Dell'Andrea Giovanni Renzo

Da LazioWiki.

Dell'Andrea Giovanni
Dell'Andrea (al centro) e Ludovisi (a destra)
Tessera per atleti 1957-58
Tessera per atleti 1957-58
Convocato nella Rapp. Regionale
1964/65, Dell'Andrea acquistato dal Cynthia insieme a Bellucci
Tessera per atleti 1964-65
Tessera per atleti 1964-65
Il contratto di Lista condizionata
Con la formazione del Cynthia Genzano

Mezz'ala, nato il 19 novembre 1941 a Selva di Cadore (BL).

Iniziò la sua carriera nel 1956 nelle giovanili, dopo aver letto un annuncio di leva della Lazio. Insieme al suo amico Lanfranco Ludovisi partecipò alle varie selezioni ed entrambi furono tesserati. Rimase alla Lazio per una stagione e mezzo, allenato da Sentimenti II.

Nel 1958 si trasferì alla A.S. Velletri, città dove risiedeva con la sua famiglia, e debuttò in prima squadra a soli 16 anni, nel ruolo di mezza punta. A fine stagione disputò una partita amichevole contro la Roma (terminata 1-1), durante la quale si mise in mostra al punto di essere tesserato da quest'ultima. Dopo due stagioni tra giovanili e De Martino, fece un'esperienza di un anno nelle Fiamme Oro in Serie D.

Successivamente passò al Cynthia (Promozione 1969/70), dove ebbe modo di segnare molte reti. Il talento e la tecnica con cui tratta il pallone e la capacità di dribbling, gli valsero la convocazione per le selezioni della Rappresentativa regionale.

Le sue abilità non passarono inosservate e nell'estate del 1964, grazie alla mediazione del suo allenatore di squadra Franco Rosi e del dirigente Antonelli (Presidente del Cynthia e al tempo stesso consigliere della Lazio), venne convocato per un provino con i biancocelesti.

Il tecnico Lorenzo rimase impressionato dai suoi numeri, così venne acquistato, insieme al giovanissimo Bruno Bellucci, in cambio di 1500 tessere abbonamenti. Dell'Andrea, pur di tornare alla Lazio, rinunciò ad un'ottima proposta economica da parte del Latina.

Suo malgrado, colui che più lo aveva desiderato, Lorenzo, fu al centro di un clamoroso passaggio alla Roma. Senza preavviso, la società lo chiamò per la tournée in Russia, ma non poté essere della spedizione poiché era sprovvisto del passaporto.

Nella stessa estate partecipò ai ritiri di Altopascio e Abetone, dopodiché disputò la prima amichevole interna tra titolari e riserve; quest'ultimi erano appena contati e, nonostante le sue doti tecniche, si ritrovò a giocare da stopper e a marcare Petris. Fu autore di un'ottima prestazione (Petris non toccò mai la palla) e il nuovo allenatore Mannocci rimase favorevolmente colpito, tanto da convocarlo per la prima amichevole ufficiale della stagione contro il Pisa, dove tuttavia non fu impiegato.

La sua stagione proseguì tra alti e bassi nelle fila della formazione De Martino, allenata da Lovati, che continuò a utilizzarlo come stopper. Giocò fino al derby vinto 2-0 contro la Roma (in gol di D'Amato e Bellisari), durante il quale subì un infortunio. Pochi giorni dopo disputò l'amichevole infrasettimanale schierato con i titolari e ottenne di poter giocare dietro le punte come desiderava. Il giorno seguente le cronache dei giornali evidenziarono l'ottima prestazione di Dell'Andrea, autore di numerosi assist e giocate ad effetto. Purtroppo l'infortunio degenerò in strappo muscolare e dovette rimanere fermo per sei mesi.

La distanza tra la sua residenza, Velletri, e il luogo designato per le cure nella capitale era notevole, pertanto preferì aiutare la famiglia che gestiva un bar; la società decise di sospendergli lo stipendio mensile. Terminata la stagione, fu inserito nella lista condizionata al prezzo di 1.000.000 lire, cifra che fu interamente coperta dalla Vjs Velletri.

Nelle stagioni successive tornò al suo ruolo di trequartista/attaccante e vinse diversi campionati di categoria giocando in varie squadre (Vis Velletri 1967/68, Cynthia, Marino, Lariano, Cisterna, Pavona). Complessivamente ha segnato oltre 150 gol in carriera, al termine della quale ha preso il patentino come allenatore di 3° categoria.

Oggi gestisce un bar a Velletri e di tanto in tanto delizia i suoi avventori con giochi d'alto contenuto tecnico, come i palleggi con "l'orologio" alla Ronaldinho, e in più insegna le sue tecniche ai giovani più talentuosi.