Domenica 15 luglio 1923 - Genova, stadio Marassi - Genoa-Lazio 4-1

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15 luglio 1923 - Campionato Nazionale - Finale - gara d'andata

GENOA: De Prà, Moruzzi, De Vecchi, Barbieri, Burlando, Leale, Neri, Sardi, Catto, Santamaria, Mariani.

LAZIO: Agazzani, Saraceni (I), Dosio, Faccani, Parboni, Orazi (I), Fraschetti, Filippi, Bernardini, Maneschi, Saraceni (II).

Arbitro: sig. Bertazzoni (Modena).

Marcatori: nel primo tempo 19' Catto, 38' Mariani, 43' Barbieri (rig); nel secondo tempo 4' De Vecchi (rig), 25' Filippi.

Note: giornata caldissima. Al 41' del primo tempo De Vecchi fallisce un calcio di rigore.

La Gazzetta dello Sport passa da Domenica 15 luglio 1923, in cui vi è la presentazione della partita, a Mercoledì 18 luglio 1923, in cui della partita non vi sono che scarne informazioni. Si riferisce di una partita dominata dal Genoa nel primo tempo e in cui la Lazio è sembrata bloccata dall'emozione. Sul punteggio di 2-0 l'arbitro ha concesso tre rigori al Genoa, di cui uno sbagliato da De Vecchi, che sono sembrati molto generosi. Nella ripresa la Lazio ha giocato un'ottima partita, dimostrando di non essere inferiore ai genoani sul piano del gioco. Il goal di Filippi, che salva l'onore, è risultato il più bello della partita.


Da La Stampa del 16 luglio 1923:

La partita finalissima tra i vincenti delle Leghe Nord e Sud non è stata invero troppo interessante. Giuoco scialbo, fiacco e non eccessivamente stilistico. I celesti laziali si sono dimostrati di forza troppo inferiore al Genoa, perché la partita potesse essere equilibrata. Ciò nonostante i rosso bleu si aggiudicarono quattro goals di cui due segnali su penalty. Un altro penalty, tirato da Devecchi, non riuscì se non a scuotere l'asta trasversale della porta romana. Lo squadrone rosso bleu, per l'ultima volta di quest'anno, si è presentato al caloroso saluto del suo pubblico. I terzini genovesi fecero un giuoco brillante ed assai redditizio, facilitate dalla poca cura colla quale la linea mediana romana coadiuvava i suoi forwards. Burlando, al centro della linea mediana, diede un'altra prova delle sue qualità di giuocatore di razza. Dei compagni di linea abbiamo preferito Leale e Barbieri, che ci è sembrato un po' stanco, Mariani che sostituiva Bergamino, ha dimostrato ancora una volta di essere velocissimo ed impetuoso. Santamaria e Sardi svolsero un giuoco alquanto fiacco e disordinato non impegnandosi troppo. Ottimo lo scapigliato Gatto, Neri si fece applaudire per precisi crosses. Come abbiamo detto più sopra la squadra romana non svolse un giuoco molto redditizio. Invero, i campioni di Roma, nell'ultima loro discesa a Genova in occasione di un match regionale circa due anni fa, si erano dimostrati ben diversamente affiatati. Ieri, in contrapposto al bel squadrone dei rosso bleu, tutta tecnica e tutto insieme, abbiamo trovato una Lazio quanto mai farraginosa, che si curava pochissimo di ricercare un redditizio sistema di giuoco e solo si preoccupava di marcare gli avversari non sempre nel modo più corretto.

La Lazio ha tuttavia qualche buon elemento che certo non sfigurerebbe in squadre del Settentrione ma manca assolutamente della sua spina dorsale: la linea mediana, il Parboni non è un centro sostegno. Manca di posizione e di distribuzione, e ben facilmente è giuocato dagli avversari e troppo spesso retrocede in difesa, abbandonando i suoi avanti. E così dicesi dei suoi compagni di linea, salvo il vecchio Faccani, che ha più doti di terzino che di "half". La prima linea ci sembra la migliore. Possiede un ottimo trascinatore nel Bernardini e due veloci ali che combinano cogli interni Filippi e Maneschi, ottimi tiratori in porta, ai quali si deve se qualche volta è stata minacciata la rete di De Prà e se essa infine è stata una volta violata. I due terzini non sono precisi e tendono al loro lavoro rude. Un uomo infine merita un elogio particolare: Agazzani, ottimo portiere che si è difeso accanitamente anche con dei rimandi a pugno felicissimi, tanto da meritarsi gli applausi del pubblico genovese. Ecco la descrizione della partita. Dopo le prime schermaglie, mentre si delinea una concreta superiorità della squadra genovese, Catto al 15.o minuto, sgusciato tra i terzini avversari, segna il primo goal per la sua squadra. Questo smacco induce i romani ad inserire ad insistere nel giuoco pesante e falloso, che provoca frequenti interruzioni da parte dell'arbitro. Il giuoco si trascina monotono sino al 33.o minuto, sino a quando cioè, su "penalty" Devecchi colpisce l'asta trasversale del "goal" romano.

Al 41.o minuto un'azione portata da Sardi induce Faccani a salvarsi in corner. Il susseguente tiro di Neri porta la palla tra i piedi di Mariani che infila da pochi metri la porta romana. Al 45.o minuto secondo "penalty" per il Genova che Barbieri tramuta in goal. Ma la serie delle punizioni non è finita per i romani. Infatti, al primo minuto della ripresa l'arbitro concede al Genoa un altro calcio di rigore che Santamaria tira a mezza altezza, segnando malgrado un disperato tuffo del portiere romano. Trascorre la seconda ripresa senza che la squadra romana tenti la riscossa con serietà di propositi. Il Genoa, pago ormai del successo, rallenta la stretta della sua azione con scapito della bellezza del giuoco, che diventa monotono. Alla fine del tempo, ed esattamente al 43.o minuto, i romani ottengono il goal d'onore con Filippi che con un forte tiro da dieci metri sorprende De Prà. Il fischio dell'arbitro mette fine poco dopo al match che, poco entusiasmante davvero, fu freddamente salutato dal pubblico abbastanza numeroso.

Formazione delle squadre: Lazio: Agazzani, Saraceni I e Dosio; Faccani, Parboni, Orazi; Fraschetti, Filippi, Bernardini, Maneschi e Saraceni II. Genoa: De Prà; Devecchi e Moruzzi; Leale, Burlando, Barbieri; Mariani, Santamaria, Catto, Sardi e Neri.



La formazione della Lazio: Fraschetti, Maneschi, Faccani, Bernardini, Parboni, Saraceni II, Filippi, Orazi I; Dosio, Agazzani, Saraceni I






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