Domenica 13 febbraio 2011 - Brescia, stadio Mario Rigamonti - Brescia-Lazio 0-2

Da LazioWiki.

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13 febbraio 2011 - 3.410 - Campionato di Serie A 2010/11 - XXV giornata - inizio ore 15.00

BRESCIA: Arcari, Zebina, Bega, Zoboli, Berardi, Kone, A.Filippini (61' Cordova), Hetemaj (31' Lanzafame), Accardi (69' Possanzini), Diamanti, Eder. A disposizione: Leali, Mareco, Baiocco, Drapelà. Allenatore: Iachini.

LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Scaloni, Ledesma, Matuzalem, Gonzalez (65' Brocchi), Hernanes (87' Bresciano), Sculli (74' Zarate), Kozak. A disposizione: Berni, Garrido, Foggia, Floccari. Allenatore: Reja.

Arbitro: Sig. Giannoccaro (Lecce) - Assistenti Sigg. Rosi e Grilli - Quarto uomo Sig. Mazzoleni.

Marcatori: 17' Gonzalez, 58' Kozak.

Note: giornata molto nuvolosa con foschia. Terreno scivoloso. Ammoniti Lanzafame, Zebina, Kone, Ledesma e Lichtsteiner. Angoli: 6-6. Recuperi: 2' p.t., 4' s.t.

Spettatori: 12.000 circa.


Lo stacco vincente di Alvaro Gonzalez per il vantaggio biancoceleste
La "telefonata" di esultanza del calciatore uruguaiano dopo la marcatura
Un altro fotogramma della "telefonata"
Il raddoppio laziale ad opera di Libor Kozak
Un altro fotogramma della marcatura del giovane attaccante biancoceleste
L'abbraccio di André Dias al centravanti ceco
Stephan Lichtsteiner in azione
Un intervento di Fernando Muslera
Francelino Matuzalem in un momento dell'incontro
Giuseppe Biava
André Dias
Lionel Scaloni
Giuseppe Sculli
Esultanza biancoceleste

La Gazzetta dello Sport titola: "Gonzalez-Kozak, che Lazio! Il Brescia si arrende 2-0. I biancocelesti giocano una bella partita e ritrovano il successo in trasferta che mancava dallo scorso 31 ottobre: decisive le reti (una per tempo) del centrocampista e della punta. I lombardi in grande difficoltà pericolosi solo a sprazzi nella ripresa".

Continua la "rosea": La Lazio torna a fare amicizia con i tre punti in trasferta che mancavano dallo scorso 31 ottobre, il Brescia resta in zona sabbie mobili. È netto e senza discussioni il 2-0 con cui i biancocelesti hanno espugnato il Rigamonti. Troppo il divario tra le due squadre, anche in termini di entusiasmo e determinazione. I romani continuano così nel loro sogno nelle zone alte e con le sconfitte di Roma e Palermo piazzano un colpo importante. Il Brescia perde invece male: se ci si vuole salvare non si può entrare in campo troppo arrendevoli già nel primo tempo e per di più in casa. Il Brescia ha infatti iniziato il match piuttosto molle, errore di atteggiamento di cui alla lunga la Lazio ha saputo approfittare. I ragazzi di Reja si sono disposti in campo con molta concentrazione e grande pazienza, aspettando l'attimo giusto che si è presentato anche relativamente presto. Al 18' è stato Lichtsteiner a dar il via all'azione del vantaggio recuperando palla a destra.

Veloce giocata per Ledesma, affondo sulla fascia e cross tagliato dello stesso Lichtsteiner per Alvaro Gonzalez: il colpo di testa dell'uruguaiano sul secondo palo non ha lasciato scampo ad Arcari. Alla prima vera azione manovrata, in pratica, la Lazio è passata. È comunque tutta l'impostazione del Brescia a lasciar desiderare nel primo tempo. Reparti lunghissimi e palloni praticamente inesistenti per Eder e Diamanti hanno di fatto agevolato il compito dei biancocelesti. Al 26' da un bel recupero di palla a metà campo è partito un secondo contropiede micidiale che ancora Gonzalez ha per poco trasformato in gol: bellissima la parata in tuffo di Arcari che ha tenuto in vita la partita. Iachini si è però reso conto che così non si poteva continuare: fuori Hatemaj e dentro Lanzafame al 30' per cercare di dare un po' più di cucitura tra attaccanti e centrocampisti. Muslera, però, ha continuato a rischiare poco. Nella ripresa i primi 5 minuti hanno mostrato un Brescia con tutt'altro atteggiamento. In pochi attimi i lombardi hanno schiacciato gli ospiti e Muslera ha seriamente rischiato su Eder e Lanzafame.

