Domenica 17 maggio 1987 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Arezzo 0-1

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Stagione

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17 maggio 1987 - 2323 - Campionato di Serie B 1986/87 - 33ª giornata

LAZIO: Terraneo, Podavini, Magnocavallo, V.Esposito, Gregucci, Marino, Caso, Acerbis, Fiorini, Pin (65' Mandelli), Poli. A disp. Ielpo, Filisetti, Brunetti, Piscedda. All. Fascetti.

AREZZO: Orsi, Minoia, S.Butti, Mangoni, Pozza, Codogno, Di Mauro (54' Dell'Anno), Ermini, Ugolotti, De Stefanis, Ruotolo. A disp. Bastogi, Tei, Zennaro, G.Pagliari. All. Riccomini.

Arbitro: Sig. Amendolia di Messina.

Marcatori: 85' De Stefanis.

Note: cielo coperto, pomeriggio caldo, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Caso per proteste e Minoia per scorrettezze. Angoli 14-2 per la Lazio.

Spettatori: 20.000 circa.

Il biglietto (arancione) in "Curva Nord"
Il biglietto (verde) in "Distinti Est"

Scorreva il quarantunesimo minuto della ripresa quando De Stefanis, ragazzo cresciuto nelle giovanili della Lazio ed ora in forza all'Arezzo, s'incaricava di battere un calcio di punizione dal limite dell'area biancazzurra. Il suo tiro, lento ma precisissimo, indovinava l'angolino alto alla destra della porta difesa da Terraneo e s'insaccava. Era il primo ed unico tiro in porta della formazione aretina e, come spesso succede, è risultato decisivo. Così i toscani, pur subendo l'iniziativa laziale per tutto l'incontro, hanno portato via i due punti dall'Olimpico, tirandosi fuori probabilmente in maniera definitiva dalla zona pericolosa della classifica, dove invece vi ha fatto inaspettato ritorno la Lazio. La partita è risultata piuttosto scadente.

Il gioco è stato costantemente in mano al padroni di casa che però non hanno saputo concretizzare il grande lavoro sviluppato, trovando pochi sbocchi a rete per la ottima prestazione della difesa amaranto. Su tutti è spiccato il portiere Orsi, altro ex biancazzurro, che in alcune occasioni ha salvato la propria porta con delle autentiche prodezze. La formazione di Fascetti cominciava la partita in avanti, e già al 3' Orsi si doveva distendere per deviare in angolo un'insidiosa punizione di Pin.

Nel giro di un minuto, al 16', i biancazzurri avevano due buone occasioni: prima Orsi deviava oltre il fondo un rasoterra dal limite di Magnocavallo, poi, sull'azione del calcio d'angolo successivo Butti salvava sulla linea un tiro sporco di Fiorini. Nella ripresa la musica non cambiava, con la Lazio subito in attacco alla ricerca dei due punti. Al 53', l'estremo difensore aretino negava di nuovo ai laziali la gioia del gol, volando all'incrocio dei pali per deviare un autentico siluro di Podavini. I ragazzi di Fascetti cominciavano a spazientirsi, le loro azioni perdevano lucidità e la partita si faceva molto confusa. Al 66' l'allenatore biancazzurro sostituiva uno spento Pin con il guizzante Mandelli ma non cambiava nulla. Anzi l'Arezzo, sicuramente meno affaticato della squadra avversaria, abbozzava qualche contropiede soprattutto con Ruotolo, Era proprio un'azione di contropiede a provocare il calcio di punizione trasformato in rete da De Stefanis a quattro minuti dal termine. Il poco tempo restante serviva a ben poco. Fiorini metteva la palla in rete all'88' a gioco fermo, dando l'illusione ai tifosi distratti di aver realizzato il gol del pareggio. Invece nulla da fare, ed il triplice fischio finale sanciva la vittoria dell'Arezzo. I laziali uscivano tra i fischi. Ora è tutto da rifare...

Fonte: La Stampa