Domenica 16 maggio 2004 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Modena 2-1

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16 maggio 2004 - 3102 - Campionato di Serie A 2003/04 - XXXIV giornata -

LAZIO: Peruzzi, Stam, Couto, Mihajlovic (57' Oddo), Favalli, Fiore, Dabo (63' Liverani), Giannichedda (79' Zauri), Cesar, Corradi, C.Lopez. A disposizione: Sereni, Negro, Albertini, Muzzi. Allenatore: Mancini.

MODENA: Zancopé, Mensah, Cevoli, Grandoni, Campedelli, Marasco, Scoponi, Balestri (52' Music), Vignaroli (52' Makinwa), Marazzina, Kamara (66' Amoruso). A disposizione: Ballotta, Pivotto, Ponzo, Ungari. Allenatore: Bellotto.

Arbitro: Sig. Messina (Bergamo).

Marcatori: 17' Corradi, 49' Cesar, 84' Amoruso (rig).

Note: ammoniti Fiore per comportamento non regolamentare, Kamara e Scoponi per gioco scorretto. Calci d'angolo: 8 -4. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.

Spettatori: paganti 8.808 per un incasso di 122.829 euro, abbonati 41.539 per una quota di 524.646,76 euro.


Il biglietto della gara
Foto di gruppo con la Coppa Italia vinta da pochi giorni
Una punizione di Sinisa Mihajlovic
Corradi sigla la prima rete
Esultanza biancoceleste
Il calcio di rigore di Amoruso

La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio spinge in B un Modena rassegnato. I biancocelesti condannano gli emiliani ma il presidente Amadei è sicuro: 'Non finisce qui'. In tribuna Al Saadi Gheddafi: potrebbe diventare azionista".

Continua la "rosea": La Lazio festeggia, incurante della mancata qualificazione in Champions: la coppa Italia basta e avanza. Il Modena, invece, saluta la serie A a capo chino. Scontato il finale della Lazio, le cui residue speranze erano appese ad un filo. Meno scontato, invece, il modo in cui il Modena si è congedato del massimo campionato. La squadra di Bellotto ha assistito impassibile alla recita laziale. Incapace di sfruttare anche il vento favorevole che il destino le ha riservato nel finale, quando, dopo aver rischiato più volte il 3-0, è stata rimessa in partita da un generoso rigore decretato da Messina per un dubbio mani di Favalli. Mancavano ancora sei minuti (più recupero) al termine. Con una Lazio ormai consapevole che il miracolo-Champions non si sarebbe avverato c'era ancora la possibilità di tentare la rimonta clamorosa. E invece nulla. Evidentemente gli emiliani avevano inconsciamente tirato i remi in barca dopo la sconfitta col Siena. Ma il Modena non ha ancora perso tutte le speranze di restare in A. "Il nostro campionato non finisce qui. Continueremo ad allenarci come se dovessimo affrontare uno spareggio. Ultimamente sono accadute troppe cose strane", ha tuonato alla fine il presidente Romano Amadei, alludendo ovviamente al ciclone-scommesse. Chi, invece, in uno spareggio non ci spera più è la Lazio.

La squadra di Mancini ha accarezzato l'idea di agguantarlo, prima che l'Inter piegasse alla distanza l'Empoli e il Parma regolasse l'Udinese. Il gol di Corradi in apertura (lancio di Cesar) e il raddoppio dello stesso brasiliano all'inizio della ripresa hanno così assicurato una vittoria alla lunga rivelatasi inutile. Ma non per il pubblico, accorso numeroso per ringraziare la squadra in una stagione che ha comunque portato in bacheca un altro trofeo. Una festa macchiata però dai tafferugli verificatisi prima della partita nei pressi dello stadio (un petardo lanciato dai tifosi laziali è finito all'interno di un pullman che trasportava sostenitori modenesi: il mezzo si è incendiato, ma per fortuna gli occupanti hanno fatto in tempo ad allontanarsi). Alla festa finale ha partecipato pure Roberto Mancini, dopo aver assistito alla gara dalla tribuna in quanto squalificato: "Peccato per la Champions, ma abbiamo sprecato troppe occasioni. Adesso la cosa più importante è che si salvi la Lazio". A pochi metri da lui, in tribuna d'onore, c'era Al Saadi Gheddafi, che ha preferito l'Olimpico alla partita del suo Perugia. "Sono sempre molto legato alla Lazio, con cui ho avuto il mio primo contatto col calcio italiano". Su un suo possibile ingresso nel capitale azionario laziale ha glissato, limitandosi a un "chissà". Voci in tal senso, però, circolano con una certa insistenza.