Reja ha richiamato all'ordine i suoi e la Lazio ha ritrovato tranquillità. E a testimonianza della differenza di valori in campo ha saputo chiudere il discorso praticamente subito: al 13' calcio d'angolo dalla destra e stacco vincente di Libor Kozak proprio sulla testa di Zebina. Il Brescia si è praticamente spento lì, la Lazio ha poi mancato più volte il terzo gol. Le parate nel finale di Muslera su Eder e Diamanti potrebbero essere lette come un poco saggio calo di concentrazione della Lazio. Ma oggi sarebbe come cercare il pelo nell'uovo di una prestazione assolutamente convincente sotto molti punti di vista.


Il Messaggero titola: "La Lazio vince a Brescia 2-0: è terza".

L'articolo così prosegue: La Lazio ritrova la vittoria in trasferta, battendo 2-0 il Brescia, e vola a 45 punti in classifica e riscatta il pari con il Chievo. La squadra di Reja ritrova gioco e punti e tiene a distanza le inseguitrici in attesa del big match di questa sera tra Juventus-Inter. La squadra di Iachini dopo il pareggio con la Roma e la vittoria sul Bari, invece, ferma la sua rincorsa verso la salvezza. Il Brescia resta a 22 punti al terz'ultimo posto. Il tecnico dei padroni di casa si era affidato ad una formazione abbottonata ma non è servito. Troppo poco un attacco con Diamanti ed Eder, complice anche l'assenza di Caracciolo. Reja, privo di Radu e Mauri, aveva invece rinunciato alla coppia Zarate-Floccari: in avanti parte Kozak dal primo minuto, supportato dal trio Gonzalez-Hernanes-Sculli. La Lazio parte bene, l'assetto scelto dal tecnico non delude, e già al 17' passa in vantaggio: Lichtsteiner punta Accardi, lo salta e mette in mezzo un gran cross che trova puntuale l'inserimento del Tata Gonzalez. Colpo di testa sul palo lontano e prima rete con la maglia della Lazio e una curiosa esultanza.

Il giocatore si toglie uno scarpino e lo usa tipo telefonino componendo un numero. Il Brescia prova a reagire con Kone e Diamanti ma al 28' è sempre Gonzalez a sfiorare la doppietta. Zebina taglia il campo in orizzontale, Gonzalez anticipa netto Zoboli e si invola verso la porta, ma il diagonale rasoterra è deviato da Arcari in corner. La squadra di Iachini chiede poco dopo un calcio di rigore. Diamanti mette in mezzo da sinistra, Muslera smanaccia in uscita e sugli sviluppi dell'azione c'è un contatto dubbio Sculli-Eder, ma l'arbitro Giannoccaro fa proseguire. Ad inizio ripresa il Brescia ci prova con Eder, Diamanti e A.Filippini senza successo e una Lazio cinica trova il raddoppio. Al 13' corner di Ledesma da destra, Kozak stacca di testa e batte Arcari. Subita la rete del 2-0 il Brescia sbanda e rischia il tracollo. Al 33' Bega salva sulla linea un gol certo su conclusione di Zarate, da poco entrato, da pochi metri. Nel finale i biancocelesti rallentano e il Brescia prova il tutto per tutto, ma è bravo Muslera a salvare la sua porta con tre ottimi interventi, prima su Eder e poi due volte su Diamanti.


