Domenica 11 gennaio 2009 - Reggio Calabria, stadio Oreste Granillo - Reggina-Lazio 2-3

Da LazioWiki.

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11 gennaio 2009 - 3.309 - Campionato di Serie A 2008/09 - XVIII giornata - inizio ore 15.00

REGGINA: Campagnolo, Cirillo, Lanzaro, Santos, Costa (53' Cozza), Sestu (86' Di Gennaro), Barreto, Tognozzi (56' Viola (I)), Barillà, Corradi, Brienza. A disposizione: Cosenza, Marino, Krajcik, Ceravolo. Allenatore: Pillon.

LAZIO: Carrizo, De Silvestri, Diakite, Rozehnal, Radu, Dabo (66' Brocchi), Ledesma, Meghni (75' Mauri), Pandev, Rocchi, Zarate (80' Foggia). A disposizione: Muslera, Makinwa, Cribari, Kolarov. Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Bergonzi (Genova) - Assistenti Sigg. Ferrandini e Galloni.

Marcatori: 4' Corradi (rig), 14' Pandev, 21' Pandev, 63' Cozza, 76' Pandev.

Note: ammoniti Cirillo, Costa, Tognozzi, Carrizo, Diakite, Pandev. Angoli: 8-5 per la Lazio. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t. Esordio in serie A per Viola (I).

Spettatori: 10.000 circa con 1.170 paganti per un incasso di euro 13.625, abbonati 8.690.


Il biglietto della partita
L'azione del calcio di rigore assegnato ai calabresi
Il penalty trasformato da Bernardo Corradi per il vantaggio amaranto
Il tiro di Goran Pandev, deviato, termina in rete per il pareggio biancoceleste
La rete del vantaggio laziale, sempre di Goran Pandev
Un altro fotogramma della seconda rete del macedone
Il 2-2 reggino
Il definitivo 2-3 per la tripletta del macedone
Goran Pandev esulta dopo una marcatura
Il macedone festeggiato dai compagni
Goran Pandev e Mauro Zarate
Mauro Zarate
Ousmane Dabo
Goran Pandev

La Lazio riparte da dove aveva terminato il 2008. Ancora una vittoria, stavolta arrivata grazie al 3-2 sulla Reggina. A Reggio Calabria è in campo il tridente "pesante" dal primo minuto e finalmente per Delio Rossi le prime risposte cominciano ad arrivare. La partita tuttavia inizia subito con una doccia fredda per i biancazzurri, che si trovano sotto di una rete dopo soli 4 minuti. La partenza della Reggina, infatti, è a tutta birra, con Brienza che sfugge a Rozehnal e si invola verso la porta. Carrizo interviene in uscita, ferma l'attaccante amaranto sfiorando appena la palla: ammonizione e penalty per i calabresi. Il calcio di rigore è calciato e realizzato dall'ex di turno, Bernardo Corradi. La Lazio però reagisce nel giro di dieci minuti. Al 14' Pandev fa tutto da solo: recupera un pallone sulla trequarti avversaria, si porta avanti, si libera di due avversari e scocca un sinistro che viene deviato da Santos e la nuova traiettoria deposita il pallone nel sacco per il pareggio biancoceleste.

E' il cinquantesimo gol in Italia del macedone che fa passare altri otto minuti per realizzare il raddoppio e la personale doppietta. Al 22', infatti, grande stop di petto in area e tiro a seguire con il sinistro dopo una bella giocata di Zarate: l'argentino sul fondo mette a sedere Brienza, evita Sestu e fa partire un cross morbido verso il centro dell'area sfruttato, appunto, da Pandev dopo un bel velo di Rocchi. Nel secondo tempo si ripropone lo stesso canovaccio della prima parte: la Reggina in avanti e la Lazio costretta a coprire in un paio di occasioni addirittura con Rocchi davanti a Carrizo. Poi la mossa di Pillon si rivela giusta: l'ingresso di Cozza dà nuova linfa alla Reggina che al 63' prende palla con Sestu: cross dalla destra, il fantasista amaranto si inserisce fra i difensori e spinge la palla in rete. Sembrano di nuovo in difficoltà i laziali, ma ecco che ricompare il tandem delle meraviglie.

