani. Il tiro di quest'ultimo passava di poco sulla traversa. Al 27°, Sentimenti era impegnato da Busani; al 28°, il Mode­na subiva un angolo e, al 30°, Uneddu, non ancora precisissimo nei passaggi ma assai più redditizio e potente dell'anno scorso, tirava a lato da lontano. Al 35°, Sentimenti girava troppo con la palla in mano, ma la conseguente punizione di seconda non sortiva ad effetto. Verso la fine del tempo il Mode­na accentuava le sue azioni offensive spesso ben congegnate da Notti e portate avanti con bell'impeto, con velocità e bravura dalle ali, con un Bazan in vena d’emulazione rispetto al compagno azzurro.

I romani, così imbrigliati nelle loro aspirazioni, accendevano la miccia subito all'inizio della ripresa. La partita, che già nel primo tempo non aveva conosciuto attimi di sosta, con gioco veloce in entrambi i campi, con momenti di emotività tali da farla poi considerare, nel suo assieme, come una delle più belle cui si possa assistere, riprenderà così ad alto potenziale. Un momento drammatico per i canarini: calcio d’angolo tirato da Costa, palla perduta da Sentimenti, deviata con fulminea tempestività da Galli ancora in angolo.

Poi reazione dei gialli ed un bel tiro alto di Zironi. Al 5°, angolo contro gli ospiti, i quali pensano che sia il momento di saggiare le forze modenesi gettandosi a catapulta contro i loro reparti arretrati. Ma i canarini hanno la pelle dura, tanto che le loro forze non conosceranno, anche nel proseguimento, stanchezza.

Quanto ottengono, ora, i romani, è un calcio d'angolo che nasce da una mischia prodotta da una rimessa in gioco, con uscita, forse intempestiva, di Sentimenti, rovesciata di Costa perfezionata da Flamini e deviata oltre fondo campo da Malagoli, con Galli onnipresente, così come si potrebbe dire di Braga.

È Bazan, dopo, che si incarica di rovesciare la situazione e di arrivare ad impegnare Blason. Adesso le azioni portano il marchio canarino. Notti, Montanari - sempre pronto nel tiro - e Bazan impegnano ancora il portiere avversario, Soltanto al 29°, la Lazio trova modo, con una punizione, di portare la minaccia verso la casa canarina. Ma, al 31°, il momento più brutto lo passano i romani e, solo per disdetta, il Modena non conquista la vittoria: Bazan rimette in gioco, Notti raccoglie e smista a Zironi che, con un classico deviamento di testa, indirizza in rete. È la faccia interna del montante alla destra di Blason che respinge la palla, deviata poi in angolo dal portiere. Angolo ancora contro i bianco-azzurri, poi una raffica laziale mette netta stessa condizione il Modena.

Ma la difesa gialla vigila attenta; non si passa. Manni, debuttante in Serie A, e Tamietti, che, come si sa, era a corto di allenamento, superano la prova tanto brillantemente da far prevedere in un assai prossimo avvenire una coppia di terzini da non far suscitare rimpianto alcuno. Allontanata la minaccia, si ha un’incursione canarina con una bellissima girata di Zironi - sempre vigilantissimo - appena alta.

Un tiro alto di Pisa e un calcio d'angolo contro il Modena mettono la parola fine ad una contesa che non poteva essere più promettente per un Campionato nel quale il Modena non sarà certo la Cenerentola.

Grandi applausi ad entrambe le squadre, applausi ai quali si sono uniti S.E. il Prefetto ed il Federale, presenti in tribuna d’onore con le maggiori autorità cittadine.