Tratte dal quotidiano romano, alcune dichiarazioni post-gara:

La Lazio ritrova la vittoria in trasferta a Brescia e Reja si lascia fischi e polemiche alle spalle. "Oggi - dice l'allenatore al termine della partita vinta per 2-0 - abbiamo disputato una buona gara. I giocatori hanno corso molto e bene". Una compagine in netta ripresa dopo un periodo una fase leggermente opaca che ha provocato le polemiche dei tifosi: "Noi siamo stati in testa, poi al secondo posto, e dopo abbiamo perso qualche posizione. Ma ci sono momenti in un campionato molto lungo in cui è normale avere dei cali. Noi abbiamo pagato dazio a gennaio. A volte - continua - sono stato bersaglio di fischi ma è normale che i tifosi abbiano comportamenti di questo tipo visto il loro amore per la squadra. È difficile accettare scelte che mettono in discussione giocatori simbolo come Zarate e Hernanes". Oggi turn over con Gonzalez e Kozak: "Tutti e due sono in crescita e dimostrano ottime qualità". Ma Zarate è sempre un valore aggiunto: "Oggi poteva segnare. È stato sfortunato. Ha avuto delle occasioni. Per lui sarebbe stato importante metterla dentro".


La Repubblica titola: "La Lazio riprende la marcia. Sbancato il Rigamonti. Le reti di Gonzalez e del solito Kozak regalano a Reja un successo (0-2) che scaccia le critiche: il Brescia non brilla e rimane in piena bagarre salvezza, i capitolini si portano momentaneamente al terzo posto allungando su Roma e Palermo".

Così continua l'articolo: Da Parma (14 febbraio 2010) a Brescia: Edy Reja allontana le polemiche e un anno dopo si riprende la Lazio, allungando in classifica grazie ad un successo netto e meritato sul terreno del Rigamonti. Lo fa affidandosi ad una formazione operaia, con Kozak ormai sempre più padrone del ruolo di centravanti titolare e il duo Floccari-Zarate ad osservare dalla panchina una vittoria che vale il momentaneo terzo posto, aspettando Juventus-Inter. Il tecnico goriziano vince la sfida col suo collega Iachini, il cui 3-5-2 privo di registi lascia i padroni di casa in balìa della pressione laziale nella prima mezz'ora. Poco dopo il quarto d'ora gli ospiti passano: Lichtsteiner punta Accardi e crossa da destra, i tempi di inserimento di Gonzalez sono perfetti e l'uruguagio gira di testa sul palo lungo. Arcari non può nulla, è la rete numero 1 in Italia per l'ex Boca e Nacional. La reazione del Brescia si limita ai lanci lunghi e i ragazzi di Reja per poco non ne approfittano, con "el Tata" a sfiorare la doppietta. Break sulla trequarti in anticipo su Zoboli, discesa solitaria e diagonale messo in angolo da un gran riflesso dell'estremo lombardo.

La sofferenza bresciana finisce al 31': Lanzafame rileva Hetemaj, Diamanti arretra il suo raggio d'azione e la manovra ne beneficia. Ciononostante l'unico episodio degno di nota in chiusura di prima frazione è un contatto Sculli-Eder in area laziale. Giannoccaro lascia correre, episodio difficile da giudicare. La pressione delle Rondinelle si fa violenta in avvio di ripresa: Muslera scalda i guanti proprio su una punizione di Eder, un paio di cross dalla sinistra mettono i brividi ai capitolini che sanno però ritrovarsi nel momento più difficile. L'incontro entra nel minuto numero 13 quando Ledesma da destra dipinge il corner che chiude il match. Kozak sovrasta Zebina con uno stacco imperioso, il colpo di testa è potente e piega la resistenza di Arcari: la quinta perla in campionato del centravanti, che non esulta avendo giocato al Rigamonti nella scorsa stagione, si rivela mortifera per il Brescia. Zarate, entrato nel finale per Sculli, va vicino al gol in un paio di occasioni. Nel finale c'è gloria per Muslera: l'uruguagio è chiamato in causa da Eder - destro comodo dai 5 metri, buono il riflesso del portiere - e Diamanti, l'ultimo ad arrendersi. Il trequartista ci prova per ben due volte col mancino, su azione e su palla inattiva: l'estremo allunga in corner prima e sulla traversa poi, blindando la porta per uno 0-2 che restituisce il sorriso a Reja.