Domenica 12 gennaio 1964 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 1-2

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12 gennaio 1964 - Campionato di serie A 1963/64 - XVII giornata

LAZIO: Cei, Zanetti, Garbuglia, Governato, Pagni, Mazzia, Maraschi, Landoni, Rozzoni, Morrone, Galli. All. Lorenzo.

BOLOGNA: Negri, Furlanis, Pavinato, Tumburus, Janich, Fogli, Perani, Bulgarelli, De Marco, Haller, Pascutti. All. Bernardini.

Arbitro: sig. Lo Bello di Siracusa.

Marcatori: 38' Tumburus, 76' Morrone, 81' De Marco.

Note: tempo bello, temperatura fresca; terreno in discrete condizioni. Calci d'angolo: 9-5 (7-1) a favore del Bologna. Presente in tribuna la squadra dello Spartak Praga.

Spettatori: oltre 40.000 con 29.647 paganti per un incasso di £. 33.948.000.

Dopo la brillante ma sfortunata prova infrasettimanale di San Siro con l'Internazionale, la Lazio cerca il riscatto ospitando il Bologna di Bernardini. Lorenzo prepara l'incontro nel consueto ritiro di Ostia, non potendo contare sullo squalificato Gasperi al posto del quale viene inserito come libero l'esperto Galli. Gli ospiti, annunciati in gran forma con ben sei vittorie consecutive, non recuperano l'acciaccato Nielsen ricorrendo in avanti all'uruguagio De Marco. Il momento delicato della squadra biancoceleste, con una striscia di 4 sconfitte consecutive, ha persino costretto la S.S. Lazio a rinviare al 2 febbraio le cerimonie per i 64 anni della Polisportiva che si svolgeranno al Teatro Eliseo. Dopo le prime fasi di studio l'incontro comincia a scaldarsi. Una punizione di De Marco s'infrange sulla barriera e quindi Rozzoni spara a lato di molto. L'ariete bergamasco è quindi frettoloso nel calciare a rete al 7'. Si fa quindi vedere Haller con un tiro che si spegne sulla rete esterna. Intorno al quarto d'ora due incursioni di Maraschi vengono controllate dalla munita difesa felsinea. Lo stesso Maraschi viene preceduto da una tempestiva uscita di Negri. Dopo la mezz'ora il Bologna comincia a distendersi collezionando una lunga serie di calci d'angolo. Al settimo tiro dalla bandierina matura il vantaggio. Perani appoggia su Haller che calcia a rete: respinta di Pagni e pallone raccolto da Tumburus che di sinistro da circa venti metri sorprende Cei. Per il mediano è il secondo goal in carriera. Si va al riposo convinti che nulla ha fatto il Bologna per meritare il vantaggio. Alla ripresa del gioco la Lazio, pungolata negli spogliatoi da Lorenzo, sembra avere il sangue agli occhi. "Carburo" Negri è chiamato agli straordinari sulle conclusioni di Galli e di Governato. Seguono tre conclusioni tutte fuori dai legni al 51', al 54' e al 58' ad opera di Landoni, Morrone e Maraschi. Al 61' grande azione volante tra capitan Landoni e Maraschi e decisivo intervento del portiere bolognese su Rozzoni ormai sicuro di mettere dentro il pallone. Il pareggio è nell'aria e puntualmente arriva al 76'. Morrone, ricevuta una palla magistrale da Mazzia, s'incunea in velocità tra Furlanis e Janich e da circa otto metri mira l'angolo lontano con un tiro di interno sinistro che finisce la sua corsa in rete. Il pubblico esplode in un boato liberatorio convinto di portare in porto il pareggio. Tale pensiero è comune anche a quello della squadra che retrocede i suoi centrocampisti al limite della propria area. Il solo Lorenzo dalla panchina si sbraccia per invitare i giocatori in avanti e qui il mister argentino pecca di presunzione perché, persa palla ingenuamente a tre quarti campo da Mazzia durante un tentativo d'attacco, la Lazio si fa cogliere impreparata dal rapido contropiede felsineo che permette a Bulgarelli di servire un pallone invitante per De Marco che con un diagonale forte e preciso supera Cei. Demotivati e impietriti dal goal subito i giocatori laziali non hanno la forza di reagire se non con un tiro disperato di Maraschi che non inquadra la porta. Il risultato sostanzialmente è ingiusto però è proprio in queste circostanze che si vede la qualità di una grande squadra: La Lazio ha tirato di più ma è stata imprecisa mentre il Bologna in tutta la partita ha effettuato tre soli tiri da cui però sono scaturite le due reti della vittoria. Alla fine della partita Fulvio Bernardini ha elargito numerosi complimenti, che sono sembrati sinceri, alla "sua" Lazio.