Domenica 12 ottobre 1952 - Roma, stadio Torino - Lazio-Napoli 2-1

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12 ottobre 1952 - Campionato di Serie A 1952/53 - V giornata

LAZIO: Sentimenti (IV), Montanari, Furiassi, Alzani, Sentimenti (V), Fuin, Puccinelli, Bredesen, Antoniotti, Larsen, Di Fraia. All. Bigogno.

NAPOLI: Casari, Delfrati, Comaschi, Gramaglia, Viney, Granata, Vitali, Formentin, Jeppson, Amadei, Pesaola. All. Monzeglio.

Arbitro: sig. Marchetti di Milano.

Marcatori: 19' Jeppson, 54' Larsen, 72' Larsen.

Note: nel corso del st Jeppson e Amadei, vittime di infortuni, hanno giocato alle ali.

Spettatori: 35.000.

La cronaca della gara
Immagini del match

Napoli supponente, Lazio intimidita e assai poco sicura di sé. Tremebonda e sfilacciata. Ma solo nel primo tempo. L'intervallo è una sorta di magia che ribalta un match che sembrava scritto, appoggiato sulle spalle potenti di Jeppson e sulla vena inesauribile di Pesaola e Vitali. Improvvisamente i biancocelesti riemergono dall'anonimato e le chiavi della partita trasmigrano nelle tasche solide del biondo Larsen, mestiere attaccante, stavolta non costretto a fare il terzino come a Ferrara. A bocca asciutta i quasi quattromila giunti a Roma al seguito del "ciuccio", illusi peraltro dal buon primo tempo degli azzurri e costretti alla fine a esplodere i loro mortaretti a celebrare la vittoria altrui. Si è detto di una Lazio inizialmente atterrita con Montanari in difficoltà e Di Fraia ancora tutto da scoprire. I soli Fuin e Alzani a reggere la baracca che faceva acqua da tutte le parti. Perfino nel generalmente solido Sentimenti (V), addirittura messo a sedere dal gigante Jeppson in occasione del gol del vantaggio partenopeo. Il Napoli avrebbe potuto segnare ancora ma si è inceppato sul più bello, cosicché alla ripresa del gioco si è presentata una Lazio ben più coraggiosa. Confortata probabilmente anche dal pareggio giunto in tempi brevi: da azione d'angolo palla a centroarea per la deviazione vincente di Larsen. Ma a quel punto Casari aveva già dovuto sventare tre palle-gol negando a Antoniotti, Bredesen e Di Fraia il meritato premio. Jeppson mezzo azzoppato passava all'ala per poi riproporsi centrale mentre il tecnico Monzeglio doveva registrare la giornata-no di Amadei: appannato il "fornaretto" e troppo lento per i ritmi imposti al match dai più giovani. Il colpo del ko arrivava ancora dal piede di Larsen su manovra Alzani-Antoniotti con quest'ultimo ancora una volta troppo etereo ma comunque capace di entrare nelle giocate decisive. Da qui in avanti il Napoli riusciva a rendersi pericoloso solo una volta con Formentin che sfiorava il palo. Molto più consistenti e in crescendo le repliche laziali sventate solo dall'ottimo Casari. Una vittoria, quella della Lazio, che rende almeno più panciuta la fin qui asfittica classifica.