Al 76', in un'azione molto simile al secondo gol biancoceleste, Zarate arriva sul fondo e serve ancora una volta Pandev che gira in rete la palla del 3-2 con un preciso piatto destro. E' così tripletta per il macedone: un modo stupendo per iniziare il nuovo anno. Tre punti pesanti per la Lazio, alla fine della partita, che fanno morale e sopratutto portano a 30 i punti in classifica. L'Europa che conta è sempre a portata di mano.


La Gazzetta dello Sport titola: "Un, due, tre Pandev Reggina schiantata. Calabresi prima avanti con Corradi, poi pareggiano con Cozza: inutile. A Reggio il macedone, scatenato, rilancia la Lazio in zona Europa".

Continua la "rosea": Passa la Lazio. Non la fermano Scilla e Cariddi. Non subisce l'incanto delle Sirene. Più forte sia degli errori arbitrali che di qualche strafalcione difensivo da matita rossa. Sfoggia un gioco moderno, dinamico che la Juve di Del Piero, domenica, dovrà misurare. La Lazio ha vinto con una tripletta di Pandev, protagonista dell'incontro insieme con Zarate, un ragazzo di 21 anni che scivola come una pallina di mercurio tra le maglie rivali. La Reggina si è battuta con orgoglio. Avrebbe potuto compensare l'inferiorità tecnica con un dinamismo superiore e con una tattica più accorta, con la squadra corta, restringendo gli spazi ai biancocelesti. Questi però sono stati superiori anche sul piano del ritmo e della tattica, imponendo il miglior gioco corale. Il pubblico, sportivamente, ha applaudito a scena aperta Zarate e Pandev. Reggio è una bella città. In questi giorni sfida, sull'esempio di Palermo, il racket del pizzo. Era bello vedere i manifesti contro la 'ndrangheta tappezzare la città. Una sfida che è sui muri e nei cuori. Al Granillo i reggini hanno sofferto. Pillon, all'esordio in casa, ha dovuto bere l'amaro calice della sconfitta. La sua squadra è caduta in piedi, in gara fino all'ultimo. Ha perso il confronto sul piano del gioco, ma, al 42' della ripresa, avrebbe potuto mettere a segno il gol del 3-3, se Corradi, involontariamente, non avesse deviato il tiro vincente di Brienza.

E' stata una gara bella. Rossi l'ha affrontata col tridente, per vincere. Ma è stata la Reggina a trovare subito il vantaggio. Brienza ha saltato Rozehnal, Carrizo in uscita disperata gli si è buttato tra i piedi, l'attaccante è rotolato a terra e l'arbitro ha fischiato il rigore. La moviola mostra che, invece, l'intervento era sulla palla. Corradi ha trasformato con un tiro centrale di piatto destro (1-0). La Lazio non ha tremato. Ha reagito con un'azione favolosa: lancio di Dabo, tacco di Meghni e folgore di Pandev su cui Campagnolo si è superato. Poi ha piazzato l'uno-due mortifero. Prima Pandev si è liberato e, sul suo tiro bruciante, la deviazione di Santos ha messo fuori causa il portiere (1-1). Poi Zarate ha compiuto un lavoro magnifico in area, e nonostante uno stuolo di difensori, ha calibrato un cross magico: stop di petto di Pandev e girata perentoria (1-2). Pillon ha lanciato Cozza, che su cross di Sestu ha trovato il pareggio, favorito da un'incertezza tra Diakite e Carrizo (2-2). La Lazio sfavillante ha ripreso subito in mano la gara. Zarate si è bevuto Cirillo e ha centrato basso e Pandev ha segnato con tiro imparabile (2-3).


