Bruno Giordano - Una vita sulle montagne russe

Da LazioWiki.

La copertina del libro

Autore: Giancarlo Governi

Titolo: Bruno Giordano - Una vita sulle montagne russe

Anno: 2017

Casa editrice: Fazi Editore

Pagine: 221

Costo: € 15,00 (ebook disponibile)

Recensione: LazioWiki

La penna sapiente di Giancarlo Governi si muove agile ma attendibile come “io narrante” nella biografia del giocatore Bruno Giordano. Questi è stato, senza alcun dubbio, tra i talenti più puri che il calcio italiano di ogni tempo abbia avuto ma, per carattere o per contingenze, Giordano, fino a ora, non aveva mai curato una pubblicazione che trattasse della sua esperienza di uomo e di sportivo. E’ pertanto con grande curiosità che il popolo degli amanti del calcio ha atteso che quel formidabile divulgatore delle storie esistenziali dei massimi personaggi dello spettacolo e della cultura che risponde al nome di Giancarlo Governi, si prendesse cura di colmare tale lacuna.

Dal libro Bruno Giordano ne esce con una vista a 360°, non edulcorata da alcun aspetto agiografico o encomiastico, ma, anzi, senza alcuna fuga da quella che è stata la vita reale di un calciatore che, come sulle montagne russe, è passato manzonianamente innumerevoli volte dalla polvere agli altari del successo. Un arco di vita che origina dal genuino contesto popolare di Trastevere e, tramite successive fasi, tocca marginalmente la fondamentale esperienza di calciatore nella splendida Lazio che vinse lo scudetto nel 1974 e l’essere poi il magnifico centravanti di quella sgangherata Lazio che vivacchiò tra pochi alti e molti bassi tra la serie A e la B, ma che aveva tra le sue file il giocatore sicuramente più ambito e ammirato dalle ricche società del nord.

Tremendo discrimine, nella tormentata carriera di Bruno Giordano, fu il suo coinvolgimento nel cosiddetto “Calcio scommesse”, che determinerà un terremoto che squasserà l’intero sistema del calcio italiano, pur se ne usciranno malconci solo certi giocatori e certe squadre che non vollero o non poterono sottrarsi al ricatto dei tanti squallidi personaggi che ammorbarono subdolamente l’ambiente calcistico di quei tempi. In tale vicenda Giordano, tramite Giancarlo Governi, si professa vittima della sua ingenuità, ma non pretende né sconti né perdoni. Durante quella lunga squalifica, in cui si ridusse, dopo aver giocato nei più importanti stadi del mondo, a battere i campi polverosi delle periferie romane pur di praticare il calcio, e consapevole di aver determinato, insieme ad altri compagni, la retrocessione in serie B della sua Lazio, non pensò ad altro che a restituire prestigio e dignità alla squadra biancoceleste. Infatti, scontata la squalifica che, tra l’altro, determinò la sua non partecipazione al vittorioso Campionato del Mondo del 1982, eccolo diventare l’alfiere di quella Lazio che riconquisterà la serie A. In seguito,dopo sedici stagioni in biancoceleste, Bruno approderà al Napoli con cui, insieme al grande Maradona, conquisterà lo scudetto. Scorrendo le pagine sembra di rivedere con gli occhi della memoria le movenze eleganti e potenti di un attaccante che la natura ha dotato di un fisico connaturato al gioco del calcio. Le sue serpentine, lo scatto bruciante, il tiro violento e preciso, il modo di nascondere il pallone, l’intelligenza superiore, la strategica essenzialità. Tutto ciò è racchiuso in Giordano in una mirabile sintesi di forza e armonia.

L’itinerario sportivo di Giordano viene narrato da Governi con una prosa chiara e fluida, mentre il registro è adattato al personaggio che viene descritto e che artificiosamente si racconta. Ne esce fuori un libro al tempo stesso coinvolgente e diretto. Commovente in certi frangenti, intrigante in altri, ma sempre sincero e profondo. Governi non ha intenzione di fare di Giordano un eroe invincibile, ma ce lo descrive così come questi oggettivamente è stato. Con le sue innocenti sfrontataggini trasteverine, ma anche con quell’umanità che il contesto sociale e familiare dove egli è cresciuto gli ha fornito e che è rimasta la cifra peculiare di Bruno in ogni sua esperienza esistenziale e sportiva. Governi ci fa riflettere e ci invita sommessamente a non giudicare. L’uomo in qualche momento avrà anche sbagliato, ma ha sempre pagato e poi ha reagito positivamente. Le sue vicissitudini sportive hanno, in parallelo, riguardato drammaticamente anche le donne fondamentali della sua vita: l’amata e premurosa madre deceduta in un incidente automobilistico, la prima moglie finita in un brutto giro malavitoso, la sorella con gravi problemi psicologici scomparsa ancor giovane, la fragile figlia preda di esseri privi di scrupoli, hanno segnato la vita di questo fenomenale calciatore che ha sempre risposto con determinazione ai colpi del destino. Non si è arreso e ha cercato di porre riparo a tutto, ricostruendosi una vita con una donna sensibile e saggia che gli ha regalato due figli.

Soltanto un autore sensibile e minuzioso (e laziale) come Giancarlo Governi poteva regalarci una biografia così organica di un personaggio “difficile” come Bruno Giordano. Il libro va letto dagli sportivi, non solo laziali, perché ci fa riflettere su un atleta e su vicende dalla grande valenza specifica e da chi sportivo non è, perché nelle sue pagine vi è la storia di un uomo baciato da un talento incommensurabile, ma che ha dovuto combattere strenuamente contro i colpi tremendi di un destino che in quella temperie storica degli “anni di piombo” sembrò divertirsi a complicare la vita di un’intera generazione.