Domenica 14 settembre 1952 - Roma, stadio Torino - Lazio-Udinese 1-2

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14 settembre 1952 - Campionato di Serie A 1952/53 - I giornata

LAZIO: Sentimenti (IV), Antonazzi, Furiassi, Alzani, Malacarne, Sentimenti (V), Puccinelli, Larsen, Bettolini, Bredesen, Caprile All. Bigogno.

UDINESE: Pin, Morelli, Toso, Moro, Tubaro, Revere, Ploeger, Szoke, Mozzambani, Bacchetti, Zorzi. All. Olivieri.

Arbitro: sig. Jonni di Macerata.

Marcatori: 21' Sentimenti (V) (rig), 50' Zorzi (rig), 60' Zorzi.

Note: giornata di pioggia, campo pesante. Calci d'angolo 7-4 (p-t 5-1) per la Lazio.

Spettatori: 15.000 circa.

Comincia male il campionato della Lazio. Sconfitta interna, meritata, contro la sorprendente Udinese di Olivieri, scesa in campo allo stadio Torino senza emozioni e con le idee chiarissime. Ma soprattutto con una verve, un senso armonico del movimento, che ha preso in contropiede e completamente squilibrato l'assetto tattico degli uomini di Bigogno. E dire che i padroni di casa erano perfino passati in vantaggio su rigore calciato di potenza da Sentimenti (V), peraltro uno dei laziali più in difficoltà a cospetto della velocità di manovra avversaria. Ben presto sono cominciati gli straordinari per suo fratello Lucidio, costretto a opporsi alla bell'e meglio all'immediata reazione dell'Udinese, diretta da un grandioso Bacchetti e sempre pericolosa con Ploeger, Mozzambani e Zorzi, che si sono avvalsi del prezioso lavoro di cucitura di Szoke.La Lazio ha retto per un tempo: prima del rigore assegnato per un fallo di mano aveva colto il palo con una conclusione improvvisa di Larsen, deviata contro il palo con un balzo dall'atletico Pin e nel finale il biondissimo Bredesen ha sfiorato la traversa. I ventimila spettatori infreddoliti dalla pioggia che ha iniziato a cadere nella ripresa hanno di qui in avanti assistito a un monologo degli ospiti, che hanno prima pareggiato (rigore per fallo di mano di Malacarne) e raddoppiato dieci minuti dopo sempre con lo scatenato "pelato" Zorzi, artefice di un partitone, visto che da ala è stato poi arretrato a terzino per reggere la reazione laziale. Attesa ma mai concreta realmente: di rimessa gli ospiti hanno continuato ad agire con rapidità e destrezza, sfiorando addirittura il terzo gol e costringendo la Lazio a uscire tra i fischi.





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