La Repubblica titola: "Al Granillo tripletta del macedone che consegna alla Lazio tre punti preziosi. Inutili i gol di Corradi e Cozza, calabresi sempre più nei guai. Un Pandev scatenato affonda la Reggina".

L'articolo prosegue: La Lazio ritrova il gioco d'inizio stagione, la seconda vittoria consecutiva e un ispiratissimo Goran Pandev. E grazie a una tripletta del macedone, i biancocelesti espugnano il Granillo per 3-2 contro una Reggina tutto cuore ma che non riesce a regalare i primi tre punti a Bepi Pillon. La strada verso la salvezza si complica sempre più per i calabresi. Rossi sceglie il tridente per la prima edizione del 2009 della sua Lazio: Rocchi, Pandev e Zarate sono un autentico pericolo per qualsiasi difesa, figuriamoci per la peggiore sin qui del campionato (33 gol subiti). L'avvio è tutto di marca calabrese, con Brienza che vince un contrasto con Rozehnal e s'invola tutto solo dalle parti di Carrizo: il portiere argentino stende l'attaccante e per Bergonzi non ci sono dubbi. Protestano tutti perché i biancocelesti dicono che Carrizo ha preso il pallone mentre per gli amaranto l'ex River andrebbe espulso. Bergonzi estrae il giallo, Corradi dal dischetto sceglie la soluzione più sicura: tiro centrale e ottavo gol stagionale. L'esordio casalingo di Pillon non poteva nascere sotto migliore stella, ma la Lazio non è d'accordo e comincia a macinare gioco. Con i piedi ispirati di Ledesma e Meghni prende in mano il centrocampo e poi, una volta consegnata la palla ai tre lì davanti, son dolori per tutti: Zarate scalda le mani a Campagnolo al 13', poi è Pandev a salire in cattedra. Costa si fa rubare palla dal macedone, sinistro dal limite dell'area che trova la sfortunata deviazione di Lanzaro. Per Campagnolo nulla da fare: 1-1.

La Lazio ha il merito di non fermarsi qui: il centrocampo reggino, retto da Barreto (Carmona è squalificato, c'è Tognozzi dal 1'), viene travolto e la difesa è costretta a inchinarsi a un'altra giocata di Zarate (22'). Finta, doppia finta e cross al bacio per Pandev. Che, inspiegabilmente solo davanti a Campagnolo, non ha difficoltà a realizzare la doppietta personale. Come nel primo tempo, anche nella ripresa la Reggina scatta meglio dai box: tre angoli di fila e un brivido per Carrizo, su colpo di testa di Santos rimpallato da Rocchi. Pillon capisce che c'è da cambiare qualcosa e allora lancia il capitano, Cozza, per Costa. E' 3-4-1-2. Ma è Pandev a far sudare ancora freddo Campagnolo: sinistro, deviato in angolo e poi Meghni costringe Campagnolo a una gran parata. Al 18' però la Reggina trova il gol del pareggio: guizzo di Sestu sulla destra, cross rasoterra per capitan Cozza che in qualche modo trova la deviazione giusta. Carrizo da rivedere, comunque 2-2. Lazio ora in affanno, Diakite ha il suo bel da fare per respingere le incursioni dei padroni di casa, ringalluzziti dal gol. Brocchi e Mauri (per Dabo e Meghni) sono le mosse di Rossi per ridare linfa a un centrocampo che non è più quello della prima ora. Poi, basta innescare il tridente...Zarate illumina ancora, Pandev è concreto come non mai e al 31' i due confezionano il 2-3. Ma al 42' la Reggina va a un passo dal 3-3: Di Gennaro, appena entrato per Sestu, lavora un ottimo pallone per Brienza, che calcia di sinistro e trova la deviazione di Corradi. Il pallone sfiora il palo. Ci prova fino all'ultimo la Reggina ma neanche i 4' di recupero cambiano il risultato.